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DEFINIZIONI DEL SUFISMO (TASAWWUF)
Le citazioni,
fatte dagli stessi Sufi, sono tratte principalmente dal Tadhkiratu-l-Awliyà di
Farid 'Attar e dalla Risàlah di Qusciayrì, che nei riferimenti sono
rispettivamente indicate con le abbreviazioni T.A. e R.
MA'RUF AL-KARKHI (+ 2oo E.) ABU SULAYMAN
AD-DARANI (+ 215 E.) BISHR AL-HAFI
(+ 227 E.)
DHUL-L-NUN (+ 245 E.) - Il sùfi è
tale che, quando parla, il suo linguaggio è l'essenza del suo stato, ciò
significa che quando parla non dice nulla senza essere egli stesso quel
qualcosa; e quando tace il suo comportamento esprime il suo stato e traduce
all'esterno il distacco di esso. (T.A. 126).
ABU TURAB
AL-NAKSHABI (+ 245 E.) SARI
AS-SAQATI (+ 257 E.) ABU HAFS
AL-HADDAD (+ circa 265 E.) SAHL B.
ADuLLAH AT-TUSTARI -Il tasawwuf
è: nutrirsi parcarnente, riposarsi in Alláh e fuggire dagli uomini. (T.A., 264).
ABU SA 'ID
AL-KHARRAZ (+ 286 E.) SUMMUN AL
MUHlBB (+ 297 E.) 'AMR BEN 'UTHMAN
AL-MAKKI (+ 291 E.)
ABU-L HUSSAYN AN-NURI (+ 295 E.) - I sùfi sono
coloro che si sono liberati dalle sozzure dello stato umano e si sono purificati
dalla macchia dell'ego e liberati dalle brame; perciò sono in pace con Allàh e
sono situati nei primi ranghi della prossimità e nel grado piú elevato; - Il sùfi è
colui a cui nulla è attaccato, e non si attacca a nulla. (T.A.).
- Il tasawwuf
non è un sistema costituito da regole o da scienze, ma comportamento: (ciò
equivale a dire che) se fosse una regola, potrebbe esser fatto proprio con lo
sforzo accanito, e se fosse una scienza, potrebbe essere acquisito con
l'istruzione; è invece un comportamento (analogico). Formatevi sull'azione di
Alláh! Ma è impossibile adeguarsi all'azione di Allàh per mezzo di regole o di
scienze. (T.A.).
- li
tasawwuf è libertà, generosità, assenza di autorepressione, e liberalità. (T.A.).
- Il
tasawwuf è rinunciare a ogni acquisizione egoistica per conquistare la Verità. (T.A.).
- Il
tasawwuf è odio per il mondo e desiderio del Signore. (T.A.).
GIUNAID
AL-BAGHDADI (+ 297 E.) - Il tasawwuf
è questo: essere con Alláh senza attaccamenti per nulla che non sia Lui. (R.,
149).
- Essi (i
sùfi) sono una (sola) famiglia: fra di loro non penetrano estranei.
- Il tasawwuf
è dhikr (incantazione) non concentrazione, e « percezione spirituale »
(wagd) connessa all'audizione (del Corano, degli ahadith, di testi
tradizionali), e pratica (dei riti) accompagnata dalla conformità (al Corano e
alla Sunna). (R. 149).
- Il súfi è
come la terra, sulla quale si gettano ogni sorta di immondezze e che produce
soltanto cose buone. (R. 149).
- In verità
egli (il súfi) è come la terra, calpestata dai pii e dai malvagi, e come le
nubi, la cui ombra si estende su ogni cosa, e come la pioggia che bagna ogni
cosa (senza distinzione). (R., 149).
- Il tasawwuf
è essere eletti per purezza. Chiunque sia scelto in tal modo (e reso puro) da
tutto eccetto Allàh, è un sùfi. (T.A.).
- Il súfi è
colui di cui il cuore, come quello di Abramo, ha trovato scampo dal mondo e
adempie al comandamento di Allàh; la sua rassegnazione è la rassegnazione di
Ismaele; la sua pena è quella di Davide; la sua povertà quella di Gesú; il suo
desiderio è il desiderio di Mosè nell'ora della sua intima relazione spirituale
con Allàh; e la sua sincerità è quella di Muhammad - Allàh benedica lui e la sua
famiglia e conceda loro la Pace! (T.A.).
