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Intervista di Enzo Biagi a
Osho
(12/01/1986)
ENZO BIAGI: Come prima cosa vorrei chiederti qual è il tuo
insegnamento.
OSHO: Io non ho nessun insegnamento. Non sono un insegnante. Non do nessuna
filosofia della vita, né alcuna disciplina, né programmi da seguire. Ho un
approccio alla vita ben preciso, che condivido con i miei amici. E il mio
approccio inizia con una deprogrammazione. Per ciò che mi riguarda questa è la
parola chiave. Essere iniziati alla mia amicizia significa essere iniziati a un
processo di de-programmazione. Ogni essere umano viene programmato dalla nascita
a essere cristiano, hindu, ebreo, mussulmano. Il bambino nasce innocente, ma
immediatamente viene appesantito da migliaia di concetti, coi quali vive poi
tutta la vita. In questo modo si vive una vita fasulla; non è autentica, non è
onesta perché non ti appartiene. Non hai scoperto tu le cose che tenti di
vivere... ecco perché, come prima cosa, aiuto la gente a liberarsi da tutti i
suoi condizionamenti. Chi viene da me, anche se è cristiano, non lo sarà più;
anche se è un hindu, non lo sarà più; anche se è mussulmano, non lo sarà più. Io
mi limito a ridare a ciascuno la propria innocenza, la propria umanità, la
propria purezza, la propria individualità. Il mio lavoro tende essenzialmente a
distruggere i condizionamenti di quanti vengono da me. Ed è un lavoro
semplicissimo, perché nessuno di quei condizionamenti ha basi logiche, nessuno
si fonda sull'intelligenza. Sono tutte superstizioni, sorrette da impalcature
logiche, ma quella logica è falsa. Non esiste nulla di autentico. Ad esempio,
tutte le religioni si fondano sulla menzogna più grande che esista al mondo:
Dio. Nessuna religione è riuscita a dimostrare in maniera logica e scientifica
la sua esistenza; tuttavia, tutte continuano a inculcare in ogni bambino l'idea
di Dio. E’ semplicissimo eliminarla: si deve solo far vedere a chi ti sta di
fronte che si tratta di un'idea imposta. La tua intelligenza non l'ha mai
accettata. Viceversa si tratta di una corruzione della tua innocenza da parte di
genitori, insegnanti, preti, che con la logica ti hanno plagiato. Tutte le
religioni affermano che Dio è necessario, altrimenti chi avrebbe creato
l'esistenza? C'è l'esistenza, quindi ci deve essere un creatore. Senza un
creatore, come può esistere la creazione? Ma poi non vanno oltre. Una persona
intelligente andrebbe oltre e chiederebbe: "Ma in questo caso, chi ha creato
Dio?" Se Dio esiste senza che esista un creatore, dove va a finire la vostra
logica? L'esistenza ha bisogno di un creatore, ma il creatore no? Non è logico.
Questo non è altro che un'ingannevole manipolazione dell'innocenza umana; un
bambino non è in grado di mettersi a discutere. Si limita ad accettarla come un
dato di fatto. Mi ricordo un aneddoto molto bello. All'università di Parigi
insegnava un professore di filosofia un po' eccentrico, cosa non rara. Era
preside della facoltà ed era sua abitudine fare affermazioni assurde, finché un
giorno superò ogni limite. Iniziò la lezione dicendo: "lo sono l'uomo più
importante del mondo intero".
Era troppo! Uno studente si alzò e disse: "Sei un grande filosofo, un logico
eccezionale, per cui devi dimostrare logicamente ciò che hai detto". Il
professore non solo era pronto, ma ne fu felice. Srotolò un planisfero e chiese:
"Qual è la nazione più grande del mondo?" Tutti, ovviamente, risposero: "La
Francia!" il professore rise, senza che gli studenti ne capissero il motivo.
Quindi proseguì, chiedendo: "E in Francia qual è la città più sacra, la più
importante?" In coro risposero: "Parigi.. E la più bella!" Di nuovo rise. Gli
studenti si sentirono a disagio. Probabilmente stava guidandoli verso
conclusioni logiche a loro sconosciute, che ancora non vedevano.
