"La conoscenza di Dio non si può ottenere
cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano
la trovano" (Bayazid al-Bistami)
"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un
accattone"
(Yun Men)
Ecco a voi un brano che vale la
pena di leggere. Ci presenta gli” avversari” che potremmo incontrare
lungo il percorso sulla via della conoscenza che cercano di impedire la nostra
evoluzione
Claudio Buffa
Estratto dal libro di Castaneda Carlos "A
SCUOLA DALLO STREGONE” Astrolabio
I QUATTRO NEMICI NATURALI DELL’UOMO
Sabato, 7 aprile, 1962
Durante le nostre conversazioni don Juan usava o citava coerentemente
l'espressione “uomo di conoscenza”, ma non spiegò mai che cosa intendesse con
questa. Glielo domandai.
“Un uomo di conoscenza è un uomo che ha seguito fedelmente i sacrifici
dell'imparare", rispose. “Un uomo che, senza affrettarsi e senza esitare, è
arrivato fin dove ha potuto nello svelare i segreti del potere e della
conoscenza”.
“Chiunque potrebbe diventare un uomo di conoscenza?".
“No, non chiunque".
“Allora che cosa deve fare un uomo per diventare un uomo di conoscenza? ".
“Deve sfidare e sconfiggere i suoi quattro nemici naturali".
“Dopo aver sconfitto questi quattro nemici sarà diventato un uomo di
conoscenza?”.
“ Sì. Un uomo può dirsi uomo di conoscenza solo se è stato capace di
sconfiggerli tutti e quattro”.
“Allora, chiunque sconfigga questi nemici può essere un uomo di conoscenza? ".
“Chiunque li sconfigge diventa un
uomo di conoscenza”.
“Ma ci sono dei particolari requisiti a cui un uomo deve soddisfare prima di
combattere con questi nemici?” '
“No. Chiunque può tentare di diventare un uomo di conoscenza; in realtà
pochissimi riescono. I nemici che si incontrano sulla strada dell'imparare a
diventare un uomo di conoscenza sono davvero formidabili; la maggior parte degli
uomini vi soccombe”.
“Che tipo di nemici sono, don Juan?".
Rifiutò di parlare dei nemici. Disse che doveva passare molto tempo prima che
l'argomento avesse per me un qualche significato. Tentai di tener viva la
questione e gli domandai se pensava che io potessi diventare un uomo di
conoscenza. Disse che nessun uomo poteva forse dirlo con certezza.. Ma io
insistei per sapere se esisteva qualche indizio che egli potesse usare per
determinare se avevo o no una possibilità di diventare un uomo di conoscenza.
Rispose che sarebbe dipeso dalla mia battaglia contro i quattro nemici - se
riuscissi a sconfiggerli o fossi sconfitto da essi, ma era impossibile predire
il risultato di tale battaglia.
Gli chiesi se poteva usare la stregoneria o la profezia per vedere il risultato
della battaglia. Affermò recisamente che i risultati della lotta non potevano
essere previsti con nessun mezzo, perché diventare un uomo di conoscenza era una
cosa temporanea. Quando gli chiesi di spiegare questo punto, rispose:
“Essere un uomo di conoscenza non ha carattere duraturo. Non si è mai un uomo
di conoscenza, non realmente. Piuttosto si diventa uomo di conoscenza per un
brevissimo istante, dopo aver sconfitto i quattro nemici naturali ".
“Dovete dirmi, don Juan, che tipo di nemici sono".
Non rispose. Insistei ancora, ma lui lasciò cadere l'argomento e cominciò a
parlare di qualcos'altro.
Domenica, 15 aprile, 1962
Mentre mi stavo preparando a partire decisi di interrogarlo ancora una volta in
merito ai nemici di un uomo di conoscenza. Immaginavo di non poter ritornare
prima di un certo tempo, e sarebbe stata una buona idea trascrivere quello.che
diceva e poi ripensarci mentre ero via.
Esitò un poco, ma poi cominciò a parlare.
“Quando un uomo comincia a imparare, non sa mai con chiarezza quali sono i suoi
obiettivi. Il suo scopo è imperfetto; il suo intento è vago. Spera in una
ricompensa che non si concreterà mai, perché non sa nulla delle difficoltà
dell'imparare.