- Il tasawwuf
è un attributo in cui l'uomo risiede. Gli domandarono: «E' un attributo di Alláh
o delle creature? ». Rispose: « La sua essenza è un attributo di Allàh e la sua
manifestazione un attributo degli umani ». (T.A.).
- Gli
domandarono dell'essenza del tasawwuf. Rispose: « Accontentatevi di afferrare
l'apparenza (l'aspetto esteriore) del tasawwuf e non chiedete della sua essenza
sarebbe fargli indebita violenza ». (T.A.).
- I sùfi sono
coloro la cui esistenza è opera di Alláh in un modo che nessuno conosce, tranne
Lui. (T.A.).
- Il tasawwuf
è: purificare il proprio cuore dall'insorgere periodico delle debolezze innate,
abbandonare le proprie caratteristiche naturali, estinguere gli attributi della
natura umana, mantenersi lontani dalle tentazioni dei sensi, dimorare con gli
attributi spirituali, innalzarsi per mezzo delle scienze divine, praticare ciò
che è eternamente migliore, gratificare del proprio consiglio sincero tutta la
gente, osservare fedelmente la Verità e seguire l'esempio del Profeta
nell'osservanza della Legge. (T.A.).
MIMSCIAD
AD-DINAWARI (+ 299 E.) - Il tasawwuf
è mostrare le proprie ricchezze (esteriori), sí da celare il proprio stato
spirituale alla gente, e astenersi da tutto ciò che è inutile. (T.A.).
ABU BAKR
AL-KATTANI (+ 322 E.) - Il tasawwuf
è purezza e intuizione intellettuale. (T.A.).
- Il sùfi è
colui che considera le proprie opere di devozione come una colpa di cui deve
richiedere il perdono di Alláh.(T.A.).
ABU 'ALI
AL-RUDHBARI (+ 322 E.) - Disse
pure: « E' la purezza della prossimità dopo la contaminazione
dell'allontanamento ». (R., I49).
- Il sùfi è
colui che si veste di lana con purezza di cuore, e fa gustate al proprio «io »
il cibo dei maltrattamenti, e si getta il mondo dietro le spalle e procede sul
sentiero di Mustafà, il Profeta Muhammad. (T.A.).
'ABDULLAH BEN
MUHAMMAD AL-MURTA'ISC (+ 328 E.) - Il sùfi è colui che diviene
privo di tribolazioni e di doti individuali. (T.A.) ABUL-HASAN AL-MUZAYYIN (+328
E.)
- Il tasawwuf è lasciare che il proprio "sè" sia ricondotto alla Verità. (R.149). ABU 'ABDALLAH BEN KHAFIF (+ 331
.)
- Il tasawwuf è pazienza sotto i colpi del destino, accettazione di ciò che
proviene dalla mano dell'Altissimo e proseguire nel proprio cammino per deserti
e alture. (T.A.) ABU BAKR
AL--WASITI (+ dopo 320 E.) ABU BAKR
ASC-SCIBLI (+ 334 E.) - Il súfi è
separato dall'umanità e unito ad Allàh, in quanto Alláh ha detto. « E ti ho
scelto per - Il tasawwuf
è un lampo accecante. (R., 149).
- I sùfi sono
i figli prediletti di Allàh. (R., 149). - E' (il
tasawwuf) essere protetti contro la visione del mondo fenomenico. (R., 149).
- Il tasawwuf
consiste nel ristabilirsi nello stato di equilibrio di prima che si entrasse
nell'esistenza. (T.A.).
- Il tasawwuf
è controllo delle proprie facoltà e vigilanza sul proprio respiro. (T.A.).
- Il sùfi è
veramente tale quando considera l'intero genere umano come la propria famiglia.
(T.A.).
ABU SA'ID
IBNU-L-'ARABI (+ 340 E.)
ABU-L-HASAN
AL-BUSCIANGI (+ 347 E.) GIAFAR AL
KHULDI (+ 348 E.) ABU 'AMR BEN
AN-NAGID (+ 366 E.) ABU 'ABDALLAHA
AR-RUDHBARI (+ 369 E.) ABU MUHAMMAD
AR-RASIBI (+ 367 E.)
ABU-L-HASAN AL-HUSRI (+ 37i E.) - Il sùfi è
colui che, essendo morto una volta per tutte alle contaminazioni dei mondo, non
ritorna indietro, e avendo una volta per tutte rivolto la faccia ad Allàh, non
la distoglie piú; e le cose che passano non lo toccano in nessun modo. (T.A.).
