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Non molti hanno compreso l'importanza che hanno rivestito la Società Teosofica e Jiddu Krishnamurti per l'Occidente. La Società Teosofica fondata dalla Blavatsky nel 1875, ha rappresentato il primo serio tentativo di rottura di quell'egemonia cristiana sul pensiero filosofico e spirituale in Occidente. Il secondo non meno importante negli effetti è rappresentato dal Marxismo-Leninismo con gli effetti disastrosi che il mondo conosce e che si possono contare in svariate decine e decine di milioni di morti. Il fallimento di quest'ultimo si è definitivamente mostrato nell'ultimo decennio del XX secolo. Il duraturo sposalizio fra potere spirituale e potere temporale ha prodotto in Occidente una stasi durata diversi secoli, la spiritualità si è spostata dal dominio dello spirito (quindi del noumeno) nel dominio della religione (quindi del fenomenico). L'uomo occidentale aveva perduto quindi le chiavi di accesso alla propria anima divenuta possedimento di gerarchie ecclesiastiche che decretavano non solo dei presunti valori etici, ma anche quelli morali e pratici. Ogni aspetto del quotidiano, anche dell'intimo personale, veniva regolamentato secondo il concetto del peccato attraverso la stimolazione del senso di colpa. La Società Teosofica cercò di introdurre in Occidente la androcentralità propria del pensiero orientale e in special modo quella delle filosofie indiane. Essa ridiede all'uomo il possesso della propria anima e aprì la strada in Occidente a quei rinnovatori del pensiero occidentale che furono Vivekananda e Yogananda. Questi reintroducendo la Metafisica Tradizionale nella vita di ogni giorno, hanno restaurato quella Filosofia dell'Essere, propria di Pitagora, Parmenide, Platone e Plotino, che troviamo solo come raro bagliore dopo la loro scomparsa in Pico della Mirandola, Marsilio Ficino, Meister Eckart. La Metafisica Tradizionale o Filosofia dell'Essere o Philosophia Perennis o Sanathana Dharma è l'eterna chiave di lettura dell'uomo e rappresenta la via spirituale di questi verso la propria essenza di Realtà Assoluta. Proprio per questo essa può essere rappresentata nel mondo da pochi, quei pochi disposti a lasciare ogni aspetto individuale e fenomenico per risvegliarsi alla Realtà inqualificata, il sostrato del mondo fenomenico. La Società Teosofica cercò nella sua evoluzione da un lato di strutturarsi sui modelli preesistenti, dall'altro si pose nell'attesa di un Maestro del Mondo che la guidasse. Essa in sostanza cadde nel secolarismo della religione. La grandezza di Krishnamurti fu proprio nel avere il coraggio "divino" di essere indifferente alle richieste della massa e dedicarsi a quei pochi che, invece di cercare bandiere da sventolare e sotto cui raccogliersi, erano disposti a praticare l'insegnamento della Filosofia dell'Essere. Egli quindi decapitò e sciolse l'Ordine della Stella, dando una forte scossa al movimento teosofico che lo vedeva come Maestro del Mondo. L'essenza dell'insegnamento di Krishnamurti, la sua dichiarazione d'amore al mondo e all'uomo, la vediamo proprio nel discorso di scioglimento, quando ad Ommen il 3 agosto 1929 (a 34 anni) inaspettatamente sciolse l' “Ordine della Stella” che riportiamo per intero, evidenziando i passi, a nostro personale sentire, più incisivi. Questo discorso potremmo considerarlo una sorta di Manifesto, ma non solo di Krishnamurti, ma di tutta la Metafisica non duale e dello stesso Advaita. Sono molti i cultori di varie discipline, di diversi Maestri e strade che credono che il cammino spirituale consista in tecniche varie (di respirazione, di meditazione, di mantra, etc.), altri ancora credono che la realizzazione sia un atto di fede e quasi in una sorta di training autogeno non fanno altro che ripetersi di essere Dio. Poi ci sono coloro che credono che si tratti di una questione di cultura, e quindi dedicano il proprio tempo alla ricerca di libri e alla lettura di trattati, spesso