“Comincia lentamente a imparare, dapprima a poco a poco, poi a grandi passi. E
presto i suoi pensieri entrano in conflitto. Quello che impara non è mai quello
che ha sperato o immaginato, e così incomincia ad aver paura. Imparare non è mai
quello che ci si aspetta. Ogni passo dell'imparare è un compito nuovo, e la
paura che l'uomo prova comincia a salire implacabilmente, inflessibilmente. Il
suo scopo diventa un campo di battaglia.
“E così si è imbattuto nel primo dei suoi nemici naturali: la Paura.
Un nemico terribile, traditore, e difficile da superare. Si tiene nascosto a
ogni svolta della strada, in agguato, aspettando. E se l'uomo, atterrito dalla
sua presenza, fugge, il nemico avrà messo fine alla sua ricerca ”.
“Che cosa accadrà all'uomo che fugge per il terrore?”.
" Non gli accadrà nulla, tranne che non imparerà mai. Non diventerà mai un uomo
di conoscenza. Sarà forse un uomo borioso, o innocuo, o spaventato; in ogni
caso, sarà un uomo sconfitto. Il suo primo nemico avrà messo fine ai suoi
desideri”.
"E che cosa può fare per vincere la paura?”.
“La risposta è semplicissima. Non deve fuggire. Deve sfidare la sua paura, e a
dispetto di essa deve compiere il passo successivo nell'imparare, e il
successivo e ancora il successivo. La sua paura deve essere completa, e tuttavia
non si deve fermare. Questa è la regola! E verrà il momento in cui il suo primo
nemico volgerà in ritirata. L'uomo comincia a sentirsi sicuro di sé. Il suo
intento diviene più forte. Imparare non è più un compito terrificante.
“Quando arriva questo lieto momento l'uomo può dire senza esitazione di aver
sconfitto il suo primo nemico naturale".
“Ciò avviene tutto in una volta, don Juan, oppure a poco a poco? ”.
“Avviene a poco a poco, e tuttavia la paura è vinta improvvisamente e
rapidamente ”.
“ Ma l'uomo non avrà ancora paura se gli succederà qualcosa di nuovo?”.
“No. Una volta che un uomo ha vinto la paura, neè libero per tutto il resto
della sua vita perché, invece della paura, ha acquistato la lucidità: una
lucidità mentale che cancella la paura. A questo punto l'uomo conosce i suoi
desideri; sa come soddisfare tali desideri. Può anticipare i nuovi passi
dell'imparare, e una limpida lucidità circonda ogni cosa. L'uomo sente che nulla
è nascosto.
“E così ha incontrato il suo secondo nemico: la lucidità! Quella lucidità
mentale, che è così difficile da ottenere, scaccia la paura, ma acceca anche. "Costringe l'uomo a non dubitare mai di se stesso. Gli dà la sicurezza di
poter fare tutto quel che gli piace, perché vede chiaramente in tutto. Ed è
coraggioso perché è lucido, e non si ferma davanti a nulla perché è lucido.
Ma tutto questo è un errore; è come
qualcosa di incompleto. Se l'uomo si arrende a questo falso potere, ha ceduto al
suo secondo nemico e sarà maldestro nell'imparare. Si affretterà quando dovrà
essere paziente, o sarà paziente quando dovrebbe affrettarsi. E sarà maldestro
nell'imparare finché non cederà, incapace di imparare più nulla".
“ Che ne è di un uomo sconfitto in tal modo, don Juan? Muore come risultato?".
“No, non muore. Il suo secondo nemico lo ha semplicemente bloccato impedendogli
di diventare un uomo di conoscenza; l'uomo può, invece, trasformarsi in un
allegro guerriero o in un pagliaccio. Tuttavia la lucidità pagata a così caro
prezzo non si trasformerà mai più nella tenebra e nella paura. Avrà la lucidità
finché vivrà, ma non imparerà, o bramerà, più nulla”.
“Ma che cosa deve fare per evitare di essere sconfitto?".
“Deve fare quello che ha fatto con la paura: deve sfidare la sua lucidità e
usarla solo per vedere, e aspettare con pazienza e- misurare con cura prima di
fare nuovi passi; deve pensare, dopo tutto, che la sua lucidità è quasi un
errore. E verrà un momento in cui comprenderà che la sua lucidità era solo un
punto davanti ai suoi occhi. E così avrà superato il suo secondo nemico, e sarà
in una posizione in cui nulla potrà mai nuocergli. Questo non sarà un errore.
