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Amrita: secrezione ghiandolare che comunemente scivola dietro il palato. Attraverso le pratiche si trasforma invece in ambrosia. Ananda: beatitudine Apana: uno dei soffi vitali; controlla l'eliminazione delle scorie corporali. Asana: posizione Ascesi: dal greco, esercizio. Nel suo significato originario la parola indicava l'allenamento atletico, lo sforzo che l'atleta compie attraverso costanti, prolungati e ripetuti esercizi fisici. È la preparazione fisica, attraverso la quale si trasforma il corpo, rendendolo più forte e scattante, preparato alla competizione e alla vittoria. La parola indicava anche qualsiasi esercizio fisico, intellettuale, spirituale svolto con un certo metodo in vista di un progresso. Successivamente la parola ascesi è stata applicata alla morale, a indicare lo sforzo necessario e indispensabile per allenarsi nel dominare gli istinti, vincere le passioni, arrivando infine alla spiritualità. Nel cristianesimo ha acquisito un senso quasi tecnico e indica l'insieme degli sforzi mediante i quali si vuole riuscire a progredire spiritualmente, nell'intento di riuscire a realizzare l'ideale di perfezione cristiana, proposta nel discorso della montagna (Matteo 1,1). Tuttavia l'ascesi cristiana, che conosce la rinuncia e l'abnegazione, sottostà comunque al primato dell'azione di Dio nella vita spirituale: la Grazia. Atman: il Sé, l'Anima suprema. Bandha: legame, chiusura muscolare, contrazione. Basti: tecnica di pulizia intestinale (del colon). Bhagavad Gita: una parte del Mahabharata in cui Krishna dà istruzioni ad Arjuna. Bhakti: devozione. Brahmacarya: astinenza sessuale. Brahman: il principio unico da cui ha origine l'universo. Buddhi: saggezza, ragione, intelligenza discriminativa. Chaitanaya: Santo indù del XVI secolo, assai noto per la sua devozione a Krishna. Chakra: ruota o vortice, nel sistema dei condotti energetici dell'organismo. Chandra: la luna. Chela: discepolo. Dharma: la legge, il dovere, il compito esistenziale. Dhyana: meditazione. Diksha: iniziazione. Esicasmo: dottrina e metodo proprio dei monaci esicasti. Gli esicasti (dal greco: stare tranquillo): letteralmente, coloro alla ricerca della pace interiore; erano monaci orientali, seguaci delle antiche dottrine ascetiche cristiane, che professavano la possibilità di accedere alla visione sensibile di Dio attraverso tecniche fisiologiche e mentali di concentrazione. Garima: capacità di aumentare smisuratamente il proprio peso. Guna: qualità della natura (rajas,tamas,sattva). Ida: la nadi che scorre sul lato sinistro della colonna vertebrale. Japa: letteralmente "mormorio", ripetizione di un mantra, ripetizione del nome di Dio. Jvan mukta: colui che si è liberato mentre è ancora in vita. Jvan mukti: liberazione ottenuta mentre si è ancora in vita. Karma: l'agire, la legge di causa effetto. Kriya: atto di purificazione. Kumbhaka: apnea o trattenimento del respiro. Laghima: capacità di diventare leggeri. Manas: la mente pensante, la psiche. Maya: principio cosmico dell'illusione (confonde la conoscenza assoluta con la percezione dei sensi e col pensiero). Mudra: contrazioni muscolari che comprendono i bandha. Nadi: dal sanscrito, recipiente, tubo, canale, vena. Sono i canali astrali nel corpo astrale, le vie attraverso le quali passa il soffio vitale, il prana, per alimentare tutte le parti del corpo. I chakra comunicano tra loro tramite le nadi, canali di scorrimento delle forze vitali e sede del manas (nello yoga è il settimo degli otto generi di coscienza, è la "capacità di pensare", è il fondamento di tutte le attività mentali; attraverso la mediazione del manas si ricevono le impressioni dal mondo