fin troppo astrusi. Altri seguono ogni nuova moda spirituale, ogni personaggio che si propone come nuovo Maestro con l'ultima verità di turno. Come se ci fosse bisogno di nuove strade, quando non ci si è mai curati di percorrere le vecchie, quelle di cui almeno c'è la testimonianza millenaria dei filosofi che le hanno percorse e tramite queste sono giunte alla Verità ultima del Sé. Il discorso di Krishnamurti dovrebbe oggetto di riflessione per ogni discepolo e ogni aspirante, quale che sia il percorso o il maestro di cui è seguace. Il grassetto è nostro, a sottolineare quei passaggi che riteniamo più pregnanti. (Copyright © Associazione Vidya Bharata) Stamani stiamo andando a discutere lo scioglimento dell'Ordine della Stella. Numerose persone saranno felicissime, ed altre piuttosto rattristate. La questione non sta nel rallegrarsi né nel rattristarsi, giacché è inevitabile, come sto appunto andando a spiegare. Forse ricorderete quella storia del diavolo e di un suo amico che passeggiavano lungo la via, ad un certo punto essi videro dinanzi a loro un uomo che si chinò per raccogliere qualcosa in terra, la guardò e poi se la mise in tasca. L'amico disse al diavolo “Che cosa ha preso quell'uomo?” “Ha preso un pezzo di Verità,” ribatté il diavolo. “Quello è un brutto affare per voi, allora” disse l'amico. “Oh, niente affatto!” replicò il diavolo, “Sto appunto andando a permettere che lo organizzi”. Io sostengo che la Verità è una terra priva di sentieri, e che nessuno può approssimarsi ad essa seguendo un sentiero, una religione o una setta. Questo è il mio punto di vista, e lo sostengo con assoluta certezza e senza riserve. Essendo la Verità senza limiti, incondizionata, e non accessibile attraverso un percorso pianificato, qualsiasi esso sia, non può essere organizzata. Non si dovrebbe altresì costituire alcuna organizzazione che abbia come scopo quello di condurre o forzare le persone a seguire determinati percorsi. Non appena avrete compreso ciò, comprenderete come non sia possibile organizzare un credo, una fede. La fede è un aspetto strettamente individuale, e voi non potete né dovete organizzarla. Se lo fate diverrà cosa morta, cristallizzata, diverrà una dottrina, un credo sistematico, una setta, una religione che dev'essere imposta agli altri. Questo è ciò che in tutto il mondo si tenta di fare. La Verità viene imprigionata, resa banale, ridotta a un giocattolo da destinare alle persone fragili e a coloro che sono temporaneamente insoddisfatti. La Verità non può essere portata al nostro livello, piuttosto ognuno di noi deve impegnarsi per elevarsi al suo. Non potete portare la vetta della montagna in una valle. Chi desidera raggiungere la vetta della montagna lo fa passando attraverso la valle, salendo ripidamente, senza timore dei pericolosi dirupi. Questo è ciò di cui sono convinto ed è anche la prima ragione che mi spinge a sciogliere l'Ordine della Stella. Malgrado tutto, voi probabilmente fonderete altri ordini, o prenderete parte ad altre organizzazioni andando in cerca della Verità. Io non voglio appartenere ad alcuna organizzazione di tipo spirituale, vi prego di comprendermi. Farei uso, ad esempio, di un'organizzazione che volesse supportarmi a Londra, ma sarebbe un genere di organizzazione del tutto diversa, meramente meccanica, come la posta o il telegrafo. Utilizzerei un'automobile o un battello per viaggiare, ma sarebbero meccanismi fisici, che non avrebbero nulla a che vedere con la spiritualità. Insisto pertanto nel sostenere che nessuna organizzazione può condurre l'uomo alla spiritualità. Ogniqualvolta viene creata un'organizzazione con questo proposito, essa diviene una stampella, un handicap, una catena, che ostacolerà l'individuo fino a mutilarlo, gli impedirà di evolversi e riconoscere la sua unicità, la quale dispone ciò che è proprio in se stessi alla scoperta di questa assoluta ed incondizionata Verità. Così questa è un' altra ragione per cui ho