Nirvana
Sri Aurobindo
brani tratti da "Lettere sullo Yoga" di Sri Aurobindo vol. 1, Ed. Arka
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Il
raggiungimento del Nirvana
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Che cos'è il Nirvana?
Il
raggiungimento del Nirvana mi proiettò all' improvviso in una condizione al di
sopra, senza pensiero e non contaminata da alcun movimento mentale o vitale; non
c'era ego, né mondo reale; solo quando "si" guardava attraverso i sensi
immobili, qualcosa percepiva o portava sul suo assoluto silenzio un mondo di
forme vuote, di ombre materializzate prive di vera sostanza. Non c'era l'Uno e
neppure il Molteplice, ma solo e assolutamente Quello, senza forma, senza
relazioni, puro, indescrivibile, impensabile, assoluto, tuttavia supremamente
reale e unicamente reale. Non si trattava di una realizzazione mentale né di
qualcosa intravisto lassù da qualche parte, non era un'astrazione, era positivo,
l'unica realtà positiva (sebbene non fosse un mondo fisico spaziale) che
pervadeva, occupava o piuttosto inondava e sommergeva questa sembianza di mondo
fisico, senza lasciar posto o spazio a qualunque realtà che non fosse se stessa,
senza permettere in alcun modo ad altro di sembrare reale, positivo o
sostanziale.
Non posso dire che nell'esperienza, così come la ebbi, ci sia stato qualcosa di
esaltante o di affascinante - l'Ananda (beatitudine) ineffabile lo ebbi anni più
tardi - ma ciò che portò fu una Pace inesprimibile, un silenzio stupendo,
un'infinita liberazione e libertà. Vissi in quel Nirvana giorno e notte prima
che esso cominciasse ad accogliere in sé altre cose o a modificarsi, e il nucleo
stesso dell'esperienza,il suo ricordo costante e il suo potere di ritornare
rimasero finché alla fine essa cominciò a scomparire in una più grande
Supercoscienza più in alto. Ma, nel frattempo,una realizzazione veniva ad
aggiungersi ad un'altra realizzazione e si fondeva con questa esperienza
originale. Presto l'aspetto di un mondo illusorio lasciò il posto ad un aspetto
in cui l'illusione - l'interpretazione sbagliata da parte della mente e dei
sensi dell'esistenza manifestata - non era che un piccolo fenomeno di superficie
con un'immensa Realtà divina dietro, una suprema Realtà divina al di sopra, e
un'intensa Realtà divina nel cuore di tutte le cose che,all'inizio, mi erano
sembrate solo immagini od ombre cinematografiche. E questo non era un
reimprigionamento nei sensi, una diminuzione o una caduta dall'esperienza
suprema; anzi era come un'elevazione e un ampliamento costanti della Verità; era
lo spirito, non i sensi, a vedere gli oggetti, e la Pace, il Silenzio, la
libertà nell'Infinità rimanevano sempre, mentre il mondo e tutti i mondi erano
solo come un episodio ininterrotto nell'eternità senza tempo del Divino.
Che cos' è il Nirvana?
Nel Buddhismo ortodosso significa sì disintegrazione, ma non dell' anima -
perché ciò non esiste - bensì di un composto mentale o flusso di associazioni o
samskara che scambiamo per noi stessi. Nel Vedanta illusionista significa non
una disintegrazione ma la scomparsa di un sé individuale falso e irreale nell'
unico Sé o Brahman; è l'idea e l'esperienza dell'individualità che così scompare
e finisce, potremmo dire una falsa luce che si estingue (nirvana) nella vera
Luce.
Nell' esperienza spirituale è a volte la perdita di ogni senso d'individualità
in una coscienza cosmica illimitata; quello che era l'individuo resta solo come
un centro o un canale per il flusso di una coscienza cosmica e di una forza e
un' azione cosmiche. O può essere l' esperienza della perdita dell'individualità
in un essere e una coscienza trascendenti in cui scompare tanto il senso del
cosmo quanto l' individuo, oppure in una trascendenza che è cosciente dell'
azione cosmica e la sostiene.
Ma che cosa intendiamo per individuo? Quello che in genere chiamiamo con questo
nome è un ego naturale, un espediente con cui la Natura agisce
contemporaneamente nella mente e nel corpo. Quest'ego deve estinguersi,
altrimenti non è possibile alcuna liberazione completa; ma il sé individuale o
anima non è questo ego. L'anima individuale è l'essere individuale che a volte
viene descritto come una particella eterna del Divino, ma può anche essere
descritto come il Divino stesso che sostiene la propria manifestazione quale
Molteplice.
Questo è il vero individuo spirituale che appare nella sua verità completa
quando ci sbarazziamo dell' ego e del nostro falso senso separatore
dell'individualità e realizziamo la nostra unità con il Divino cosmico e
trascendente e con tutti gli esseri.
Da:
http://www.riflessioni.it/testi/nirvana.htm
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