Satori
Termine giapponese che denomina, presso i buddhisti zen, la condizione
dell'illuminazione. Il satori, o risveglio della verità cosmica, può essere
raggiunto in diversi modi. In effetti non esiste un metodo esclusivo per
raggiungere lo stato d'illuminazione. Essendo il satori un'intuizione della
natura autentica del cosmo, è differente da qualsiasi cognizione o sapere
precedente. Perciò Deshimaru afferma che
leggere libri e
apprendere nozioni non porta mutamento, non aiuta nella ricerca del
satori. Quello che conta è la pratica [...] |
Il carattere antispeculativo del buddhismo zen si fonda sul riconoscimento
delle caratteristiche della mente umana che organizzando il sapere in
connessioni tende ad escluderne altre. Lo scopo dello zen è dunque
annientare le conoscenze precostituite per dare spazio alla realtà tutta.
La scuola Rinzai fa utilizzo di kouan, racconti o sentenze che costituiscono
un paradosso logico. Il paradosso opera una specie di corto circuito
abbattendo le consuete credenze e creando un vuoto mentale. La scuola Soutou
preferisce praticare lo zazen (meditazione in posizione seduta) ricercando
l'illuminazione silenziosa. Ma un metodo non esclude l'altro e nemmeno
qualunque altro nuovo. Infatti il maestro Hakuin li consigliava entrambi.
La convinzione è che l'illuminazione o risveglio (satori), cioè la scoperta
spontanea, immediata e totale dell'essere, non si possa insegnare con
argomentazioni e discorsi, ma sia un evento intimo e diretto, un'esperienza
pratica.
Bibliografia
AA. VV. 1993. Dizionario delle religioni orientali. Antonio Vallardi
Editore, Milano.
Deshimaru, Taisen. 1993. Il vero zen. SE, Milano.
Da:
http://www.nipponico.com/dizionario/s/satori.php |