in quiete
Il Sito di Gianfranco Bertagni

 

"La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano"
(Bayazid al-Bistami)

"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un accattone"
(Yun Men)

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La corrente neo-sciamanica

 

Per essere uno stregone un uomo deve essere appassionato. Un uomo appassionato ha passioni terrene e cose a lui care e, se non altro, semplicemente il sentiero dove cammina.
Don Juan Matus, Viaggio a Ixtlan

 

(consulta ENCICLOPEDIA DELLE RELIGIONI IN ITALIA-ELLEDICI)Anche se il riferimento agli sciamani di varie culture si ritrova spesso nella Wicca (e anche gruppi buddhisti rimettono oggi in onore lo sciamanismo mongolo), la corrente neo-sciamanica principale fa riferimento a Carlos Castaneda e ai suoi numerosi imitatori, continuatori e discepoli indipendenti. Recentemente, senza che siano ancora nati veri e propri movimenti, hanno tenuto conferenze in Italia, destando notevole interesse, studiosi e maestri che propongono una spiritualità ispirata agli Incas, tra cui Elizabeth Jenkins. Nella stessa area si situano la Fratellanza Solare degli Intic Churincuna e la tradizione spirituale andina del Kausay Puriy, di origine peruviana, mentre su un piano diverso trasmette insegnamenti sciamanici il  Centro Om(MI).

Per quanto si tratti di una delle figure più importanti nell'ambiente della nuova religiosità contemporanea, Carlos Castaneda (1925?-1998) - anche dopo la morte - rimane un personaggio misterioso. Quando entra all'Università della California a Los Angeles nel 1959, Castaneda dichiara di essere nato a San Paolo, in Brasile, nel 1935, e di essere figlio di un professore universitario. I documenti della sua immigrazione negli Stati Uniti lo dichiarano invece nato a Cajamarca, in Perù, nel 1925, e affermano che il padre era un gioielliere. Altre fonti lo dichiarano nato nel 1923. Sembra che emigrando negli Stati Uniti, nel 1951, Castaneda lasci in Perù, incinta, una moglie di origine cinese. Nel 1962 consegue il primo grado universitario (B.A.) in antropologia. Continua a studiare per ottenere un dottorato, e nel 1968 quasi improvvisamente - diventa famoso in tutto il mondo, quando la casa editrice della sua università, la University of California Press, pubblica The Teachings off don Juan (la traduzione italiana, A scuola dallo stregone, uscirà nel 1970). Nel libro, Castaneda racconta i suoi incontri con Don Juan Matus, un nagual o sciamano messicano di etnia yaqui che avrebbe incontrato per caso a Nogales, in Arizona, a una fermata dell'autobus nel 1960. Don Juan avrebbe introdotto il giovane studente a straordinarie avventure spirituali, alcune delle quali «aiutate» dall'uso di sostanze tratte da diverse piante allucinogene. Nell'epoca della «rivoluzione psichedelica», il libro diventa un bestseller internazionale. Nel 1971 Castaneda pubblica Una realtà separata, affermando di avere con questo secondo volume completato la sua trascrizione degli insegnamenti di Don Juan. Gli editori, tuttavia, premono per ulteriori li>bri, e non manca qualche critica nei confronti di quella che ad alcuni sembra una promozione delle droghe psichedeliche. Così, nel 1973, Castaneda afferma di avere incidentalmente ritrovato appunti che erano andati perduti, da cui emerge che le droghe non sono strettamente necessarie per raggiungere stati alterati di coscienza. E il tema di Viaggio a Ixtlan, che è accolto positivamente dall'ambiente degli antropologi. Sulla base - tra l'altro - di questo volume, l'Università della California gli concede il dottorato, e anche una autorità come Mary Douglas afferma che si tratta di scoperte antropologiche di notevole importanza.L’ antropologia accademica non è, tuttavia, il principale interesse di Castaneda, che preferisce