La domanda successiva fu: "E qual è il luogo più importante nella città più
bella del mondo?" "L'università ovviamente, il tempio della saggezza", fu la
risposta. Di nuovo il professore rise e chiese: "E quale facoltà è la più
importante nell'università?" Gli studenti si trovarono in trappola. Riconobbero
che aveva costruito un'argomentazione artificiale. Sembrava logica senza
esserlo... a quel punto dovettero dire: "La nostra facoltà naturalmente". La
risata finale fu fragorosa: "Ora capite perché ho detto che sono la persona più
importante del mondo? Io sono il preside di questa facoltà".
Tutti gli argomenti riguardanti Dio, il paradiso, l'inferno, seguono la stessa
linea. Il mio lavoro tende a distruggere la falsa struttura della logica, a quel
punto le vostre fondamenta iniziano a sgretolarsi, scompaiono le vostre
mitologie, lasciandovi uno spazio incontaminato, da cui sorge la vostra
individualità. A quel punto non sei più parte di una folla. Il mio lavoro
fondamentale è questo: renderti un individuo, non un semplice ingranaggio dei
sistema, non una particella della massa. Voglio darti un'integrità, una libertà
dell'anima, in modo tale che tu non sia più vittima di alcuna schiavitù, detta
cristianesimo, induismo, ebraismo: per la prima volta sarai semplicemente te
stesso. A quel punto entrerà in gioco la tua ricerca della verità, la tua
indagine nella verità. E ricorda, tutte le risposte che ti sono state date da
altri non potranno mai salvarti. Solo la tua risposta, quella che troverai con
le tue mani, con la tua ricerca, potrà liberarti dall'ignoranza,
dall'infelicità, dall'angoscia. Io non ho insegnamenti. Offro solo espedienti,
stratagemmi. Non sono un insegnante, sono un Maestro. Gli insegnanti offrono
insegnamenti, i Maestri possiedono espedienti, stratagemmi, metodologie per
trasformare la gente.
BIAGI: Perché sei stato arrestato in America e poi sei stato costretto ad
andartene?
OSHO: Perché Socrate fu avvelenato? Perché Gesù fu crocefisso? Perché tante
volte si attentò alla vita di Buddha? A me non hanno fatto un gran male, si sono
limitati ad arrestarmi senza un mandato, senza spiegarmene il motivo, senza
permettermi di chiamare i miei avvocati, come era mio diritto. Non risposero
alle mie domande, la sola risposta evidente erano quei dodici fucili carichi che
mi erano stati puntati contro. In ogni caso, quell'esperienza mi ha divertito.
Sono stati molto più gentili con me di quanto non furono con Socrate. Non mi
hanno avvelenato. Sono stati molto più gentili con me di quanto non furono con
Gesù. Non mi hanno crocifisso. Si sono limitati a maltrattarmi per dodici giorni
spostandomi da un carcere all'altro. Di fatto è stata un'esperienza eccezionale:
ho sempre desiderato visitare l'inferno, sebbene non esista. L'America mi ha
concesso l'opportunità di visitarlo. Ma dopo dodici giorni, poiché non esisteva
alcuna accusa contro di me, visto che non ho mai fatto del male a nessuno, non
ho mai commesso crimini... il mio solo crimine è stato di aver creato una comune
in cui cinquemila persone vivevano così felici e così festanti che quella
felicità e quella beatitudine suscitarono la gelosia dei vicini, dei politicanti
e in particolare dei cristiani. I cristiani sono venuti in Oriente e hanno
convertito milioni di persone al cristianesimo. Ora, per la prima volta,
qualcuno sottraeva migliaia di cristiani al loro gregge, senza che loro
potessero fare qualcosa... Inoltre, la gente convertita in Oriente non era
istruita, erano sempre gli analfabeti, i poveri, mai gli strati più elevati
della società. In Oriente i cristiani hanno convertito mendicanti, aborigeni,
tribù primitive, orfani, gente che stava morendo di fame per le strade. Mai sono
riusciti a convertire un solo intellettuale, una sola persona intelligente, in
tutto l'Oriente! Ovviamente si sentirono tremendamente offesi, perché io non
convertivo mendicanti, orfani, bensì le loro menti migliori, convertivo solo l'intelligentzia.
