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Hiroo Nakajima, docente di Lingua Giapponese nel Dipartimento di Lingue dell’Università degli Studi di Firenze. SOMMARIO
1. Introduzione del Buddhismo (VI secolo)
Il Buddhismo fu ufficialmente introdotto in Giappone nel 538
d.C., quando il sovrano coreano di Kudara regalò all’Imperatore Kinmei del
Giappone una statua del Buddha, alcuni volumi di Sutra e gli strumenti dei riti
buddhisti. All’epoca Kudara era uno dei tre stati esistenti nella penisola
coreana, dove il Buddhismo fu introdotto dalla Cina circa due secoli prima. Diffusione del Buddhismo nel mondo. 2. Principe Umayado o Shōtoku Taishi (574 – 622)
Nel 593 salì al trono l’Imperatrice Suiko (la prima imperatrice
del Giappone) appoggiata da Soga-no-Umako e dal Principe Umayado, nipote
dell’Imperatrice, che diventò il principe reggente all’età di 20 anni. Umayado
era un personaggio leggendario, fu uno dei principi alleati con i Soga ed ebbe
una fede profonda nel Buddhismo. Durante la battaglia contro i Mononobe,
invocando aiuto per la vittoria, scolpì le statue di Shi-Tennō (quattro dei
protettori del Buddhismo). Antica scultura del principe Umayado custodita nel Tempio Asukadera, nell'antica capitale Asuka kyō. Nel luogo dove sorgeva l’abitazione del Principe, nel periodo Nara fu costruito un padiglione ottagonale chiamato Padiglione del Sogno. Al suo interno venne collocata una statua del Bodhisattva Kannon che si pensa essere il ritratto del Principe. 3. Il Buddhismo del Periodo Nara (710 - 794)
L’intervallo di tempo che va dal 710, data in cui la capitale
venne trasferita a Heijō-kyō di Nara, fino al 794, quando la capitale venne
spostata di nuovo a Heian-kyō di Kyōto, è chiamato Periodo Nara. In quel periodo
il Buddhismo era sotto la protezione ed il controllo dello Stato. Era vietato
diventare monaco o monaca buddhista senza l’autorizzazione preventiva dello
Stato. Il Grande Buddha (Daibutsu) del Tempio Todai-ji, Nara
La statua raffigura il Buddha Birushana che appare nel Sutra
Kegon-kyō, l’essere assoluto che simboleggia il mondo stesso. L’altezza è di
circa 15 metri. Danneggiata due volte dal fuoco fu ricostruita due volte. Alcune
parti sono quelle originali. Per la sua costruzione serviva una tale quantità di
risorse, sia materiali che umane, che i monaci da soli non avrebbero potuto
raccogliere. A tale scopo fu nominato Abate Maggiore il monaco Gyōki, che non
era un monaco ufficiale ed era inoltre accusato di essere un personaggio
malvagio che turbava l’animo dei contadini. Lui pellegrinò in tutto il paese
spiegando al popolo l’importanza della costruzione della statua del Grande
Buddha, e così fu in grado di raccogliere i materiali e la mano d’opera
necessari. 4. Ganjin (688 - 763)
Per diventare monaco è necessario ricevere l’Ordinazione
buddhista da un maestro autorizzato, rispettando le regole tradizionali.
