"La conoscenza di Dio non si può ottenere
cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano
la trovano" (Bayazid al-Bistami)
"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un
accattone"
(Yun Men)
VITA
Elémire Zolla è nato il 9 luglio 1926 a Torino, dove ha compiuto i suoi studi,
laureandosi in Giurisprudenza. Ha insegnato Letteratura anglo-americana prima
come incaricato all'Università "La Sapienza" di Roma, poi come
ordinario a Catania, a Genova e, dal 1974, di nuovo a Roma. Si è dedicato
durante l'insegnamento soprattutto al commento di Melville, Hawthorne, Emily
Dickinson e Djuna Barnes.
OPERE Minuetto all'inferno, Einaudi, Torino, 1956; Eclissi
dell'intellettuale, Bompiani, Milano, 1959; Volgarità e dolore,
Bompiani, Milano, 1961; Storia del fantasticare, Bompiani, Milano, 1963; I
mistici dell'Occidente, Rizzoli, Milano, 1963; I letterati e lo sciamano,
1969; II ed., Marsilio, Venezia, l989; Le meraviglie della natura.
Introduzione all' alchimia, 1975; II ed. Marsilio, Venezia, 1991; Archetypes,
Allen & Unwin, London-Harcourt Brace Jovanovich, New York, 1981; Aure, Marsilio,
Venezia, 1982; L'amante invisibile, Marsilio, Venezia,1986; Archetipi,
Marsilio, Venezia, 1988; Verità segrete esposte in evidenza, Marsilio,
Venezia, 1990; Uscite dal mondo, Adelphi, Milano, 1992; Lo stupore
infantile, Adelphi, Milano, 1994; Le tre vie, Adelphi, Milano, 1995; La
nube del telaio, Adelphi, Milano, 1996. Dal 1969 al 1983 ha curato presso La
Nuova Italia di Firenze, la rivista Conoscenza
religiosa.
PENSIERO
Elémire Zolla ha cominciato la sua carriera di letterato, pubblicando vari
saggi su Thomas Mann, T. S. Eliot, A. Gide, su Il pensiero critico di
Cantoni e su Letterature moderne di Flora. Nella fase successiva, dopo
aver tentato il romanzo, sotto l'influenza soprattutto di T. W. Adorno, ha
esposto, in una prospettiva critica, i motivi dello smarrimento d' ogni
costruzione coerente nelle arti come effetto dell' industrializzazione.
Successivamente si è accostato all' esperienza mistica che gli è apparsa come
quella che nella storia del pensiero occidentale ha fornito sempre un accesso
diretto alla conoscenza dell' essere o, piuttosto, dello zero (come nei casi di
Meister Eckhart e del Cusano) e ne ha voluto chiarire i caratteri attraverso lo
studio comparato delle religioni e, nel caso buddhista, dell'ateismo. Nel 1969
usciva, in margine al suo impegno accademico, la sua opera maggiore, una
indagine sulla letteratura degli Indiani d'America. Ha pubblicato nell'ultimo
decennio vari saggi, ispirati ai suoi viaggi in Iran, India, Cina, Corea,
Birmania, Thailandia, Indonesia e Giappone.