E non la convertivo a un'altra religione: sarebbe facile toglierti di mano un
giocattolo per dartene uno nuovo. Tutti sono felici di avere un giocattolo
nuovo. Quello vecchio era ormai sporco, consumato, andava in pezzi, è stato
usato da un'infinità di persone per secoli... è molto più bello trovarsi in mano
un giocattolo nuovo. Ma io non convertivo questa gente a un'altra religione: mi
sono limitato a deprogrammarla... Dunque, sono stati i cristiani alle spalle dei
politici a spingerli perché venissi scacciato dagli Stati Uniti. Questa è la
prova di quanto sia povera la teologia cristiana, altrimenti sarebbero usciti
allo scoperto: io ero pronto a discutere su tutto ciò che volevano. La mia
espulsione dagli Stati Uniti dimostra quanto sia povera di argomenti la teologia
cristiana. Se avessero avuto coraggio, mi avrebbero invitato a una discussione
pubblica. Sapevano, purtroppo di non avere argomenti validi a loro sostegno. Per
cui misero in atto un piano criminale per arrivare a espellermi. Ma tutto questo
non mi fermerà. Ovunque sarò, continuerò ad attuare il mio metodo. Non possono
espellermi da questo pianeta! La mia espulsione non è altro che un segno di
sconfitta del cristianesimo, della grande potenza, gli Stati Uniti d'America:
non riuscirono a trattare con un individuo, che da solo, senza appoggio di
eserciti, si era posto loro davanti, con il solo scopo di proporre un modo nuovo
di guardare le cose. Hanno preferito restare ciechi. Ma è l'esperienza di tutta
la mia vita: io vendo candele in una città di ciechi! Non è colpa loro se sono
in collera con me. E’ un mio errore, ma sono impotente, non posso fare altro: lo
commetto e continuerò a commetterlo fino a quando esalerò l'ultimo respiro.
BIAGI. Come avete fatto tu e la tua comune a diventare tanto ricchi?
OSHO: Io non ho fatto nulla per arricchirne. Solo chi è ricco è attratto da me;
perché solo le persone intelligenti sono attirate da me. Devi capire che esiste
una gerarchia di valori.
Non chiedi mai: "Come mai un povero non è attirato dai dipinti di Picasso?" né
chiedi: "Come mai un mendicante non si interessa alla musica di Mozart?"
Tuttavia si continua a chiedere come mai solo i ricchi, persone colte,
intelligenti, istruite, sono attratte da me. La religione è il lusso supremo.
Ovviamente, ne saranno attratte solo le persone che se lo possono permettere.
Non si adatta al povero, il povero non ha bisogno di religione. E in nome della
religione al povero sono stati dati solo oppio e consolazioni. In nome della
religione al povero è stato dato qualcosa di falso, un surrogato. Al povero, che
sta morendo di inedia, che è malato, stanco, non si addice la vera religione.
Non gli è possibile interessarsi ai voli della consapevolezza. Vuole qualcosa da
mangiare, vuole una casa, degli abiti. Fa freddo, è nudo e tu gli parli di
meditazione e di consapevolezza? Gli vai a parlare di come conseguire le vette
supreme dell'essere? E’ semplicemente assurdo! Quindi, non è vero che la mia
gente si è industriata per arricchirsi.. In realtà chiunque venga a me è già
ricco. E per quello che viene da me: la religione ha inizio solo quando sei
stufo della tua ricchezza, quando possiedi tutto ciò che il denaro ti può dare e
tuttavia ti ritrovi vuoto. Hai tutto ciò che puoi possedere, tuttavia scopri che
ti manca qualcosa che il denaro non è in grado di darti, per cui devi cercare
altre strade. Quando il denaro ti ha dato tutto, quando tocchi il fondo delle
sue capacità, il gioco finisce: presto inizi a esserne annoiato e stanco. A quel
punto o ti suicidi, oppure inizi una ricerca che ti può condurre a un uomo come
me. Io attraggo i ricchi e non fornisco nessun oppio a chi viene da me, ragion
per cui il mio stile di vita non si addice al povero.