- Sùfi è
colui la cui percezione spirituale (wagd) è l'esistenza reale, e i cui
attributi sono il suo velo; in altre parole, se un uomo conosce se stesso,
conosce il proprio Signore. (T.A.).
- Sùfi è
colui del quale gli uomini non sanno vedere l'esistenza paragonandola alla loro
propria. (T.A.).
- Il tasawwuf
è avere il cuore purificato dalle contaminazioni delle opposizioni. (T.A.).
ABU 'UTHMAN
AL-MAGHRIBI (+ 373 E.) ABU-L-HASAN
AL-KHURQANI (+ 425 E.) - Il sùfi è
un giorno che non ha bisogno di sole, e una notte che non ha bisogno di luna o
di stelle, e un non-essere che non ha bisogno di essere. (lbidem).
ABU SA'ID
BEN ABI-L-KHAIR (+ 44o E.)
***************************************** A conclusione
di questa serie di citazioni su Sufismo, vorrei riportare quello che dice lo
Shaykh 'Abd al-Qàdir al-Jìlànì (+ 1166 ) uno dei più grandi Sufi, tratto dal
capitolo 6 ( L'esoterismo islamico ed i Sùfi) del suo bellissimo libro che va
al cuore, che consiglio di leggere, : "Il segreto dei segreti"- Sirr al-asràr-
di 'Abd al-Qàdir al-Jìlàn - Edizioni L'Ottava : Un'altra
ragione di questo appellativo è il loro legame spirituale con quei Compagni del
Profeta chiamati "ahl as-suffa " che significa "gente della veranda",
coloro che vivevano in assoluta povertà in un'area della moschea di Medina
dediti esclusivamente alla pratica ascetica.
Lo Shaykh
al-Qàdir al -Jìlànì, descrive poi in modo "magistrale" cos'è il tasawwuf
partendo dalle lettere delle stessa parola: In arabo la
parola "tasawwuf" (l'esoterismo islamico), è composta da quattro
consonanti :
T,
S, W, F, che significano: La prima
lettera T stà per Tawba, ovvero "pentimento",
che è il primo passo sulla Via.
E' come se si
trattasse di un doppio passo, uno esteriore ed uno interiore: l'esteriore
consiste nel pentimento relativo alle parole , agli atti ed ai sentimenti,
mantenendo la propria vita scevra di peccati e di atti illeciti, perseguendo
l'obbedienza, rifuggendo rivolta ed opposizione per cercare accordo ed armonia.
Il passo interiore del pentimento è un atto del cuore consistente nel
purificarlo dai desideri per le cose di questo mondo e nella sua completa
dedizione al Divino. Il secondo
grado è lo stato di gioia e purezza , safà ed è
simboleggiato dalla lettera S.
Anche in
questo grado vi sono due passi da fare: il primo verso la purezza del cuore, il
secondo verso il suo centro nascosto. La purezza del cuore (safà al-qalb)
proviene da un cuore che si è liberato dall'ansia provocata dal peso delle
preoccupazioni mondane per il cibo, per il bere, per il dormire, per i vani
discorsi. Il modo per liberare il cuore e purificarlo è quello del ricordo (dhikr)
di Allàh. La terza
lettera W, stà per la parola walàya, che è lo
stato di santità degli amanti di Allàh e dipende dalla purezza
interiore. Allàh menziona i Suoi amici (awliyà) nel Sacro Corano: La quarta
lettera F, stà per fanà , l'estinzione
dell'io, lo stato di annientamento in Allàh , ovvero a tutto ciò che
non è Allàh. Quando gli attributi della natura umana si estinguono ed il falso
io svanisce assieme alla molteplicità degli attributi e delle forme di questo
mondo, allora non sussistono più che gli Attributi dell'Unità (sifàt
al-ahadiyya). Quando
l'esistenza contingente è unita all'esistenza eterna, non può essere più
concepita come un'esistenza separata; quando tutti i legami terreni sono
abbandonati e si è in unione con Allàh, con la Realtà divina, si riceve una
eterna purezza , non si può più essere biasimati e si diventa uno dei "compagni
del giardino, dove dimorano per sempre" (Cor.VII, 42), "coloro che
credono ed operano rettamente" (ibid.) . Tuttavia "Noi
(Allàh) non poniamo alcun peso sull'anima che essa non possa sopportare " (ibid). L'uomo deve
soltanto possedere una instancabile pazienza . "Ed Allàh è con coloro che
con pazienza perseverano" (Cor. VIII,66).
Da: http://groups.msn.com/ILTERZOOCCHIO/sufismo.msnw
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