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"Su ogni tavolo c'erano narcisi selvatici"
da: Jiddu Krishnamurti
Su ogni tavolo c'erano narcisi selvatici, freschi, appena colti dal giardino, con ancora intatto l'incanto della primavera. Su un tavolo accanto c'erano dei gigli, biancovellutati, dal cuore intensamente giallo. Vedere quel bianco vellutato e il giallo brillante di quei narcisi era come vedere il cielo, profondo, illimitato, silenzioso. Quasi tutti i tavoli erano occupati da gente che parlava a voce alta e rideva. A un tavolo vicino, una donna dava da mangiare furtivamente al suo cane la carne che non mangiava. Tutti, a quanto pareva, avevano grosse porzioni e non era un bello spettacolo veder gente mangiare; forse è barbaro mangiare pubblicamente. Un uomo, dall'altra parte della sala, si era rimpinzato di vino e carne e si stava accendendo un grosso sigaro, con un che di beato sulla grassa faccia. Sua moglie, grassa come lui, si accese una sigaretta. Sembravano fuori del mondo.
Ed essi erano lì, i gialli narcisi
selvatici, e nessuno sembrava curarsi di loro. Erano lì per scopi decorativi che
non avevano alcun senso; e, quando li osservavi, il loro giallo brillante
riempiva la sala rumorosa. Il colore ha questo strano effetto sull'occhio. Non
avveniva tanto che l'occhio assorbisse il colore, quanto che il colore sembrasse
riempire il tuo essere. Dove non c'è anonimità c'è la violenza, in tutte le sue forme.
Ma tu dimenticasti il mondo, la sala piena
di fumo, la crudeltà dell'uomo e la rossa, disgustosa carne; quegli eleganti
narcisi sembravano portarti al di là del tempo. Quella fioritura non avviene entro la sfera di nessuna società, di nessuna cultura, di nessuna religione, mentre la schiavitù appartiene a tutte le società, credenze religiose e fede nell'altro. L'amore è anonimo, quindi non violento. Il piacere è violento, perché in esso agiscono come fattori sollecitanti il desiderio e la volontà. L'amore non può essere generato dal pensiero, né dalle buone opere. La negazione dell'intero processo del pensiero diviene la bellezza dell'azione, che è amore. Senza di che non c'è beatitudine di verità. E laggiù, su quel tavolo, si ergevano i narcisi selvatici . . .
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