BIAGI: Come spieghi l'effetto carismatico che hai sulla gente?
OSHO: E’ molto semplice. Io non sono un politicante. Gli uomini politici
esprimono in parole ciò che la gente desidera sentire. Io esprimo con le parole
la mia esperienza. Senza preoccuparmene se piace o non piace a chi mi ascolta..
Quando parlo, parlo con tutto il mio cuore, senza rispettare affatto le tue
reazioni. La mia è semplicità, onestà. Non cerco in nessun modo di influenzarti.
Non ho affatto il desiderio di convertirti. Mi limito a condividere la mia
esperienza e questo mi diverte, mi allieta. Al mondo troverai persone
interessate a te solo perché vogliono convertirti. Non troverai persone che
abbiano il semplice desiderio di condividere con te il loro cuore e la loro
anima. Non so cosa sia il carisma, perché non ho mai incontrato nessuna
personalità carismatica, nel mondo intero. Non mi interessa influenzare
nessuno.. Mi rende incredibilmente felice condividere con te la mia visione. E
forse la mia schiettezza, la mia verità, l'autorità che traspare dietro alle mie
parole, hanno su di te un effetto carismatico. E quando parlo di 'mia autorità',
questo non significa che sono una persona autoritaria. Esiste una differenza
abissale che deve essere ricordata. Un uomo autoritario ha sempre un'autorità
fittizia. Quando Gesù dice: "Ascoltami, perché le mie parole vengono da Dio",
parla in modo autoritario. Usa il nome di Dio per rafforzare la propria
autorità, Quando il papa parla, parla in nome di Gesù Cristo. E' autoritario. Io
non lo sono, perché non parlo in nome di nessuno. Non ho Dio che mi sostiene, né
una sacra bibbia. Parlo semplicemente per esperienza personale; e questo mi dà
un'incredibile autorità.. Forse, tutte queste qualità sommate, l'autorità che si
intravede dietro le mie parole, la mia esperienza, il mio desiderio di non
influenzarti, la schiettezza con cui espongo la verità, la mia riconoscenza a
te, che mi ascolti... non sei tu a dovermi riconoscenza. Io ti sono
riconoscente, perché mi hai dato l'opportunità di alleggerirmi il cuore: è
carico, come lo è una nuvola di pioggia; da qualche parte vuole riversare la sua
acqua. Ha la stessa fragranza di una rosa che schiude i suoi petali: desidera
una brezza che porti quanto più lontano possibile il suo profumo... per questo
ti sono riconoscente. Forse è tutto questo ad averti dato l'impressione del
carisma.
Altrimenti io sono un semplicissimo essere umano. Non faccio miracoli, non
trasformo l'acqua in vino, perché non sono un criminale e quello è un crimine:
sofisticare l'acqua! Non rivendico di essere l'unigenito figlio di Dio. Non dico
che devi credere in me; al contrario, ti provoco a pensare, a dubitare, a essere
scettico. Perché so che se dubiti, se ti interroghi, troverai inevitabilmente la
verità che io stesso ho trovato. Solo le persone che dubitano della loro verità
ti forzano a credere, ad aver fede. Perché hanno paura che, se ricerchi in prima
persona, non troverai nessun riscontro di ciò che dicono. Il loro insistere
sulla fede dimostra che loro stessi non sanno. Altrimenti, perché avere paura
del dubbio e della ricerca? Io invito a ricercare, a indagare, perché so che
qualsiasi cosa io dica esiste dentro di te, proprio come esiste in me.
BIAGI: E’ stato detto che nelle tue comuni esiste un'attività sessuale continua
e frenetica.. E’ vero ? Inoltre, cos'è il sesso e cosa l'amore?
OSHO: Innanzitutto un'attività sessuale continua e frenetica non può esistere.
