*Saper
ascoltare*
Vi siete mai seduti in silenzio senza fermare
l'attenzione su una cosa qualsiasi, senza fare il minimo sforzo per
concentrarvi, con
una mente davvero calma? Se lo fate, potete
ascoltare i rumori lontani e quelli vicinissimi a voi: siete in contatto coi
suoni.
Allora state veramente ascoltando. La vostra mente
non si limita a funzionare attraverso un solo insufficiente canale. Quando
ascoltate in questo modo, con grande tranquillità,
senza sforzo, scoprite che dentro di voi avviene un cambiamento straordinario,
un cambiamento che non dipende dalla vostra volontà
e che si produce senza che voi lo chiediate; è un cambiamento che porta
con sé l'immensa bellezza di una percezione
profonda.
*Ascoltare senza schermi*
Come ascoltate? Ascoltate attraverso le vostre
proiezioni, le vostre ambizioni, i desideri, le paure, le angosce? Ascoltate
solo quello che volete sentire, solo quello che vi
soddisfa o che vi lusinga? Ascoltate solo quello che vi conforta e che attenua
momentaneamente la vostra sofferenza? Se ascoltate
attraverso lo schermo dei vostri desideri è ovvio che state ascoltando solo la
vostra voce: state ascoltando solo i vostri
desideri. Ma esiste un altro modo di ascoltare? Non è forse importante scoprire
come
si possa ascoltare, non solo quello che dicono gli
altri, ma qualunque cosa: il rumore della strada, il cinguettio degli
uccelli, lo sferragliare del tram, il fragore delle
onde, la voce di vostro marito o di vostra moglie o quella dei vostri amici, il
pianto di un bambino? Ascoltare diventa importante
quando smettiamo di proiettare i nostri desideri. Possiamo mettere da parte
tutti gli schermi che ci impediscono di ascoltare veramente?
*Il rumore delle parole*
Ascoltare è un'arte che non è facile acquisire, ma
che porta con sé bellezza e comprensione profonda. Ascoltiamo dalle profondità
del nostro essere, ma il nostro ascolto è sempre
alterato da preconcetti o dai nostri particolari punti di vista. Non siamo
capaci di ascoltare direttamente, con semplicità;
in noi l'ascolto avviene sempre attraverso lo schermo dei nostri
pensieri, delle nostre impressioni, dei nostri
pregiudizi... Per poter ascoltare ci deve essere calma dentro di noi,
un'attenzione
distesa, e non deve esserci il minimo sforzo
tendente ad acquisire qualcosa. Questo stato vigile e tuttavia passivo è in
grado di ascoltare quello che è al di là dei significati delle parole. Le parole
portano confusione; sono solo un mezzo di comunicazione esteriore, ma per
trovarsi al di là del rumore
delle parole è necessario ascoltare in uno stato di
vigile passività. Coloro che amano sono capaci di ascoltare, ma è estremamente
raro trovare chi sia capace di farlo. La maggior parte di noi è troppo occupata
a raggiungere degli obiettivi, a ottenere dei risultati; stiamo sempre cercando
di andare oltre,
di conquistare qualcosa, così non siamo in grado di
ascoltare. Solo chi ascolta veramente può cogliere la melodia delle parole.
*Non lasciate spazio al pensiero*
Avete mai ascoltato il canto di un uccello? Per
poter ascoltare, la mente deve essere calma, una calma che non c'entra nulla col
misticismo. Io vi parlo e voi, se volete
ascoltarmi, dovete stare in silenzio; non potete farvi ronzare nella testa le
idee più
diverse. Quando guardate un fiore, guardatelo senza
dargli un nome, senza classificarlo, senza stabilire a quale specie
appartenga; solo così potete guardarlo veramente.
Ma farlo è una delle cose più difficili, proprio come è estremamente difficile
saper ascoltare: ascoltare un comunista, un
socialista, un politico, un capitalista; oppure vostra moglie, i vostri figli,
il vostro vicino, A conducente dell'autobus, il canto di un uccello. Potete
ascoltare con estrema semplicità solo quando non date spazio a un'idea o a un
pensiero: allora può esserci contatto diretto; e quando siete in contatto,
capite se quello che vi dicono è vero o falso. Non avete bisogno di discutere.
*Il vero ascolto porta con sé la libertà*
State davvero ascoltando quando vi sforzate di
farlo? E vostro sforzo non è forse una distrazione che impedisce l'ascolto?
Dovete forse sforzarvi per ascoltare qualcosa che vi rallegra? Finché la vostra
mente sarà impegnata a fare sforzi, a confrontare, a giustificare, a condannare,
non potrete rendervi
conto della verità, non potrete vedere il falso per
quello che è...
L'atto
di ascoltare è completo in se stesso; il semplice atto di ascoltare porta con sé
la libertà. Ma a voi interessa veramente ascoltare? Oppure quello che vi importa
è intervenire per tentare di modificare la confusione che vi portate dentro? Se
ascoltaste... cioè se vi rendeste conto delle vostre
contraddizioni, dei vostri conflitti, senza
preoccuparvi di costringerli a entrare in un particolare schema di pensiero,
forse questi finirebbero.
Vedete,
noi stiamo sempre cercando di essere qualcosa, di raggiungere uno stato
particolare; vorremmo fare determinate esperienze ed evitarne accuratamente
altre. Ma in questo modo la nostra mente rimane sempre occupata, non è mai
tranquilla, non è mai in grado di ascoltare il rumore delle sue lotte e delle
sue pene. Siate semplici... non cercate di diventare qualcosa o di aggrapparvi a
qualche esperienza.
*Guarda intensamente*
Ho l'impressione che tanto l'atto di imparare,
quanto l'atto di ascoltare ci risultino straordinariamente difficili. Noi non
ascoltiamo mai veramente, perché la nostra mente non è libera; le nostre
orecchie sono imbottite di tutta la conoscenza che portiamo sempre con noi, così
ascoltare diventa
straordinariamente difficile. Penso - anzi, è un
fatto - che se potessimo ascoltare con tutto il nostro essere, con una vigorosa
vitalità, allora l'atto di ascoltare diverrebbe un fattore di liberazione. Ma
sfortunatamente voi non ascoltate, perché non avete mai imparato a farlo. In
fondo, potete imparare qualcosa
solo quando vi impegnate con tutto il vostro
essere. Imparate la matematica solo quando vi ci dedicate totalmente; ma se
vivete in uno stato di contraddizione, cioè se venite forzati ad imparare mentre
non avete alcuna intenzione di farlo, allora l'imparare si riduce ad un vuoto
processo di accumulazione.
Quando
leggete un romanzo nel quale si muovono innumerevoli personaggi, se volete
seguirne le vicende, dovete impegnare tutta la vostra attenzione; non potete
pensare ad altre cose. E' di un'attenzione simile che avete bisogno per
imparare. Se volete sapere come è fatta una foglia, una foglia di primavera o
una foglia d'estate, dovete guardarla per vederne la simmetria, l'intessersi
delle fibre, per sentirne la qualità. Una foglia è
viva. In ogni foglia c'è bellezza, vigore,
vitalità. Se volete imparare qualcosa che riguardi una foglia, un fiore, una
nuvola, un tramonto o un essere umano, dovete guardarli con tutta l'intensità
del vostro cuore.