deciso, dal momento che sono la guida di questo ordine, di dissolverlo. Sappiate che nessuna persona mi ha indotto a prendere questa decisione. Questo non vuole essere un grande gesto. Giacché non voglio che nessuno mi segua, ed ho davvero intenzione di agire in questo modo. Nel momento in cui seguite qualcuno cessate di seguire la Verità. Non m'interessa sapere se prestate ascolto o meno a ciò che dico. Ho intenzione di determinare qualcosa di specifico nel mondo, e realizzerò questo mio proposito con imperturbabile concentrazione. Voglio liberare l'uomo da tutte le gabbie, da tutte le paure ed impedire che si creino nuove dottrine o filosofie, e che si fondino nuove religioni o sette. Ora naturalmente mi chiederete perché io parli continuamente viaggiando per il mondo. Vi dirò perché lo faccio. Non perché desideri avere seguaci o un gruppo speciale di speciali discepoli. (Per quanto gli uomini amino distinguersi dal proprio prossimo, cionondimeno banali e assurde potrebbero essere le loro distinzioni. Non ho intenzione di incoraggiare tale assurdità.) Non ho discepoli e nemmeno apostoli, né sulla terra né nei regni dello spirito. Non è il richiamo dei soldi ad attrarmi, né il desiderio di una vita confortevole. Se volessi condurre una vita agiata non verrei in un campo e non vivrei in un paese afoso! Sto parlandovi con franchezza perché voglio stabilire come stanno le cose una volta per tutte. Non vorrò ripetere queste precisazioni puerili anno dopo anno. Un giornalista che mi ha intervistato ha considerato lo scioglimento di un'organizzazione che conta migliaia e migliaia di membri come un atto grandioso. A lui è sembrata una grande azione perché ha detto: “Cosa farà dopo? Come vivrà? Non avrà più un seguito, la gente non l'ascolterà a lungo.”Se anche fossero solo cinque le persone che vorranno prestarmi ascolto, che vorranno nutrirsi, che avranno i loro visi orientati verso l'eternità, sarà sufficiente. Quale giovamento ha essere seguiti da migliaia di persone che non comprendono, che sono completamente imbalsamate nel pregiudizio, che non vogliono il nuovo, ma preferiscono piuttosto adattarlo al proprio sterile e stagnante sé?" Non fraintendete il mio parlare duro, non è mancanza di compassione. Se vi recate da un chirurgo per un'operazione, non è benevolenza da parte sua operare anche se questo causa in voi sofferenza? Così, allo stesso modo, il mio parlare schietto non implica una carenza di autentici sentimenti bensì il contrario. Come già dissi, ho un solo proposito: rendere l'uomo libero, spronarlo ad orientarsi verso la libertà, ad infrangere ogni limitazione, poiché solo ciò potrà infondere in lui incessante felicità ed offrirgli l'incondizionata realizzazione del sé. Poiché io sono libero, incondizionato, interamente — non in parte, non in relazione a qualcosa, ma nella completa Verità che è immutabile — desidero che l'uomo cerchi di comprendermi per essere libero; non per seguire me, né per fare di me una gabbia da tramutare in una religione o in una setta. Piuttosto deve essere libero da tutte le paure — dal timore religioso, dall'ansia della salvazione, dalle paure spirituali, o da quelle dell'amore, della morte, o della vita in sé. Come un artista dipinge una tela e prende delizia in quel dipinto, poiché quella è la propria auto-espressione, la sua gloria, il suo stato di benessere, allo stesso modo io faccio questo, e non perché mi aspetto qualcosa da qualcuno. Siete avvezzi all'autorità, o ai climi d'influenza dell'autorità, e credete che vi condurrà alla spiritualità. Pensate e sperate che altri possano, attraverso straordinari poteri — un miracolo — trasportarvi nel regno di libertà eterna che è Gioia. La vostra intera prospettiva di vita è fondata su tale autorità. Voi mi avete ascoltato per tre anni, senza che alcun cambiamento abbia avuto luogo, se non in pochi casi. Ora analizzate criticamente ciò che sto dicendo, così che possiate comprendere esaurientemente, completamente. Quando