La biologia lo vieta, non è in tuo potere: quante volte puoi fare l'amore in una
notte? Sai che non può andare avanti all'infinito, esiste un limite e lo scopri
molto presto. Dire che nella mia comunità esiste un'attività sessuale continua e
frenetica è assurdo. In realtà accadevano attività di ogni tipo e colore e
nessuno aveva tempo per attività sessuali. Certo, io non sono favorevole alla
repressione, ma questo non significa che io dica alla gente di fare una vita
dissoluta.
Quando dico di non reprimersi, voglio semplicemente dire: "Ascolta il corpo. Ha
una sua saggezza". Quando mangi, puoi mangiare senza fermarti mai? Sai benissimo
che il corpo ti invia segnali chiarissimi, ti indica senza ombra di dubbio
quando ti devi fermare. E se ascolti il corpo, starai meglio in salute. Esistono
due tipi di estremisti: chi digiuna e non ascolta il corpo che borbotta per la
fame, e chi continua a mangiare anche quando il corpo si ribella perché è pieno.
Ho saputo che in America ci sono trenta milioni di persone che stanno morendo
perché non hanno cibo, né vestiti, né una casa. E lo stesso numero esatto di
persone, trenta milioni, sta morendo perché mangia troppo! Di certo dobbiamo
vivere in un mondo assolutamente folle. Si dovrebbe capire una cosa elementare e
agire di conseguenza: sessanta milioni di persone stanno morendo a causa di un
semplice malinteso. Di solito si sa quando smettere di mangiare, né si beve
senza mai fermarsi: quando ti sei dissetato, smetti. Come mai il sesso dev'essere
un problema?
Esiste un limite... ed è un bene che ci sia! Nella mia comune il sesso è una
cosa naturale, come lo è tutto il resto. Non occorre abusarne, né reprimerlo. La
Via Auréa è la via mediana.
Inoltre, mi chiedi: "Cos'è il sesso e cos'è l'amore?" Il sesso è una funzione
biologica. Tutti gli animali sono esseri sessuali. Solo l'uomo ha il privilegio
di avere qualcosa di più elevato: non il semplice incontro di due corpi, ma
l'incontro di due anime. E questo è l'amore. L'amore può contenere in sé il
sesso. Il sesso non può inglobare in sé l'amore. Il sesso è una cosa minuscola.
L'amore è vasto e tremendo. Può esistere anche senza il sesso. Un rapporto
d'amore non deve necessariamente implicare il sesso. Anzi, per esperienza posso
dire che più ci si eleva oltre il sesso e più si inizia a gioire di una
comunione spirituale con un amico, una donna, un uomo. Da quello stato di
comunione il sesso sembra così distante, così vittima della biologia, se
confrontato con la libertà che dà l'amore, con la crescita e l'espandersi che
continua ad avere, che è possibile non desiderare più di scendere nelle valli
oscure della sessualità. Ma io non impongo limiti di nessun tipo. Dico
semplicemente che quando l'amore cresce in profondità, il sesso impallidisce. E
quando l'amore raggiunge la sua estrema fioritura, il sesso scompare. Diventa
una cosa infantile. Pensaci, mettiti in disparte e guardati fare l'amore.
Resterai esterrefatto: tu che fai tutti quegli esercizi ginnici? Ti sembra
stupido, idiota!
L'amore è la vera trasformazione dell'energia sessuale. Ma accade solo quando
accetti il sesso come una cosa naturale. Non potrà mai verificarsi con i monaci
di tutte le religioni del mondo. Sono tutte persone cui manca l'amore. Non
possono amare, perché non si sono neppure addentrate nel sesso.. Hanno evitato
di conoscere l'energia primaria che può essere trasformata in amore; ragion per
cui, possono parlare d'amore, ma i loro discorsi non sono altro che sacrosante
stronzate. Non sanno nulla dell'amore e non lo possono capire. E’ necessario
fare un passo alla volta e il corpo rappresenta il primo passo. Non lo puoi
ignorare, è essenziale perché ha le sue radici nell'esistenza. Ignorarlo vuol
semplicemente dire suicidarsi. Ignorarlo vuol dire aprire le porte alla
perversione. Per cui
tutti i monaci e tutte le suore, di tutte le religioni, sono pervertiti, per
quanto riguarda il sesso. Cercheranno altre scappatoie: diventeranno omosessuali
e lesbiche. E questo è disgustoso....
