in quiete
Il Sito di Gianfranco Bertagni

 

"La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano"
(Bayazid al-Bistami)

"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un accattone"
(Yun Men)

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Uccelli bianchi e uccelli neri - Da “Il saggio di Bandiagara" di Amadu Lampade Ba (testo pres. da Claudio Buffa)


 

Egli non soltanto si asteneva dal giudicare gli altri, ma cercava anche di fare capire che un buon pensiero è sempre meglio di uno cattivo, anche nei confronti di coloro che consideriamo nostri nemici.

Non sempre era facile convincerlo, come dimostra il seguente aneddoto a proposito degli uccelli bianchi e degli uccelli neri.
Quel giorno, Tierno ci aveva commentato il versetto: «Colui che ha fatto un atomo di bene lo vedrà; colui che ha fatto un atomo di male lo vedrà » (Corano, xc, 7 e 8). Noi volevamo alcuni chiarimenti sulle buone azioni, ed egli ci disse:

«La buona azione più utile è quella che consiste nel pregare per i propri nemici ».
«Come esclamai! Generalmente la gente ha tendenza a maledire i propri nemici, e non a benedirli. Non ci fa apparire un poco stupidi pregare per i nostri nemici?».
«Può darsi », rispose Tierno, «ma soltanto agli occhi di coloro che non capiscono. Gli uomini hanno certamente il diritto di maledire i propri nemici, ma così fanno molto più male a se stessi che benedicendoli.»
« Non capisco - ribattei - se un uomo maledice un nemico e la sua maledizione è efficace, può distruggere il nemico. Perché questo fatto non dovrebbe favorirlo? »
«In apparenza è possibile - rispose Tierno - ma in tal caso si tratta di una soddisfazione dell'anima egoista (nafs, l'ego), perciò una soddisfazione di livello inferiore, materiale. Dal punto di vista occulto, il fatto di benedire il nemico è ben più giovevole. Anche se si passa per imbecilli agli occhi degli ignoranti, è un'azione che dimostra realmente la propria maturità spirituale e il proprio grado di saggezza.»

«Ma perché?» gli chiesi. Allora Tierno, per aiutarmi a comprendere, parlò degli uccelli bianchi e degli uccelli neri.
«Gli uomini - disse - nei loro rapporti reciproci, sono paragonabili a muri posti uno di fronte all'altro. Ogni muro è costellato di moltissimi buchi in cui si annidano uccelli bianchi e uccelli neri. Gli uccelli neri sono i pensieri e le parole cattive. Gli uccelli bianchi sono i pensieri e le parole buone. Data la loro forma, gli uccelli bianchi possono entrare solo nei buchi degli uccelli bianchi e, altrettanto, gli uccelli neri possono infilarsi solo nei buchi degli uccelli neri. Adesso immaginiamo due uomini che si credono nemici uno dell'altro. Chiamiamoli Yussuf e Ali.
Un giorno Yussuf, persuaso che Ali gli voglia male, si sente adirato nei suoi confronti e gli manda un pensiero

terribile, vale a dire che gli invia un uccello nero lasciando libero il buco corrispondente.
L'uccello nero vola fino ad Ali e, per sistemarsi, cerca un buco libero adatto alla propria forma.
Se Alì dal canto suo non ha inviato alcun uccello nero verso Yussuf, cioè se non ha emesso pensieri cattivi, non avrà buchi neri a disposizione. Non trovando posto, l'uccello nero di Yussuf sarà costretto a ritornare al suo nido d'origine, riportando con sé il male di cui era gravato, male che finirà per rodere e distruggere lo stesso Yussuf.
Immaginiamo invece che Alì, a sua volta, abbia emesso un cattivo pensiero: nel far ciò avrà liberato un buco dove l'uccello nero di Yussuf potrà annidarsi e depositare una parte di male, compiendo così la sua missione distruttiva. Intanto l'uccello nero di Alì avrà raggiunto Yussuf infilandosi nel buco lasciato libero dall'uccello nero di quest'ultimo. Perciò entrambi gli uccelli neri avranno raggiunto l'obiettivo e lavoreranno a distruggere l'uomo cui erano destinati.
Però, a missione compiuta, ciascuno tornerà al suo nido d'origine, perché è stato detto: « Ogni cosa ritorna alla sua fonte ». Poiché il male di cui erano gravidi non è ancora esaurito, lo stesso male si rivolgerà contro gli autori finendo col distruggerli. Insomma, l'autore di un cattivo pensiero, di un malaugurio o di una maledizione viene danneggiato sia dall'uccello nero del nemico che dal proprio quando ritorna.
La stessa cosa avviene con gli uccelli bianchi. Se noi ci limitiamo a inviare al nemico buoni pensieri, mentre quest'ultimo ce ne invia di cattivi, i suoi uccelli neri non troveranno posto in noi e torneranno al mittente. Quanto agli uccelli bianchi carichi dei buoni pensieri da noi inviati, essi non trovando posti liberi presso il nemico, ci ritorneranno carichi di tutta l'energia benefica di cui erano portatori.
Di conseguenza, se noi emettiamo solo buoni pensieri, nessun male e nessuna maledizione potranno mai raggiungere il nostro essere. Ecco perché bisogna sempre benedire amici e nemici. La benedizione non si limita a raggiungere l'obiettivo per compiervi la sua missione di pace, ma prima o poi ci ritorna indietro con tutto il bene di cui era fornita.

Perciò che i sufi chiamano «l'egoismo auspicabile». E’ il legittimo Amore dì Sé, legato al rispetto di se stessi e del prossimo, perché ogni uomo, buono o cattivo, è ricettacolo di una particella di Luce divina. Ecco perché i sufi, in conformità all'insegnamento del Profeta, non vogliono sporcarsi né la bocca né l'anima, non solo con parole e pensieri cattivi, ma nemmeno con critiche apparentemente benevole.»

Nota:
Non sembra eppure questo brano espone in modo semplice  la spiegazione di una delle leggi a cui noi umani siamo sottoposti. Una delle raccomandazioni di Gurdjieff era proprio quella di cercare di conoscere il più possibile le leggi che ci governano, in modo tale da poterle evitare. Ad ognuno di voi il compito di capirne il significato profondo. Claudio Buffa
 

 

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