voi andate in cerca di un'autorità convinti che questa possa condurvi alla spiritualità, vi state automaticamente vincolando all'organizzazione costruita intorno a quella stessa autorità. Proprio attraverso la creazione di quell'organizzazione, che voi pensate aiuterà l'autorità a condurvi alla spiritualità, avete acconsentito a farvi mettere in una gabbia. Se io parlo francamente, per favore ricordate che lo sto facendo, non per severità, crudeltà o mancanza di entusiasmo per ciò che propongo, ma perché voglio che comprendiate ciò che sto dicendo. Questa è la ragione per cui sono qui, e sarebbe una perdita di tempo se non esprimessi il mio pensiero chiaramente e risolutamente. Per diciotto anni vi siete preparati a questo evento, alla Venuta del Maestro del Mondo. Per diciotto anni vi siete organizzati, avete cercato qualcuno che desse nuova gioia ai vostri cuori e alle vostre menti, che trasformasse per intero la vostra vita, che vi desse una nuova comprensione; qualcuno che vi innalzasse a un nuovo piano di esistenza, che vi desse un nuovo incoraggiamento, che vi rendesse liberi — e ora guardate che cosa sta accadendo! Osservate attentamente, scrutate in voi stessi e scoprite in che modo quella fede vi avrebbe reso diversi — e non della superficiale diversità che consiste nel mostrare un simbolo, che è banale, assurda. In che maniera tale fede ha spazzato via tutte le cose inessenziali dell'esistenza? Questo è l'unico criterio di giudizio: in che senso siete più liberi, grandi, minacciosi per qualunque società che sia basata sul falso e l'inessenziale? In che modo i membri di questa Organizzazione della Stella divengono dissimili? Vi siete preparati diciotto anni per me. Non è importante se voi crediate o no che io sia il Maestro del Mondo. E' davvero di poca importanza. Da quel momento voi appartenete all'organismo dell'ordine della Stella, avete offerto la vostra partecipazione, la vostra energia, accettando l'idea che Krishnamurti è il Maestro del Mondo — parzialmente o totalmente: totalmente quelli che stanno realmente cercando, solo parzialmente coloro che sono soddisfatti delle proprie mezze-verità. Vi siete preparati per diciott'anni, e osservate quante difficoltà si oppongono alla comprensione, quante complicazioni, quante cose banali. I vostri pregiudizi, le vostre paure, le vostre autorità, le vostre chiese nuove e vecchie — tutto questo rappresenta una barriera che impedisce la comprensione. Non mi è possibile essere più chiaro di così. Non desidero che siate d'accordo con me, non voglio che mi seguiate, voglio che comprendiate cosa intendo. Questa comprensione è necessaria perché il vostro credo non vi ha trasformato, ma solo confuso, e perché non siete propensi a guardare le cose come esse sono. Volete avere i vostri idoli personali — nuovi idoli da sostituire a quelli antichi, nuove religioni al posto delle vecchie, nuove immagini in luogo di quelle ormai consunte — tutto ugualmente privo di valore, tutte barriere, tutte limitazioni, tutte stampelle. Al posto delle vecchie distinzioni spirituali ne avete di nuove, al posto dei vecchi culti ne avete di nuovi. Dipendete da un altro per la vostra spiritualità, dipendete da un altro per la vostra felicità e per la vostra illuminazione; e sebbene vi siate preparati ad accogliermi per diciotto anni, quando sostengo queste cose esse si rivelano inutili, quando vi dico di gettare via tutto e di cercare in voi stessi ciò che conduce all'illuminazione, alla gloria, alla purezza, all'incorruttibilità del sé, nessuno di voi è disposto a farlo. Ce ne possono essere alcuni, ma sono pochi, pochissimi. Quindi perché avere