Le religioni hanno costretto le persone a diventare omosessuali, lesbiche, a
fare l'amore con animali, ma ancora continuiamo a rispettare il celibato.
Dovrebbe essere dichiarato un atto criminale. Nessuno può restare celibe, perché
è contro natura. Devi imparare ad accettare la natura e tramite quell'accettazione
vi è la trascendenza. Vivendo un rapporto fondato sul sesso, probabilmente, con
l'intimità, si creerà qualcosa di nuovo e cioè l'amore. E mentre l'amore cresce,
il sesso si ritira: è la stessa energia che trasmuta, si sposta in una forma
superiore. E quando l'amore raggiunge la sua maturità, il sesso scompare. Questo
è il vero celibato. Tu non fai nulla per ottenerlo. Ti viene dato in dono dalla
natura. Quando affiora come dono naturale dell'esistenza, ha una sua bellezza
incredibile; ma quando te lo imponi produci omosessualità, finché un giorno
spunta anche l'AIDS. Proprio l'altro giorno qualcuno mi ha detto che Madre
Teresa sta aprendo a New York un ospizio per malati di AIDS: "Sta compiendo una
grandissima opera umanitaria, ha commentato chi me ne parlava. "Non dire
assurdità," ho ribattuto, "è questa gente che ha creato l'AIDS. Se adesso apre
ospedali, sanatori, non è altro che un'azione dettata dal pentimento". Non è
affatto un'opera umanitaria. L'intero Vaticano dovrebbe essere trasformato in un
sanatorio per malati di AIDS, visto che loro ne sono i responsabili. Io mi
limito a insegnare ad accettare la tua natura e attraverso quell'accettazione
accadono trasformazioni gigantesche. Ma sono spontanee, non le si deve forzare.
L'amore ha una sua bellezza. Il sesso è brutto. Il sesso assomiglia alle radici
di un roseto: saranno inevitabilmente brutte. L'amore è simile alle rose... ma
quelle radici continuano a mandare energia alle rose ed è quell'energia che dà
vita alle rose, per cui non dirò mai: "Taglia le radici, perché non sono belle!"
Non tagliarle, aiutale a rafforzarsi e vedrai fiorire migliaia di rose. Allora
sperimenterai ciò che io chiamo amore.
BIAGI: L'ultima domanda, qual è la tua ricetta per essere felici?
OSHO: Ogni bambino nasce felice. Ogni bambino nasce innocente e meraviglioso. Ma
poi accade qualcosa e tutti quei bambini meravigliosi si perdono; la loro
innocenza viene distrutta. Tutta la loro felicità si trasforma in disperazione.
Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice
dell'uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il
mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l'aria salmastra
della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. E’ qui e ora. Non pensa al
passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità,
intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa. Il segreto della
felicità è tutto qui: qualsiasi cosa fai non permettere al passato di distrarre
la mente e non permettere al futuro di disturbarti. Perché il passato non esiste
più e il futuro non esiste ancora. Vivere nei ricordi, vivere nell'immaginazione
significa vivere una vita non esistenziale; e vivendo fuori dall'esistenza ti
sfugge cosa l'esistenza è. Sarai inevitabilmente infelice, perché per tutta la
vita ti lascerai sfuggire la vita stessa. Perdi un'occasione dopo l'altra, ma la
vita non ti dà due istanti contemporaneamente: te ne dà solo uno alla volta! E
quell'istante può essere vissuto oppure ce lo si può lasciare sfuggire. Esistono
due modi per farselo sfuggire o ci si lascia appesantire dal passato. Oppure ci
si fa attrarre dal futuro... e l'istante scompare! Ci si lascia sfuggire ciò che
è reale desiderando ciò che reale non è: l'infelicità umana è tutta qui. Io
cerco di aiutare i miei amici a capire una cosa sola: vivi nel presente. In
questo istante, ora, non esiste infelicità, né sofferenza, né angoscia.
