|
|
Per
essere uno stregone un uomo deve essere appassionato. Un uomo appassionato ha
passioni terrene e cose a lui care e, se non altro, semplicemente il sentiero
dove cammina.
(consulta ENCICLOPEDIA DELLE RELIGIONI IN ITALIA-ELLEDICI)Anche se il riferimento agli sciamani di varie culture si ritrova spesso nella Wicca (e anche gruppi buddhisti rimettono oggi in onore lo sciamanismo mongolo), la corrente neo-sciamanica principale fa riferimento a Carlos Castaneda e ai suoi numerosi imitatori, continuatori e discepoli indipendenti. Recentemente, senza che siano ancora nati veri e propri movimenti, hanno tenuto conferenze in Italia, destando notevole interesse, studiosi e maestri che propongono una spiritualità ispirata agli Incas, tra cui Elizabeth Jenkins. Nella stessa area si situano la Fratellanza Solare degli Intic Churincuna e la tradizione spirituale andina del Kausay Puriy, di origine peruviana, mentre su un piano diverso trasmette insegnamenti sciamanici il Centro Om(MI). Per quanto si tratti di una delle figure più importanti nell'ambiente della nuova religiosità contemporanea, Carlos Castaneda (1925?-1998) - anche dopo la morte - rimane un personaggio misterioso. Quando entra all'Università della California a Los Angeles nel 1959, Castaneda dichiara di essere nato a San Paolo, in Brasile, nel 1935, e di essere figlio di un professore universitario. I documenti della sua immigrazione negli Stati Uniti lo dichiarano invece nato a Cajamarca, in Perù, nel 1925, e affermano che il padre era un gioielliere. Altre fonti lo dichiarano nato nel 1923. Sembra che emigrando negli Stati Uniti, nel 1951, Castaneda lasci in Perù, incinta, una moglie di origine cinese. Nel 1962 consegue il primo grado universitario (B.A.) in antropologia. Continua a studiare per ottenere un dottorato, e nel 1968 quasi improvvisamente - diventa famoso in tutto il mondo, quando la casa editrice della sua università, la University of California Press, pubblica The Teachings off don Juan (la traduzione italiana, A scuola dallo stregone, uscirà nel 1970). Nel libro, Castaneda racconta i suoi incontri con Don Juan Matus, un nagual o sciamano messicano di etnia yaqui che avrebbe incontrato per caso a Nogales, in Arizona, a una fermata dell'autobus nel 1960. Don Juan avrebbe introdotto il giovane studente a straordinarie avventure spirituali, alcune delle quali «aiutate» dall'uso di sostanze tratte da diverse piante allucinogene. Nell'epoca della «rivoluzione psichedelica», il libro diventa un bestseller internazionale. Nel 1971 Castaneda pubblica Una realtà separata, affermando di avere con questo secondo volume completato la sua trascrizione degli insegnamenti di Don Juan. Gli editori, tuttavia, premono per ulteriori li>bri, e non manca qualche critica nei confronti di quella che ad alcuni sembra una promozione delle droghe psichedeliche. Così, nel 1973, Castaneda afferma di avere incidentalmente ritrovato appunti che erano andati perduti, da cui emerge che le droghe non sono strettamente necessarie per raggiungere stati alterati di coscienza. E il tema di Viaggio a Ixtlan, che è accolto positivamente dall'ambiente degli antropologi. Sulla base - tra l'altro - di questo volume, l'Università della California gli concede il dottorato, e anche una autorità come Mary Douglas afferma che si tratta di scoperte antropologiche di notevole importanza.L’ antropologia accademica non è, tuttavia, il principale interesse di Castaneda, che preferisce dedicarsi all'insegnamento spirituale. Negli anni 1970 afferma di avere incontrato di nuovo Don Juan Matus, e ne nascono ulteriori volumi. Più tardi si apprende - da Castaneda - che Don Juan è morto, ma ne rimangono in circolazione tre discepole (Carol Tiggs, Florinda Donner-Grau e Taisha Abelar), tuttora viventi, che collaborano con l'antropologo. Negli ultimi anni - precedenti alla morte che lo