un'organizzazione? Come ho già detto poc'anzi, il mio fine è rendere gli uomini incondizionatamente liberi, perché io sostengo che la sola spiritualità è l'incorruttibilità del sé che è eterno, è l'armonia fra la ragione e l'amore. Questa è l'assoluta, incondizionata Verità che è in sé Vita. Desidero pertanto mettere l'uomo in libertà, allietandolo come un uccello libero nei cieli, alleggerito, indipendente, estasiato nell'affrancamento. Ed io, colui per il quale vi siete preparati tanto a lungo, ora vi dico che dovete essere liberi da tutte queste cose, liberi dalle complicazioni e dai vostri grovigli. Voi non avete bisogno di un'organizzazione fondata su un credo. Che bisogno c'è di avere un'organizzazione che nel mondo vede cinque o dieci persone che comprendono, combattono, e accantonano tutte le frivolezze? Questo vale anche per le persone fragili, non può esserci un'organizzazione che aiuti loro a scoprire la Verità, perché la Verità è in ognuno; non è remota, non è vicina, è eternamente lì. Le organizzazioni non possono rendervi liberi. Nessun uomo può liberarvi dall'esterno; né può il culto organizzato e tantomeno la vostra immolazione a favore di una causa; non potete formarvi all'interno di un'organizzazione, né farvi liberi proiettando voi stessi nelle occupazioni. Voi usate una macchina da scrivere per redigere una lettera, ma non la mettete su un altare né l'adorate. Tuttavia è questo che fate quando mettete le organizzazioni come interesse principale. “Quanti membri comprende?” è la prima domanda che mi pongono tutti i giornalisti. “Quanti seguaci avete? Il loro numero ci indica se ciò che dice è vero o falso.” Io non so quanti sono, non m'interessa. Vi ripeto, se anche un solo uomo fosse reso libero, ciò sarebbe abbastanza. Di nuovo, siete convinti che soltanto certe persone posseggono la chiave del Regno della Felicità. Nessuno le possiede. Nessuno ha l'autorità per possedere quella chiave. Quella chiave è proprio il vostro sé, e nello sviluppo, nella purificazione e nell'incorruttibilità di quell'unico sé è il Regno dell'Eternità. Osservate quanto è assurda l'intera struttura che avete costruito, cercando un aiuto esterno, affidandovi ad altri per ottenere conforto, per la vostra felicità, il vostro potere. Potete scoprire tutto solo all'interno di voi stessi. Voi vi siete abituati a sentirvi dire quanto avete progredito, qual è la vostra condizione spirituale. Come siete infantili! Chi se non voi stessi può dirvi se siete belli o brutti nell'intimo? Chi se non voi stessi può dire se siete incorruttibili? Voi non riuscite ad essere seri su queste cose. Ma coloro che realmente desiderano comprendere, che sono in cerca di ciò che è eterno, senza inizio né fine, cammineranno insieme con maggiore intensità, e saranno un pericolo per tutto ciò che è inessenziale, non reale, e per le ombre. E convergeranno, diverranno una fiamma, perché essi comprendono. Dobbiamo creare una realtà di questo tipo, e questo è il mio proposito. Perché dalla reale comprensione nascerà la vera solidale amicizia. A cagione di quell'autentica amicizia — che voi non sembrate conoscere — avrà luogo la reale cooperazione da parte di ognuno. E questo non perché vi è un'autorità, non a motivo di una salvazione o di un'immolazione per una causa, ma perché comprendete realmente e quindi siete in grado di vivere nell'eterno. Questa cosa è più grande di ogni desiderio, di ogni sacrificio. Così queste sono alcune delle ragioni per cui, dopo aver attentamente riflettuto per due anni, ho preso questa decisione. Essa non nasce da un impulso momentaneo. Non sono stato persuaso da nessuno, non sono cose in cui mi lascio persuadere. Per due anni ho meditato su questo, lentamente, attentamente, pazientemente, e ora ho deciso di sciogliere l'Ordine, giacché ne sono a capo. Voi potete creare altre organizzazioni e attendere qualcun altro. Non sono interessato a questo, né a creare nuove gabbie e nuovi addobbi per quelle gabbie. Il mio unico interesse è di rendere gli uomini assolutamente, incondizionatamente liberi.” Traduzione dall'inglese © curata da Aetos
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Da: http://www.vedanta.it/maestri/moderni/krishnamurti_00.htm
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