"La conoscenza di Dio non si può ottenere
cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano
la trovano" (Bayazid al-Bistami)
"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un
accattone"
(Yun Men)
Egli non soltanto si asteneva dal giudicare gli altri, ma cercava anche di fare
capire che un buon pensiero è sempre meglio di uno cattivo, anche nei confronti
di coloro che consideriamo nostri nemici.
Non
sempre era facile convincerlo, come dimostra il seguente aneddoto a proposito
degli uccelli bianchi e degli uccelli neri. Quel giorno, Tierno
ci aveva commentato il versetto: «Colui che ha fatto un atomo di bene lo
vedrà; colui che ha fatto un atomo di male lo vedrà » (Corano, xc, 7 e 8).
Noi volevamo alcuni chiarimenti sulle buone azioni, ed egli ci disse:
«La
buona azione più utile è quella che consiste nel pregare per i propri nemici ». «Come esclamai!
Generalmente la gente ha tendenza a maledire i propri nemici, e non a benedirli.
Non ci fa apparire un poco stupidi pregare per i nostri nemici?».
«Può darsi », rispose Tierno, «ma soltanto agli occhi di coloro che non
capiscono. Gli uomini hanno certamente il diritto di maledire i propri nemici,
ma così fanno molto più male a se stessi che benedicendoli.»
« Non capisco - ribattei - se un uomo maledice un nemico e la sua maledizione è
efficace, può distruggere il nemico. Perché questo fatto non dovrebbe favorirlo?
»
«In apparenza è possibile - rispose Tierno - ma in tal caso si tratta di una
soddisfazione dell'anima egoista (nafs, l'ego), perciò una soddisfazione di
livello inferiore, materiale. Dal punto di vista occulto, il fatto di benedire
il nemico è ben più giovevole. Anche se si passa per imbecilli agli occhi degli
ignoranti, è un'azione che dimostra realmente la propria maturità spirituale e
il proprio grado di saggezza.»
«Ma perché?» gli chiesi. Allora Tierno, per aiutarmi a comprendere, parlò degli
uccelli bianchi e degli uccelli neri. «Gli uomini - disse - nei loro rapporti reciproci, sono paragonabili a muri
posti uno di fronte all'altro. Ogni muro è costellato di moltissimi buchi in cui
si annidano uccelli bianchi e uccelli neri. Gli uccelli neri sono i pensieri e
le parole cattive. Gli uccelli bianchi sono i pensieri e le parole buone. Data
la loro forma, gli uccelli bianchi possono entrare solo nei buchi degli uccelli
bianchi e, altrettanto, gli uccelli neri possono infilarsi solo nei buchi degli
uccelli neri. Adesso immaginiamo due uomini che si credono nemici uno
dell'altro. Chiamiamoli Yussuf e Ali.
Un giorno Yussuf, persuaso che Ali gli voglia male, si sente adirato nei suoi
confronti e gli manda un pensiero
terribile, vale a dire che gli invia un uccello nero lasciando libero il buco
corrispondente.
L'uccello nero vola fino ad Ali e, per sistemarsi, cerca un buco libero adatto
alla propria forma.
Se Alì dal canto suo non ha inviato alcun uccello nero verso Yussuf, cioè se non
ha emesso pensieri cattivi, non avrà buchi neri a disposizione. Non trovando
posto, l'uccello nero di Yussuf sarà costretto a ritornare al suo nido
d'origine, riportando con sé il male di cui era gravato, male che finirà per
rodere e distruggere lo stesso Yussuf.
Immaginiamo invece che Alì, a sua volta, abbia emesso un cattivo pensiero: nel
far ciò avrà liberato un buco dove l'uccello nero di Yussuf potrà annidarsi e
depositare una parte di male, compiendo così la sua missione distruttiva.
Intanto l'uccello nero di Alì avrà raggiunto Yussuf infilandosi nel buco
lasciato libero dall'uccello nero di quest'ultimo. Perciò entrambi gli uccelli
neri avranno raggiunto l'obiettivo e lavoreranno a distruggere l'uomo cui erano
destinati.
Però, a missione compiuta, ciascuno tornerà al suo nido d'origine, perché è
stato detto: « Ogni cosa ritorna alla sua fonte ». Poiché il male di cui erano
gravidi non è ancora esaurito, lo stesso male si rivolgerà contro gli autori
finendo col distruggerli. Insomma, l'autore di un cattivo pensiero, di un
malaugurio o di una maledizione viene danneggiato sia dall'uccello nero del
nemico che dal proprio quando ritorna.
La stessa cosa avviene con gli uccelli bianchi. Se noi ci limitiamo a inviare al
nemico buoni pensieri, mentre quest'ultimo ce ne invia di cattivi, i suoi
uccelli neri non troveranno posto in noi e torneranno al mittente. Quanto agli
uccelli bianchi carichi dei buoni pensieri da noi inviati, essi non trovando
posti liberi presso il nemico, ci ritorneranno carichi di tutta l'energia
benefica di cui erano portatori.
Di conseguenza, se noi emettiamo solo buoni pensieri, nessun male e nessuna
maledizione potranno mai raggiungere il nostro essere. Ecco perché bisogna
sempre benedire amici e nemici. La benedizione non si limita a raggiungere
l'obiettivo per compiervi la sua missione di pace, ma prima o poi ci ritorna
indietro con tutto il bene di cui era fornita.
Perciò che i sufi chiamano «l'egoismo auspicabile». E’ il legittimo Amore dì Sé,
legato al rispetto di se stessi e del prossimo, perché ogni uomo, buono o
cattivo, è ricettacolo di una particella di Luce divina. Ecco perché i sufi, in
conformità all'insegnamento del Profeta, non vogliono sporcarsi né la bocca né
l'anima, non solo con parole e pensieri cattivi, ma nemmeno con critiche
apparentemente benevole.»
Nota: Non sembra
eppure questo brano espone in modo semplice la spiegazione di una delle leggi a
cui noi umani siamo sottoposti. Una delle raccomandazioni di Gurdjieff era
proprio quella di cercare di conoscere il più possibile le leggi che ci
governano, in modo tale da poterle evitare. Ad ognuno di voi il compito di
capirne il significato profondo. Claudio Buffa