esterno). Le tre nadi principali sono: la prima, sushumna (il più importante dei canali di energia), che scorre nell'asse cerebrospinale, partendo dall'estremità inferiore del tronco fino ad arrivare all'estremità della testa, "corona". Se kundalini si risveglia, sale lungo la sushumna nadi, attraverso i chakra. Poi la seconda e la terza, ida e pingala, che si avvolgono intorno a sushumna trasportando le due polarità dell'energia positiva e negativa. Quella positiva/maschile, rivolta verso l'alto, ascendente; l'altra negativa/femminile, rivolta verso il basso, discendente. Entrambe, ida e pingala, terminano alle narici. Pingala termina nella narice destra, "dell'energia solare", quella della parte del corpo a polarità positiva, la maschile. Ida termina nella narice sinistra, "dell'energia lunare", quella della parte del corpo a polarità negativa, la femminile. Niyama: autopurificazione attraverso la disciplina. Nirvikalpa: nessuna differenza; il nirvikalpa samadhi è il samadhi in cui non vengono percepite le differenze. Patanjali: l'autore degli Yoga Sutra; fu il fondatore del Raja Yoga. Pingala: la nadi che scorre sul lato destro della colonna vertebrale. Prakriti: la natura, il mondo materiale e le sue leggi. Prana: l'energia cosmica, il soffio che genera la vita. Pranam: preghiera. Pranava: termine che indica l'Om.. Pranayama: controllo dell'energia vitale ottenuto mediante esercizi di respirazione. Pratyahara: ritiro cosciente della mente dagli organi di senso. Puraka: inspirazione. Purusha: lo spirito, la coscienza, la controparte di prakriti. Raja yoga: raja letteralmente significa regale. Sistema dello yoga formulato da Patanjali, lo yoga della padronanza sulla mente. Ramakrishna: Santo Bengali del XIX secolo. Rechaka: esalazione. Rishi: antichi saggi. Sadhaka: cercatore spirituale, praticante la disciplina yogica. Sadhana: dal sanscrito sadh: arrivare allo scopo, come anche strumento di perfezione, strumento di disciplina spirituale. È l'insieme di discipline spirituali, il complesso di esercizi di meditazione che conducono il discepolo alla padronanza del sentiero yogico. Specificatamente: le istruzioni, le asana, le pratiche di meditazione prescritte dal maestro-guru ai suoi discepoli, i quali, seguendole fedelmente, alla fine realizzano Dio. L'aspirante spirituale, il discepolo che pratica sadhana, viene chiamato sadhaka. Nello yoga, l'esecuzione e la pratica di sadhana sono sempre connesse con l'iniziazione da parte del guru-maestro spirituale e quindi alla trasmissione del gurumantra, dalla sua benedizione, dal suo augurio. L'iniziazione allo yoga è per noi cristiani la riconferma delle promesse della nostra iniziazione originale: il Battesimo. Sadhu: ricercatore spirituale Samâ: Samâ e Zikr (o Dhikr): sacra audizione e ricordo. "Nel senso mistico, si tratta di sinonimi: la sacra audizione, infatti, è una rappresentazione simbolica del viaggio che l'anima compie verso Dio, quando in lei si risveglia la potenza del ricordo". La cerimonia del Samâ, eseguita dai dervisci mevlevi (la confraternita sufi fondata nel XIII secolo da Maulàna Jalâl-od-Dîn Rûmî, nella città santa di Konya, in Turchia) è un rituale simbolico complesso e sublime. Simbolico è il loro copricapo cilindrico, che rappresenta la lapide tombale che essi pongono sulle passioni terrene. E simbolica è la sopravveste scura, il mondo materiale, che i dervisci lasciano cadere a terra quando si dispongono a danzare. Accompagnati dal suono del ney (il flauto) e del tamburo, con un gesto fluido spalancano le braccia: la mano destra con il palmo aperto verso il cielo, ad accogliere la grazia divina, la sinistra rivolta verso terra, affinché il mondo la riceva. Simbolico