in quiete
Il Sito di Gianfranco Bertagni

 

"La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano"
(Bayazid al-Bistami)

"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un accattone"
(Yun Men)

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Kouan

 Termine giapponese che, nella pratica zen, denomina un breve racconto o una sentenza proferita da un maestro per favorire il risveglio spirituale (satori) dei discepoli. Si tratta solitamente di un paradosso logico che trascende la coscienza e il senso comune, creando uno stato di vuoto mentale adatto alla meditazione.
I kouan più famosi sono quelli di Hakuin Zenji (1685-1768), fra cui è memorabile il seguente:

 

Questo è il battito di due mani. Qual è il suono del battito di una sola mano?


I kouan possono basarsi sul metodo della domanda e risposta (mondou).

Chiese un monaco: "Cosa diresti se venissi senza portarti niente?".
Egli rispose: "Gettalo a terra".
Protestò il monaco: "Ho detto che non avrei portato nulla. Cosa dovrei gettare?".
"Allora portalo via" gli rispose.


Il kouan permette anche di avere diverse prospettive di uno stesso fenomeno.

Tre monaci osservano una bandiera che si agita nella brezza. Un monaco osserva: "La bandiera si muove". Il secondo ribatte: "Ma è il vento che si muove". Allora dice il terzo: "Sbagliate entrambi, è la vostra mente che si muove".

 


Un altro celebre kouan:

 

Qual è il significato della venuta di Bodhidharma dall'Occidente in Cina?".
La risposta fu un calcio.


Spesso il kouan contiene un elemento umoristico insieme ad una verità mistica.

 

Un cane partecipa alla natura del Buddha?"
"Wu!


Questo kouan del maestro cinese Chao-chou (778-897) gioca sulla parola wu (in giapponese mu), che significa nulla, cioè quello che un cane avrebbe detto in risposta alla domanda.
Lo scopo autentico del kouan è abbandonare il ragionamento sillogistico e sottrarci alla tirannia della logica e alla unidirezionalità della fraseologia quotidiana.
Secondo Suzuki Daisetsu lo zen dichiara che le parole sono parole e nulla più. Quando esse cessano di corrispondere ai fatti, è tempo per noi di separarcene e tornare ai fatti. Nella misura in cui la logica ha un valore pratico, essa va usata. Ma quando fallisce il suo scopo o si mostra incapace di superare i propri limiti, dobbiamo gridare basta.

Bibliografia

AA.VV. 1993. Dizionario delle religioni orientali. Antonio Vallardi Editore, Milano.
Hoover, Thomas. 1981. La cultura zen. Arnoldo Mondadori, Milano.
Suzuki, Daisetsu. 1969. An Introduction to Zen Buddhism. Rider & Co., London.
Suzuki, Daisetsu. 1958. The Zen Doctrine of No-Mind. Rider & Co., London.
Suzuki, Daisetzu. 1959. Zen and Japanese Culture. Princeton University Press, Princeton.

 

Da: http://www.nipponico.com/dizionario/k/kouan.php

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