dedicarsi all'insegnamento spirituale. Negli anni 1970 afferma di avere incontrato di nuovo Don Juan Matus, e ne nascono ulteriori volumi. Più tardi si apprende - da Castaneda - che Don Juan è morto, ma ne rimangono in circolazione tre discepole (Carol Tiggs, Florinda Donner-Grau e Taisha Abelar), tuttora viventi, che collaborano con l'antropologo. Negli ultimi anni - precedenti alla morte che lo coglie nel 1998 a Westwood (California) rielabora il suo insegnamento sotto il nome di «Tensegrità». Il nome indica la versione rielaborata di alcuni movimenti chiamati «passi magici» che sarebbero stati sviluppati dagli sciamani messicani fin da epoca precolombiana. Gli sciamani - pur non essendo in grado di elaborare teoricamente quello che intuitivamente percepivano - si rendevano conto che nell 'universo esiste un grande flusso di energia, che normalmente è trasformato in dati sensoriali e crea il mondo della vita quotidiana così come noi lo conosciamo. Gli stregoni erano capaci di «vedere», cioè di cogliere l'energia direttamente, quindi di percepire gli stessi esseri umani come sfere luminose di energia. In ogni persona umana.Si «vede» così una zona di intensa luminosità all'altezza delle scapole, dietro la schiena, chiamata «punto di assemblaggio», dove convergono miliardi di campi di energia. Nel «punto di assemblaggio» avviene propriamente la trasformazione dell'energia in dati sensoriali, e anche l'interpretazione di quegli stessi dati. Durante il sonno,il «punto di assemblaggio» si sposta dalla sua posizione e, maggiore è lo spostamento, più singolari diventano i sogni. Gli sciamani sviluppano l'arte del sognare, cioè la capacità di spostare volontariamente il «punto di assemblaggio» fino a «vedere» l'energia e i suoi campi in forma di filamenti luminosi, molto al di là dei normali processi cognitivi, accedere a campi di energia diversi da quelli abituali, interpretarli diversamente, raggiungere livelli di consapevolezza infiniti. In questo stato, lo stregone sviluppa stati superiori di coscienza, agilità e benessere. Nello stato di veglia, è possibile ritrovare quanto si è conquistato tramite l'«arte del sognare» eseguendo certi movimenti del corpo, i «passi magici». La «tensegrità» (che implica tensione e integrità) insegna i passi magici,trasmessi in Messico di sciamano in sciamano, agli uomini e alle donne di oggi.Castaneda non ha fondato un movimento - e meno ancora una religione - ma sono nati nel mondo numerosi gruppi di pratica. Il maestro insegnava peraltro che per ricevere i benefici dei passi magici non è, a rigore, necessario praticare in un gruppo. Ci sono persone, e anche passi, che è preferibile sperimentare individualmente. Questo non significa che i discepoli di Castaneda non abbiano una cura particolare per l'integrità del pensiero del maestro. I gruppi non autorizzati sono denunciati come «parassiti», e la società cui l'antropologo ha lasciato in eredità i suoi diritti d'autore, la Cleargreen Incorporated, ha anche promosso diverse cause legali. La morte - presentata dai discepoli come una «partenza» percepita dal maestro «con,piena consapevolezza» -, che è stata annunciata solo due mesi dopo, non ha fatto cessare le polemiche. In particolare, fin dal 1976, uno psicologo, Richard De Mille e un antropologo, Hans Sebald, hanno attaccato il valore scientifico delle opere di Castaneda, e messo in dubbio che Don Juan Matus sia mai esistito. La moglie divorziata di Castaneda, Margaret - impegnata in una causa per l'eredità contro la Cleargreen - ha confermato questi dubbi. Essi, peraltro, non sembrano scuotere decine di migliaia di praticanti in tutto il mondo, per i quali gli insegnamenti di Don Juan - alla cui esistenza, comunque «credono» - in ogni caso «funzionano», e meritano quindi di essere praticati.

