"La conoscenza di Dio non si può ottenere
cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano
la trovano" (Bayazid al-Bistami)
"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un
accattone"
(Yun Men)
Ho girato molti monasteri, i mistici sono la razza più intelligente che
conosca" A Siena incontro con il cantautore siciliano che sta preparando
una nuova opera lirica, dopo "Genesi" ecco "Gilgamesh" di
Antonella Leoncini Siena. Franco Battiato sempre più mistico. Lo hanno invitato
a Siena nella Cripta di San Domenico a parlare di musica e Bibbia, anche se per
lui sacro e religioso non si identificano, e la sua fede non rientra in nessuno
schema convenzionale. A tre anni da "Genesi", la sua prima opera,
Battiato sceglie ancora la lirica. "Gilgamesh" è il nuovo lavoro che
il musicista conta di portare sulle scene nel '92. Un'opera che ripropone il
misticismo tipico di "Genesi", con un'ispirazione diversa. Un grande
impegno, per il quale ha accantonato ogni progetto discografico. Con un'unica
eccezione, la sua casa editrice, l'Ottava, pubblicherà un nuovo testo: "La
scienza dei segreti e gli stadi dei mistici poteri". Non è più la
creazione dell'universo a guidare la trama? La civiltà è quella
assiro-babilonese e "Gilgamesh" è un eroe divinizzato, mitico re d'Uruk,
che ispirò uno dei più conosciuti poemi della letteratura di quella civiltà:
l'Enuma Lish. Su questa figura si intrecciano una serie di miti dell'Olimpo
babilonese legati alla spiegazione di fenomeni naturali. Dove presenterà il suo
lavoro? Si tratta di un'opera che privilegia il trascendentale, ma devo ancora
terminarla, non voglio che le mie idee, che devo ancora sviluppare, siano
travisate. Per questo non ho accettato la proposta di far rappresentare in tv
"Genesi". Lo schermo può snaturare le intenzioni del rito. Un
Battiato quindi solo dedito alla filosofia della meditazione? Sono stato
accecato da un raggio mistico - dice ridendo e riferendosi ai suoi grandi
occhiali scuri - . Vivo nel sacro e la mia musica riflette questa dimensione. Ma
si tratta di qualcosa di diverso dal culto, e neanche la sua accettazione della
Bibbia è incondizionata. La lettura della Bibbia non mi ha mai veramente
esaltato. Certo contiene aspetti stimolanti e alcuni elementi che hanno
rappresentato le fondamenta per la civiltà occidentale, ma dalla Bibbia non
sono mai coinvolto in modo totale: anche per "Genesi", del resto, l'ho
considerata soltanto un testo di riferimento. Non sono d'accordo con
l'assolutismo a favore della Bibbia. Nell'interpretazione sono stati fatti
errori grossolani, forse anche in malafede ( pure Aristotele potrebbe essere
raccontato diversamente ). Esistono tanti altri libri mistici, il Corano ad
esempio. La Bibbia fa riferimento a una società di diritto piuttosto che di
spirito. Dobbiamo imparare a dare più importanza alla meditazione che alla
ritualità dei gesti comuni: quando entro in chiesa faccio fatica a fare il
segno della croce. Questo nuovo Battiato nasce da una crisi esistenziale
arrivata alla fine degli Anni Sessanta? Da allora. Quando mi accorsi che non ero
capace di comandare il mio corpo, non ho più abbandonato la ricerca spirituale.
In questi anni ho incontrato molte verità, ho girato monasteri di tutto il
mondo apprendendo le diverse tecniche di meditazione spirituale. Mentre per lo
studio di uno strumento tutti sono concordi nel ritenere che sia indispensabile
il rigore, pochi riconoscono l'importanza del rigore nella ricerca interiore. I
mistici sono, invece, la razza più intelligente che conosca. Oggi sono capace
di concentrarmi nel silenzio, è una sensazione che diventa materia. L'abbandono
totale non sempre consente una completa sintonia con l'esterno. E' necessario
ascoltare gli altri, solo così possiamo comprendere la vera musica. La
meditazione è importante. Il giudizio di un singolo ti può devastare, quello
della collettività ha un valore effimero. Un Battiato, quindi, che ha maturato
in questi anni un diverso rapporto con la musica. Solo i cretini non cambiano
pensiero. La musica per me è uno strumento per raggiungere certi livelli
spirituali, ma non sono d'accordo con chi vuol accomunare tutto nella categoria
del sublime. Preferisco vivere ritirato oggi, faccio quasi fatica a uscire.
"Gilgamesh" sarà una grande opera, un lavoro inedito.