Tuttavia in Giappone, fino al Periodo Nara, non era riconosciuta l’importanza
dell’Ordinazione dei monaci. Durante il Periodo Nara ne fu invece riconosciuta
l’importanza e crebbe così la necessità di stabilire un rito. Due monaci
giapponesi pertanto si recarono in Cina per invitare in Giappone monaci cinesi
in grado di celebrare l’Ordinazione. I due visitarono il Maestro Ganjin (in
cinese Jianzhen), successore della Scuola Ritsu che si basa sugli studi e sulla
pratica dei precetti, il quale aveva già ordinato più di quarantamila monaci. Immagine del Maestro Ganjin (Jianzhen)
Nell’anno successivo arrivò nella capitale Nara dove, per la
prima volta in Giappone, furono ordinati 400 monaci a Tōdai-ji. Tra loro c’era
l’Imperatore Shōmu. Successivamente, sotto la direzione di Ganjin, furono
costruiti a Tōdai-ji i tre Kaidan-in, gli edifici con la cattedra dove si svolge
la cerimonia dell’Ordinazione, e altri due templi, uno nella regione occidentale
e l’altro in quella orientale. In questo modo il sistema di formazione dei
monaci basato sui precetti fu messo rapidamente in essere. Il Tempio Tōshōdai-ji di Nara 5. Il Periodo Heian (794 - 1192)
Nel 794 l’Imperatore Kanmu trasferì la capitale da Heijō-kyō a
Heian-kyō, l’attuale Kyōto. Iniziò così il Periodo Heian che durò circa quattro
secoli. Immagine dell’Imperatore Kanmu
Fu nel 894 che il Giappone smise di inviare delegazioni in Cina e
da allora iniziò a fiorire una cultura autoctona. Fu in questi anni che vennero
inventati i due “kana”, gli alfabeti sillabici giapponesi. Nel mondo politico la
famiglia Fujiwara accresceva il proprio potere imparentandosi con la famiglia
Imperiale. 6. Saichō (767 - 822) e la Scuola Tendai
Nel 804 partì una delegazione per la Cina fra i cui membri
c’erano due monaci inviati a studiare le nuove correnti del Buddhismo: Saichō e
Kūkai. Statua che rappresenta Saichō, il fondatore della scuola Tendai, collocata presso il Tempio Noufuku-ji, Prefettura di Hyogo. Saichō voleva elaborare una dottrina buddhista sulla base del Sutra Hokke-kyō attraverso la fusione dei Precetti, dello Zen, del Mikkyō e del Nenbutsu, la recitazione del nome del Buddha Amida. Essendo consapevole che il Mikkyō da lui stesso studiato in Cina non fosse sufficiente, chiese a Kūkai di insegnargli la dottrina, tuttavia a causa della diversità nella concezione del Buddhismo i due si lasciarono. Alcuni discepoli di Saichō studiarono in Cina la dottrina del Mikkyō seguendo la volontà del Maestro e stabilendo così il Mikkyō di Tendai, una delle due correnti di Mikkyō in Giappone. In questo modo la Scuola Tendai diventò una scuola buddhista ufficiale e il Tempio Enryaku-ji diventò il centro di studio e pratica del Buddhismo più importante in Giappone, dal quale usciranno tanti maestri fondatori delle nuove scuole. Tra essi vi fu Dōgen della Scuola Sōtō. Tempio Tōdai-ji di Nara. 7. Kūkai (774 - 835) e la Scuola Shingon
Kūkai nacque nel 774 nell’Isola di Shikoku. All’età di 19 anni
iniziò a dedicarsi alle pratiche ascetiche sulle montagne. Non si conosce molto
della sua attività durante quel periodo ma si può immaginare che avesse
incontrato il Mikkyō. Si reputa che divenne monaco ricevendo l’Ordinazione a
Tōdai-ji all’età di 31 anni, poco prima della partenza per la Cina. Immagine del Maestro Kūkai.
Nel 816 gli fu regalato dall’Imperatore il monte Kōya nella
provincia di Kii (attuale Wakayama) come luogo di pratiche ascetiche, lì fondò
la Scuola Shingon. Nel 823 gli fu donato anche il Tempio Tō-ji di Kyōto. Morì
nel 835 sul monte Koya. Il Tempio Kongōbu-ji, Tempio principale della scuola Shingon sul monte Kōya. 8. Dottrina di Jōdo (La Terra Pura) e Mappō (La Fine della Legge)
Il Jōdo, che significa Terra Pura, è il paradiso del Buddha Amida
e la dottrina di Jōdo si basa sull’insegnamento che dopo la morte si possa
rinascere nel Paradiso del Buddha Amida. Immagine del Maestro Genshin, conservata nel Tempio Shōjūraigō-ji.