Se ti allontani dal presente, entri in un mondo irreale... e l'irrealtà sarà
inevitabilmente fonte di infelicità. La realtà è estatica e il solo modo per
collegarsi al reale è non lasciarsi sfuggire il momento presente. Se conosci il
gusto, se anche una sola volta hai assaporato cosa si prova a essere nel
presente - a volte, mentre guardi un'alba o un tramonto, sii semplicemente
presente, così potrai assaporare il gusto - ti stupirai, ma possiederai per
sempre la chiave che ti introduce nel reale. Una chiave universale che può
aprire tutte le porte dei misteri della vita, delle sue estasi e delle sue
bellezze. Non avete bisogno di un Gesù Cristo che vi conduca in paradiso; siete
in grado di essere in paradiso qui e ora. Perché il paradiso non è da qualche
parte nell'alto dei cieli. E’ qui, da qualche parte! Mi ricordo di un ateo che
in salotto aveva scritto la frase che riassumeva la sua filosofia: "Dio non é da
nessuna parte (nowhere, in inglese, n.d.t.)". E tutti coloro che andavano a
trovarlo non potevano fare a meno di vederla, ragion per cui da li partiva ogni
discussione.... un giorno all'ateo nacque un figlio, che crebbe fino all'età in
cui si impara a sillabare. Un giorno il bambino era seduto in braccio al padre,
fu attratto dalla scritta sul muro e si mise a leggerla. Riuscì a leggere "Dio",
ma "nowhere" era una parola troppo lunga. Per cui la divise in due e lesse: "Dio
è qui ora", ('now here' in inglese, n.d.t.). Il padre rimase sconvolto, non
aveva mai pensato a quella possibilità di lettura... si dice che la sua
filosofia di ateo andasse in frantumi. Iniziò a pensare alle implicazioni di
quel qui e ora. Nel qui e ora non troverai Dio, ma qualcosa di più grande:
troverai un'essenza divina. Questo è il termine che designa l'esperienza suprema
della beatitudine. Ricorda quelle due parole: qui e ora, e conoscerai il segreto
della felicità suprema. Non è mai esistito altro segreto, né mai ne esisterà un
altro. E tutto qui! Ed è semplicissimo, facilmente a portata di mano di ogni
essere umano. Non occorre appartenere a una chiesa o a un'organizzazione. Non
devi portare con te una sacra Bibbia, i Veda, la Gita o il Corano. Devi solo
capire un po' di più la tua mente e le sue funzioni, come agisce. La mente non è
mai nel presente, mentre il tempo è sempre presente; per cui la mente e il tempo
non si incontrano mai. Ecco dov'è la tragedia: a ogni istante ti sfugge il treno
e continuerai a perderlo per tutta la vita. Un grande mistico stava morendo. I
suoi discepoli gli erano vicini e gli chiesero: "Maestro, qual è il tuo ultimo
messaggio?" Il Maestro morente aprì gli occhi e indicò col dito il tetto della
sua capanna. Uno scoiattolo stava giocando; tutti i discepoli guardarono verso
l'alto e per un istante vi fu un silenzio assoluto. Il Maestro disse: "Questo è
il messaggio di tutta la mia vita. Vivi nel momento. E’ meraviglioso ascoltare
lo scoiattolo che gioca sul tetto, senza preoccuparsi di altro". E aggiunse:
"Ora, posso morire" e morì col sorriso sulle labbra, il volto soffuso di
beatitudine. Perfino nell'ultimo istante della vita il suo messaggio fu: sii qui
e ora. Quello è anche il mio messaggio.
28 Gennaio 1986, SPOT, RAI UNO
Intervista con Enzo Biagi, tratta dalla serie "Light on the Path, rilasciata il
12 gennaio 1986 a Katmandu, Nepal
Per l’italiano tratto dal Libro
“Il Significato Dell’Esistenza” Edizioni IDM ISTITUTO DELLE MOTIVAZIONI srl
Torino
Da:
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?p=7183872
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