Partendo dall’etimologia della parola ‘alchimia’, introdurremo il suo rapporto, nel periodo arcaico, con la chimica e soprattutto con la teoria metallurgica del tempo, da cui essa trasse il suo pan vitalismo e la sua concezione embrionale dei metalli.
Poi presenteremo le due teorie-base più importanti (la teoria sulfureo-mercuriale e quella sulfureo-mercuriale-salina) e tratteremo gli elementi principali dell’alchimia nel Rinascimento e della cristianità.
Successivamente indicheremo le diverse varie fasi del procedimento alchemico nella tripartizione classica (nigredo, albedo, rubedo) e nelle diverse operazioni variamente enumerate e nominate all’interno della storia dell’alchimia (calcinazione, sublimazione, soluzione, putrefazione, distillazione, ecc.).
Toccheremo alcuni dei temi principali della tradizione alchemica, così come è venuta a connotarsi in occidente (quindi la teoria evolutiva dei metalli, la legge di simpatia, i sette stati del metallo, la ripetizione del mistero di nascita dei metalli, la creazione sessualizzata, la riduzione alla natura prima, l’anima mundi, la pietra filosofale, …).
E finalmente tratteremo l’alchimia nell’interpretazione psicologica di Jung, a cui si deve la rinascita dell’interesse – nel ‘900 – per questa scienza tradizionale da un punto di vista non strettamente materiale, ma– appunto – psicologico e spirituale. E poi vedremo alcune interpretazioni del linguaggio alchemico in chiave spirituale-evolutiva da parte di studiosi contemporanei.