Che cosa è la Tensegrità?

La Tensegrità è la versione ammodernata di alcuni movimenti chiamati passi magici sviluppati dagli sciamani indiani che vissero in Messico in tempi precedenti alla Conquista Spagnola.
      "Tempi precedenti alla Conquista Spagnola" è un termine usato da don Juan Matus, uno stregone indiano del Messico, che iniziò Carlos Castaneda, Carol Tiggs, Florinda Donner-Grau e Taisha Abelar al mondo cognitivo degli sciamani che vissero in Messico, secondo don Juan, tra 7.000 e 10.000 anni fa.
      Don Juan spiegò ai suoi quattro discepoli che quegli sciamani, o stregoni, come lui li chiamava, scoprirono attraverso pratiche che egli non riusciva ben a comprendere, che gli esseri umani possono percepire l'energia direttamente così come fluisce nell'universo. In altre parole, secondo don Juan, quegli stregoni sostenevano che ognuno di noi può sopprimere, per un momento, il nostro sistema di trasformare il flusso di energia in dati sensoriali pertinenti al tipo di organismo che possediamo . Gli stregoni affermano che trasformare l'afflusso di energia in dati sensoriali, crea un sistema di interpretazione che trasforma l'energia che fluisce nell'universo nel mondo della vita quotidiana che conosciamo.
      Don Juan spiegò inoltre, che una volta che quegli stregoni dei tempi antichi ebbero stabilito la validità di percepire l'energia direttamente, cosa che chiamarono vedere, cominciarono a perfezionarlo applicandolo a loro stessi. Essi cioè, ogni qualvolta lo desideravano, percepivano l'un l'altro come un conglomerato di campi energetici. Gli esseri umani percepiti in tal modo appaiono al veggente come delle gigantesche sfere luminose. La dimensione di queste sfere luminose corrisponde alla larghezza delle braccia estese verso l'esterno.
      Quando gli esseri umani vengono percepiti come conglomerati di campi di energia, si può percepire una zona di intensa luminosità all'altezza delle scapole, ad un braccio di distanza da quest'ultime, dietro la schiena. Gli stregoni dei tempi antichi che scoprirono questo punto di luminosità, lo chiamarono punto d'assemblaggio, perché conclusero che è lì che la percezione viene assemblata. Essi notarono, aiutati dal loro vedere, che in quel punto di luminosità, la cui ubicazione è omogenea per tutta l'umanità, convergono miliardi di campi di energia sotto forma di filamenti luminosi che costituiscono l'universo in generale. I filamenti che convergono in quel punto, diventano dati sensoriali utilizzabili dagli esseri umani in qualità di organismi. L'utilizzazione dell'energia trasformata in dati sensoriali fu vista dagli stregoni come un atto di pura magia: energia in generale trasformata dal punto d'assemblaggio in un autentico mondo omnicomprensivo in cui gli esseri umani come organismi possono vivere e morire. L'atto di trasformare l'afflusso di pura energia nel mondo che percepiamo, fu attribuito da quegli stregoni ad un sistema di interpretazione. La loro strepitosa scoperta, strepitosa per loro, naturalmente, e forse per alcuni di noi che posseggano l'energia per essere attenti, fu che il punto d'assemblaggio non solo era il luogo dove la percezione veniva assemblata trasformando l'afflusso di pura energia in dati sensoriali, ma era anche il punto in cui aveva luogo l'interpretazione dei dati sensoriali.
      La loro successiva straordinaria osservazione fu che, durante il sonno, il punto d'assemblaggio si sposta al di fuori della sua posizione abituale in maniera molto naturale e discreta. Essi scoprirono che quanto più grande è lo spostamento, tanto più bizzarri sono i sogni che lo accompagnano. Gli stregoni, da queste osservazioni compiute attraverso il vedere, passarono di colpo all'azione pragmatica dello spostamento volitivo del punto d'assemblaggio, e chiamarono i loro risultati finali l'arte del sognare.
      Quest'arte fu definita da quegli stregoni come l'utilizzazione pragmatica dei sogni ordinari allo scopo di creare un accesso ad altri mondi mediante l'atto di spostare il punto d'assemblaggio volontariamente e di mantenere anche la nuova posizione in maniera volontaria. Le osservazioni degli stregoni, nel praticare l'arte del sognare, erano un commisto di ragione e di vedere l'energia direttamente così come fluisce nell'universo. Essi realizzarono che il punto d'assemblaggio, nella sua posizione abituale, è il luogo dove converge una determinata minuscola porzione di filamenti energetici che compongono l'universo; ma quando il punto d'assemblaggio cambia posizione, all'interno dell'uovo luminoso, una differente minuscola porzione di filamenti energetici converge su di esso, dando come risultato un nuovo flusso di dati sensoriali: campi di energia differenti da quelli abituali vengono trasformati in dati sensoriali, e questi differenti campi di energia vengono interpretati come un mondo differente.
      La pratica dell'arte del sognare assorbì gli stregoni completamente. Nel corso di questa pratica, essi sperimentarono stati di agilità e benessere fisico ineguagliati, e nello sforzo di riprodurre quegli stati nelle ore di veglia, scoprirono che erano in grado di ripeterli eseguendo certi movimenti del corpo. I loro sforzi culminarono con la scoperta e lo sviluppo di un gran numero di tali movimenti che chiamarono passi magici.
      Per gli stregoni messicani dell'antichità, i passi magici divennero il loro bene più caro. Li circondarono di mistero e di rituali e li insegnarono solamente ai loro iniziati, e in estrema segretezza. Questo fu anche il modo in cui don Juan li insegnò ai suoi apprendisti. I suoi apprendisti, essendo l'ultimo anello del suo lignaggio, giunsero alla conclusione unanime che continuare a mantenere segreti i movimenti magici andava contro la loro intenzione di rendere accessibile il mondo di don Juan ai loro compagni uomini. Decisero quindi di riscattare i passi magici dalla loro condizione di oscura segretezza. Crearono così la Tensegrità, un termine questo proprio dell'architettura, che significa "la proprietà dell'ossatura muraria che impiega componenti di continua tensione e componenti di discontinua compressione in modo tale che ogni componente operi con la massima efficienza ed economia". Questo nome risulta estremamente appropriato perché è formato dalla combinazione di due termini: tensione, ed integrità; termini che connotano le due forze trainanti dei passi magici.

Brano estratto da Lettori dell'Infinito di Carlos Castaneda, Numero 1, Volume 1, 1996.(c) Copyright 1996, Laugan Productions, Incorporated.-

Edito in Italia da Edizioni Magellano.-Tutti i diritti riservati.

 

 

Da: http://digilander.libero.it/dharmakaya/neopagan-sciaman.htm

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