Non sarà solamente un punto davanti ai suoi occhi. Sarà vero potere.
“A questo punto saprà che il potere che ha inseguito così a lungo è
finalmente suo. Può fare tutto quel che vuole. Il suo alleato è al suo
comando. Il suo desiderio è la regola. Vede tutto quel che è intorno a lui.
Ma si è anche imbattuto nel terzo dei suoi nemici: il Potere!
“ Il potere è il più forte di tutti i nemici. E naturalmente la cosa più facile
è arrendersi; dopo tutto, un uomo a questo punto è veramente invincibile.
Comanda; comincia col correre rischi calcolati e finisce col creare regole,
perché è un padrone.
“A questo stadio difficilmente l'uomo si rende conto che il nemico lo sta
circondando.. E improvvisamente, senza saperlo, avrà certamente perduto la
battaglia. Il suo nemico lo avrà trasformato in un uomo crudele e capriccioso ”.
“ Perderà il suo potere?
“No, non perderà mai la sua lucidità o il suo potere".
“Allora che cosa lo distinguerà da un uomo di conoscenza?".
“Un uomo che è sconfitto dal potere muore senza sapere veramente come tenerlo in
pugno. Il potere è solo un fardello sul suo destino. Un tale uomo non ha il
comando su se stesso, e non può sapere quando o come usare il suo potere".
“La sconfitta da parte di uno qualsiasi di questi nemici è una sconfitta
definitiva".
“Certo che è definitiva. Una volta che uno di questi nemici ha avuto il
sopravvento su di un uomo non c'è nulla che questi possa fare".
"È possibile, per esempio, che l'uomo sconfitto dal potere possa vedere il
proprio errore e correggersi?".
“No. Quando un uomo cede è spacciato".
"Ma che cosa accadrebbe se fosse accecato temporaneamente dal potere e poi lo
rifiutasse?”.
“Significherebbe che la sua battaglia ancora continua. Significherebbe che sta
ancora cercando di diventare un uomo di conoscenza. Un uomo è sconfitto solo
quando non tenta più, e si lascia andare".
“Ma allora è possibile, don Juan, che un uomo possa abbandonarsi per anni alla
paura, ma alla fine vincerla?”.
“No. Questo non è vero. Se cede alla paura non la vincerà mai, perché avrà paura
di imparare e non tenterà più. Ma se cerca per anni di imparare, pur in mezzo
alla sua paura, alla fine la vincerà perché non si è mai veramente abbandonato a
essa”..
"Come può sconfiggere il suo terzo nemico, don Juan?".
"Deve sfidarlo, deliberatamente. Deve arrivare a rendersi conto che il potere da
lui apparentemente 'conquistato in realtà non è mai suo. Deve stare sempre in
guardia, tenendo in pugno con cura e con fede tutto ciò che ha imparato. Se
riuscirà a vedere che la lucidità e il potere, quando manca il suo proprio
controllo su di sé, sono peggio ancora di errori, raggiungerà un punto in cui
tutto è tenuto sotto controllo. Saprà allora come e quando usare il suo potere.
E in questo modo avrà sconfitto il suo terzo nemico.
"L'uomo sarà, ormai, alla fine del suo viaggio di apprendimento, e si imbatterà,
quasi senza esserne stato avvertito, nell'ultimo dei suoi nemici: la Vecchiaia!
Questo nemico è il più crudele di tutti, il solo che non potrà essere sconfitto
completamente, ma solo scacciato.
"Questo è il momento in cui l'uomo non ha più paure, non più un'impaziente
lucidità mentale; un momento in cui il suo potere è tutto sotto controllo, ma
anche il momento in cui prova un irresistibile desiderio di riposare. Se si
arrende totalmente al desiderio di lasciarsi andare e dimenticare, se si adagia
nella stanchezza, avrà perduto l'ultimo combattimento, e il suo nemico lo
ridurrà a una creatura debole e vecchia. Il suo desiderio di ritirarsi annullerà
tutta la sua lucidità, il suo potere, e la sua conoscenza.
“Ma se l'uomo si spoglia della sua stanchezza, e affronta il proprio destino,
può allora essere detto uomo di conoscenza, pur se soltanto per il breve momento
in cui riesce a sconfiggere il suo ultimo e invincibile nemico. Quel momento di
lucidità di potere e di conoscenza, è sufficiente”.