Si credeva che dopo duemila anni dalla morte del Buddha
Shakyamuni sarebbe iniziato il periodo Mappō (periodo della Fine della Legge),
il periodo in cui l’insegnamento del Buddha sarebbe rimasto ma avrebbe perso
l’efficacia e, di conseguenza, sarebbe stato impossibile ottenere il Nirvana. In
Giappone si credeva che il 1052 fosse il primo anno del Mappō. Poiché proprio in
quegli anni le calamità naturali e le guerre civili si succedevano
frequentemente, la gente iniziò a vedere il periodo Mappō come la fine del mondo
e per questo si accrebbe il culto di Jōdo fra la gente che desiderava andare nel
paradiso del Buddha Amida dopo la morte. “Ritratto di Yoritomo”, copia dell’originale del 1179 attribuita a Fujiwara no Takanobu. 9. Il periodo Kamakura (1192 - 1133)Nel 1192 Minamoto no Yoritomo fondò lo Shogunato a Kamakura e per la prima volta nella storia giapponese la classe dei samurai, la classe guerriera, prese il potere. Anche il Buddhismo cambiò molto il suo aspetto. Fino al periodo Heian il Buddhismo era soprattutto per lo Stato e per la classe aristocratica, ed il suo obiettivo principale era raggiungere la buddhità attraverso lo studio o le pratiche ascetiche. Anche nel culto di Jōdo, diffuso nella seconda metà del periodo Heian, i praticanti erano principalmente della classe aristocratica. Invece nel periodo Kamakura il Buddhismo diventò la religione del popolo con l’obiettivo di liberare tutti dalla sofferenza della vita. Furono fondate delle nuove scuole soprattutto dai monaci della Scuola Tendai che avevano studiato al Tempio Enryaku-ji sul Monte Hiei. Le nuove scuole possono essere divise in tre filoni: quelle della dottrina di Jōdo (la Terra Pura), del Sutra Hokke-kyō, e dello Zen. Kōtoku-in, Tempio della scuola della Terra pura, situato nella città di Kamakura, Prefettura di Kanagawa. 10. Hōnen (1133 - 1212) e la Scuola JōdoLa Scuola Jōdo fu fondata dal Maestro Hōnen nel 1175. Hōnen da giovane studiò la dottrina Tendai e quella di Jōdo sul Monte Hiei ma, all’età di 43 anni, capì che Senshū Nenbutsu, ovvero invocare il Buddha Amida recitando esclusivamente il Namu Amida-Butsu senza pensare ad altro ed affidandosi alla esclusiva compassione del Buddha Amida, fosse l’unica via per poter ottenere la rinascita nella Terra Pura. “Namu Amida-Butsu” significa “prendo rifugio nel Buddha Amida”. Questo suo insegnamento fu diffuso soprattutto fra la classe dei samurai ed il popolo, mentre fu criticato sia dalla Scuola Tendai che dalle scuole di Nara che erano legate alla corte imperiale. Ritratto del Maestro Hōnen di Fujiwara Takanobu, XII secolo.
Nel 1207 il Senshū Nenbutsu fu proibito ufficialmente, ed Hōnen
insieme ai suoi discepoli, fra i quali vi era Shinran fondatore della Scuola
Jōdo-shin-shū, furono condannati al confino. Hōnen fu deportato nell’Isola di
Shikoku, tuttavia anche in quel luogo continuò a propagare il Senshū Nenbutsu.
Nel 1211 fu perdonato e tornò a Kyōto dove morì l’anno successivo. Entrata del Tempio Chion-in, Kyoto. 11. Shinran (1173 - 1262 ) e la Scuola Jōdo-shin-shū
Shinran era uno dei discepoli di Hōnen. Nacque nel 1173 da una
famiglia nobile. All’età di nove anni divenne monaco e nei successivi 20 anni si
dedicò alle pratiche ascetiche sul Monte Hiei. All’età di 29 anni comprese il
limite delle pratiche ascetiche e scese dal Monte Hiei. A Kyōto incontrò la
dottrina di Senshū Nenbutsu di Hōnen e decise di diventare suo discepolo. Quando
Hōnen fu confinato nell’Isola di Shikoku, Shinran fu deportato nella provincia
di Echigo (attuale Niigata). In seguito al perdono lui, che aveva una moglie e
dei figli, continuò a predicare nella regione di Kantō e scrisse Kyōgyō Shinshō,
il libro fondamentale della Scuola Jōdo-shin-shu. Tornò in seguito a Kyōto, con
una figlia diventata monaca, e ivi morì all’età di novant’anni. Dopo la sua
morte fu fondata dai discepoli la Scuola Jōdo-shin-shū, “la vera Scuola della
Terra Pura”. Ritratto del Maestro Shinran di Mutsu Yamashita, XX secolo.