coglie nel 1998 a Westwood (California) rielabora il suo insegnamento sotto il nome di «Tensegrità». Il nome indica la versione rielaborata di alcuni movimenti chiamati «passi magici» che sarebbero stati sviluppati dagli sciamani messicani fin da epoca precolombiana. Gli sciamani - pur non essendo in grado di elaborare teoricamente quello che intuitivamente percepivano - si rendevano conto che nell 'universo esiste un grande flusso di energia, che normalmente è trasformato in dati sensoriali e crea il mondo della vita quotidiana così come noi lo conosciamo. Gli stregoni erano capaci di «vedere», cioè di cogliere l'energia direttamente, quindi di percepire gli stessi esseri umani come sfere luminose di energia. In ogni persona umana.Si «vede» così una zona di intensa luminosità all'altezza delle scapole, dietro la schiena, chiamata «punto di assemblaggio», dove convergono miliardi di campi di energia. Nel «punto di assemblaggio» avviene propriamente la trasformazione dell'energia in dati sensoriali, e anche l'interpretazione di quegli stessi dati. Durante il sonno,il «punto di assemblaggio» si sposta dalla sua posizione e, maggiore è lo spostamento, più singolari diventano i sogni. Gli sciamani sviluppano l'arte del sognare, cioè la capacità di spostare volontariamente il «punto di assemblaggio» fino a «vedere» l'energia e i suoi campi in forma di filamenti luminosi, molto al di là dei normali processi cognitivi, accedere a campi di energia diversi da quelli abituali, interpretarli diversamente, raggiungere livelli di consapevolezza infiniti. In questo stato, lo stregone sviluppa stati superiori di coscienza, agilità e benessere. Nello stato di veglia, è possibile ritrovare quanto si è conquistato tramite l'«arte del sognare» eseguendo certi movimenti del corpo, i «passi magici». La «tensegrità» (che implica tensione e integrità) insegna i passi magici,trasmessi in Messico di sciamano in sciamano, agli uomini e alle donne di oggi.Castaneda non ha fondato un movimento - e meno ancora una religione - ma sono nati nel mondo numerosi gruppi di pratica. Il maestro insegnava peraltro che per ricevere i benefici dei passi magici non è, a rigore, necessario praticare in un gruppo. Ci sono persone, e anche passi, che è preferibile sperimentare individualmente. Questo non significa che i discepoli di Castaneda non abbiano una cura particolare per l'integrità del pensiero del maestro. I gruppi non autorizzati sono denunciati come «parassiti», e la società cui l'antropologo ha lasciato in eredità i suoi diritti d'autore, la Cleargreen Incorporated, ha anche promosso diverse cause legali. La morte - presentata dai discepoli come una «partenza» percepita dal maestro «con,piena consapevolezza» -, che è stata annunciata solo due mesi dopo, non ha fatto cessare le polemiche. In particolare, fin dal 1976, uno psicologo, Richard De Mille e un antropologo, Hans Sebald, hanno attaccato il valore scientifico delle opere di Castaneda, e messo in dubbio che Don Juan Matus sia mai esistito. La moglie divorziata di Castaneda, Margaret - impegnata in una causa per l'eredità contro la Cleargreen - ha confermato questi dubbi. Essi, peraltro, non sembrano scuotere decine di migliaia di praticanti in tutto il mondo, per i quali gli insegnamenti di Don Juan - alla cui esistenza, comunque «credono» - in ogni caso «funzionano», e meritano quindi di essere praticati. Che cosa è la Tensegrità?La Tensegrità
è la versione ammodernata di alcuni movimenti chiamati passi magici
sviluppati dagli sciamani indiani che vissero in Messico in tempi precedenti
alla Conquista Spagnola. Brano estratto da Lettori dell'Infinito di Carlos Castaneda, Numero 1, Volume 1, 1996.(c) Copyright 1996, Laugan Productions, Incorporated.- Edito in Italia da Edizioni Magellano.-Tutti i diritti riservati.
Da: http://digilander.libero.it/dharmakaya/neopagan-sciaman.htm
|
|