è il loro ruotare sul loro stesso asse, come i pianeti nelle loro orbite, e la loro veste si schiude in cerchi infiniti intorno al Centro del creato. L'abbandonarsi dell'anima al ritmo dell'universo e alla Grazia che lo anima, produce quell'alchimia che è l'estasi mistica: l'unione col divino. (Cfr. M. Jevolella, La danza del cosmo, Red Ed., Como 1997) Sadhu: ricercatore spirituale. Samana: uno dei soffi vitali che governa la digestione. Samadhi: stato di supercoscienza a vari livelli. Sat Nam: è il mantra usato più frequentemente nella pratica dello Yoga Kundalini: il mantra universale, quello che rappresenta le vibrazioni della verità. Sat significa "verità, realtà dell'esistenza"; Nam significa "nome o identità", cioè la nostra connessione con la verità. Sattva: purezza. Sattvico: puro. Shanti: la parola sanscrita shanti, pace, esprime e comprende l'insieme dei beni spirituali e doni materiali necessari a una creatura umana per condurre la sua esistenza in armonia con il Tutto: con se stessa, con il prossimo, con la natura e il creato e, soprattutto, con il suo Creatore. Quella pace che proviene dalla consapevolezza di non essere corpo mortale, ma coscienza imperitura. Shastra: dal sanscrito, insegnamento, libro dottrinale; antichi testi di sapienza sacra della tradizione indù. Siddhi: scritta con la lettera maiuscola, è l'energia vitale in grado di trasformare l'energia potenziale individuale in atto, azione concreta. Surya: sole. Sushumna nadi: vedi nadi. Sutra: dal sanscrito, aforisma, definizione, norma; i primi e più antichi testi sul sistema yoga. Tantra: insieme a Veda, Upanishad, Purana, Bhagavad Gita, fa parte del Sanatana Dharnia, la "religione eterna" dell'Induismo. I trattati tantrici - redatti in forma di dialogo tra Shiva, il signore divino, e la sua Shakti, l'energia divina - cercano di elevare l'uomo verso la perfezione; di insegnargli a risvegliare la forza cosmica, kundalini, per mezzo di particolari discipline purificatrici e meditazioni; di insegnargli l'adorazione a Dio; di fargli conseguire capacità sovrannaturali; di indicargli le varie vie dell'unione con l'Assoluto, attraverso la relativa meditazione, le varie pratiche dello yoga: Hatha, Karma, Bhakti, Kundalini, Raja Yoga. Tapas: ha diversi significati come penitenza, austerità religiosa, calore. Di solito significa meditazione collegata alla pratica dell'abnegazione o della mortificazione del corpo. Tha: luna. Trataka: lo sguardo immobilizzato per purificare gli occhi e la visione. Udana: soffio vitale che controlla l'ingresso di cibo e aria. Upanishad: parte finale filosofica dei Veda. Testo da cui ebbe origine tutta la filosofia Vedantica. Veda: le Sacre scritture dell'induismo ariano, datate dal 2000 al 500 a. C., che costituiscono la basilare fonte di autorità per la maggior parte degli indù.. Vedanta: una delle scuole indiane di filosofia e di pensiero religioso. Vyana: uno dei soffi vitali che fa circolare l'energia in tutto il corpo. Zikr o dikr o dhakir: letteralmente: ripetizione, ricordo. La ripetizione del Nome, del nome di Dio. Ed è attraverso il ricordo di Allah, l'Amato, che il derviscio raggiunge la riunificazione con Lui. La cerimonia dello zikr è accompagnata dal ney, flauto di canna che suona per la nostalgia del canneto-paradiso. Il flauto rappresenta il corpo, l'involucro terreno dove è imprigionata l'anima, che esalando la sua preghiera invoca il suo Creatore: la ripetizione della sillaba Hû evoca nella coscienza individuale il ricordo dello stato di unione con l'Amato e la riconduce a Lui (v. Samâ). Yama: controllo, autocontrollo. Yoga: unione.
Da: http://www.syt.it/glossario.html
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