Dopo la sua morte un discepolo raccolse gli insegnamenti del
Maestro nell’opera intitolata Tannishō, un testo molto conosciuto ed apprezzato
non solo dai religiosi ma anche dal pubblico comune. La frase più famosa è: “i
buoni riescono certamente a realizzare la rinascita, allora ancora più ci
riusciranno i cattivi”. Questa frase significa che tutti gli esseri viventi sono
peccatori e coloro i quali ne sono consapevoli possono essere salvati dal Buddha
Amida. Porta della Sala del Fondatore del Tempio Higashi Hongan-ji. 12. Nichiren (1222 – 1282) e la Scuola Nichiren o la Scuola HokkeNel tredicesimo secolo Nichiren, che aveva ricevuto l’Ordinazione al Tempio Enryaku-ji, fondò una nuova scuola. Nichiren considerò il Sutra Hokke-kyō l’unico insegnamento corretto del Buddha Shakyamuni nel periodo Mappō, e predicò alla gente di recitare il Namu Myōhō-Renge-kyō che significa “Prendo rifugio nell’eccellente Sutra del Loto”. Alla metà del secolo si recò a Kamakura. In quegli anni a Kamakura si susseguivano incendi, alluvioni, terremoti ed epidemie, così Nichiren insisté che la causa di questi disastri naturali fosse il fatto che la gente non credeva nel Sutra Hokke-kyō ma credeva ciecamente delle dottrine eretiche come Senshū Nenbutsu e lo Zen. Per questo fu attaccato dai fedeli della Scuola Jōdo e la sua capanna fu bruciata. Nonostante le minacce continuò la sua predicazione diffondendo la sua Scuola fra la classe dei samurai, dei mercanti e degli artigiani. Immagine del Maestro Nichiren.
Nichiren predisse che il Giappone sarebbe stato invaso da un
paese straniero. Questa predizione si avverò nel 1268 quando la Cina, sotto la
Dinastia Yuan, attaccò il Giappone. Lui chiese pertanto al reggente dello
shogun, che era praticante dello Zen, di convertirsi alla Scuola Nichiren. Per
questo fu accusato di aver criticato il Bakufu, il governo dello shogunato, e fu
confinato sull’Isola di Sado. Tempio Kuon-ji sul monte Minobu. 13. Eisai (1141 – 1215) e la Scuola Rinzai
Eisai nacque nel 1141 in una famiglia di fede scintoista, e
divenne monaco buddista nel Tempio Enryaku-ji sul Monte Hiei. Soggiornò due
volte in Cina. Durante il suo secondo soggiorno cinese studiò lo Zen della
Scuola Rinzai, una delle cinque scuole Zen in Cina, e dopo il suo ritorno in
Giappone fondò la Scuola Rinzai. A Kyōto predicò che lo Zen era l’insegnamento
corretto nel periodo Mappō. Immagine del Maestro Eisai.
Successivamente, giudicando che la sua dottrina non sarebbe stata
approvata a Kyōto, si trasferì a Kamakura. La caratteristica dello Zen della
Scuola Rinzai era Kanna-zen. Ai monaci erano presentati dal maestro i Kōan,
quesiti difficili. I monaci cercavano di arrivare all’Illuminazione risolvendo
questi quesiti. Questa sua dottrina fu accettata dalla classe dei samurai poiché
aveva antipatia nei confronti della cultura della corte imperiale di Kyōto. Tempio Kennin-ji, Kyoto. 14. Dōgen (1200 - 1253) e la Scuola SōtōDōgen nacque a Kyōto nel 1200 da una famiglia nobile. Quando era piccolo perse i genitori e all’età di tredici anni divenne monaco studiando la dottrina Tendai sul Monte Hiei. Successivamente studiò lo Zen al Tempio Kennin-ji da un discepolo di Eisai. Immagine del Maestro Eihei Dōgen.
Nel 1223 andò in Cina per approfondire lo studio dello Zen. Negli
ultimi tre anni del suo soggiorno cinese studiò lo Zen della Scuola Sōtō e
raggiunse l’Illuminazione. La caratteristica dello Zen della Scuola Sōtō,
differente da quella della Scuola Rinzai che attribuiva grande importanza ai
Kōan, era cercare di raggiungere l’Illuminazione dedicandosi esclusivamente allo
Zazen. Il Sanmon (portone principale) del Tempio Eihei-ji, Prefettura di Fukui.
Nel 1243, per sfuggire alla persecuzione dell’Enryaku-ji, si
trasferì nella provincia di Echizen, e nel Tempio Eihei-ji si impegnò nella
pratica intensa dello Zen insegnando ai discepoli. Morì nel 1253 a Kyōto,
all’età di 53 anni. Immagine del Maestro Tettsu Gikai
Un discepolo di Tettsū Gikai e secondo abate di Daijō-ji, Keizan
Jōkin, fondò nella provincia di Noto il Tempio Sōji-ji. Egli è considerato il
secondo fondatore della Scuola Sōtō. L’insegnamento del fondatore Dōgen era
molto severo e molto profondo anche a livello intellettuale. Keizan, invece,
mirò alla diffusione tra il popolo delle campagne utilizzando un insegnamento
più semplice ed accessibile. In questo modo la Scuola Sōtō continuò a
svilupparsi anche nei secoli successivi. Il Sanmon (portone principale) del Monastero Daijo-ji 15. Il Buddhismo del periodo Muromachi (1338 - 1573)
Dopo la caduta dello shogunato di Kamakura (1333), il centro
della vita politica si trasferì di nuovo a Kyōto con lo shogunato degli
Ashikaga. Poiché la sede dello shogunato si trovava nel quartiere Muromachi
quest’epoca è nota come Periodo Muromachi, e si protrasse fino alla fine del
sedicesimo secolo. Samurai muromachi (1538) 16. Il Buddhismo del Periodo Edo (1603 - 1868)Nel 1603 Tokugawa Ieyasu, il signore feudale della provincia di Mikawa, fondò lo shogunato a Edo (attuale Tokyō). A metà del secolo precedente arrivò in Giappone un missionario gesuita, Francesco Saverio, il quale iniziò l’opera missionaria. I gesuiti riuscirono ad ottenere l’appoggio di Oda Nobunaga, l’uomo più potente di quell’epoca, e fecero molti proseliti. Tuttavia lo shogunato di Tokugawa chiuse il paese agli occidentali, fatta eccezione per gli olandesi, e vietò il Cristianesimo. Per assicurare l’esclusione del Cristianesimo, lo shogunato istituì il sistema di registrazione che prevedeva che tutti i cittadini giapponesi dovessero appartenere ad un tempio buddhista. In questo modo il Buddhismo fu incorporato nel regime dello shogunato. Immagine di Tokugawa Ieyasu, primo Shogun della dinastia Tokugawa. 17. Il Buddhismo dei tempi moderni ( Dal 1868 in poi )
Nel 1868 lo shogunato di Tokugawa cadde e nacque un nuovo governo
che riconosceva l’Imperatore come monarca assoluto. Questo fu chiamato la
Restaurazione Meiji. La corte imperiale si trasferì da Kyōto a Edo, che cambiò
il nome in Tōkyō che significa capitale dell’est. L’Imperatore fu considerato un
dio vivente e lo Shintoismo diventò la religione ufficiale dello Stato. Immagine dell’Imperatore Meiji Mutsuhito
Da: www.zenfirenze.it/approfondimenti/la-storia-del-buddhismo-in-giappone.asp
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