in quiete
Il Sito di Gianfranco Bertagni

 

"La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano"
(Bayazid al-Bistami)

"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un accattone"
(Yun Men)

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Traduzione dallo spagnolo di Buffa Claudio                        Casa Editrice Kier S.A. Argentina

OTTAVA EDIZIONE DELLA VERSIONE SPAGNOLA della quarta edizione inglese

Autore Dr. Maurice Nicoll

COMMENTARI PSICOLOGICI

 SULL’INSEGNAMENTO DI GURDJIEFF E OUSPENSKY

VOLUME 1

COMMENTARIO III – Birdlip, 12 giugno 1941

DEL LAVORO SU DI SE

Pag.31

È necessario lavorare su di se oggi. Ogni giorno è un riassunto della nostra vita. La nostra vita è ciò che rimane nella morte – cioè, una persona è la sua vita, e questo è il significato di ciò che si dice nelle Scritture (Sacre) circa il libro della nostra vita o il libro della vita che si apre nella morte -. Un uomo è la sua vita. Il giorno è la nostra vita, è una piccola replica della nostra vita, e se si dice che si desidera lavorare sulla propria vita e cambiarla, e non si lavora un giorno della propria vita, il lavoro su di se continua ad essere puramente immaginario. Se l’uomo si distrae immaginando di andare a lavorare sulla sua vita, in realtà non comincia a lavorare nemmeno un solo giorno della sua vita. La nostra vita si divide in giorni ed anni. Se un uomo non lavora un giorno della sua vita osservando se stesso mediante l’applicazione delle idee di questo lavoro, non ha un punto di partenza. Talvolta dice che lavorerà domani. Ricordate  il detto di non rimandare a domani ciò che deve essere fatto oggi. Se un uomo dice:” comincerò a lavorare su di me domani”, poi non lavorerà mai su di se, perché lo vuol fare domani e oggi non lo farà. A volte nel lavoro questa si chiama la malattia del domani. Quando un uomo dice sempre domani – cioè, il prossimo giorno – non cambierà mai.

Con l’intenzione di lavorare su di se è necessario circoscrivere il campo di lavoro, non dichiarare pigramente di lavorare nel futuro o in una occasione straordinaria, ma di lavorare oggi, circoscrivere il lavoro pratico al giorno presente, a questo stesso giorno con tutti i suoi avvenimenti, e non pensare di farlo domani. Voi avete cominciato ad osservarvi in questo preciso giorno, nell’ordinario giorno sempre ricorrente, miniatura dell’anno e della nostra intera vita? Tutti voi conoscete questo detto: ”A ogni giorno è sufficiente (basta) il suo affanno”. Ma voi avete pensato qualche volta a ciò che significa questo detto e avete considerato il contesto nel quale Cristo fece questa osservazione? Per esempio, che sensazione abbiamo quando dice è sufficiente (basta)?  È sufficiente (basta) perché?  È sufficiente (basta) lavorare per l’affanno di oggi. Se l’uomo comincia a lavorare anche poco ogni giorno sui suoi dispiaceri e pene, allora comincia a lavorare su di se. Ma è necessario che conosca il suo giorno e che si conosca in relazione col suo giorno. Ci sono certi giorni ordinari che ognuno sperimenta, eccetto gli avvenimenti straordinari. Gli avvenimenti dei giorni ordinari hanno, come ammetterete, alcune similitudini ricorrenti per ogni persona. Orbene, mettiamo che un uomo non si renda conto di questo particolare e non osservi mai se stesso in connessione con gli eventi caratteristici del giorno comune, come può pensare di stare a lavorare su di se, e come può supporre che gli è possibile cambiare? Il cambio dell’essere comincia con il cambio delle reazioni di fronte ai vari incidenti del giorno. Questo è l’inizio per prendere la vita in un modo nuovo con un sentimento vero e pratico. Se voi vi comportate nello stesso modo tutti i giorni davanti agli stessi avvenimenti ricorrenti, come si può credere che è possibile cambiare? Per arrivare a conoscere se stessi si comincia ad osservare la propria condotta di fronte agli avvenimenti di un solo giorno della propria vita. Osservate quali sono le vostre reazioni, cioè, osservate le vostre reazioni meccaniche di fronte a tutti i piccoli avvenimenti che succedono e di fronte alle altre persone e esaminiamo ciò che dicono, sentono, pensano. Allora, cercate di veder come si può cambiare questa reazione. È chiaro, se si ha la certezza di avere sempre un comportamento cosciente e razionale e che non si sta sbagliando in nulla, niente cambierà in voi, perché non si sarà capaci di rendersi conto di come siamo meschini, persone meccaniche che sempre dicono, e sentono e pensano e fanno una e un’altra azione caratteristica a seconda delle cangianti circostanze. Ma chissà che, a causa di una crescente coscienza di se, vi rendiate conto di non essere uno, di non essere un individuo pienamente cosciente, ma in certi momenti di essere una persona meschina, e poi una persona irritabile, e dopo una persona benevola e più tardi una persona disonesta o calunniatrice, indi un santo, e appresso un bugiardo.

Si faccia l’esercizio di lavoro di comportarsi coscientemente in una piccolissima parte di una giornata della propria vita. Questo perché ogni cosa che facciamo si imprime per sempre. Un solo momento in cui si è abbastanza coscienti come non comportarsi meccanicamente, se si fa volontariamente, basta (è sufficiente) per modificare molti risultati futuri. Se voi imparate, diciamo, un poco di francese oggi, domani ne conoscerete di più, ma se oggi non imparo nulla, domani ne saprò di meno. Occorre fare la stessa cosa con il lavoro su di se. Ma è necessario lavorare volontariamente su di se e non perché qualcuno vi dice di farlo. Lavorare di mala voglia e per acquistare merito, è una cosa; lavorare su di se perché c’è qualcosa di se che non garba e si anela a cambiarla, è un’altra cosa.  Il modo in cui affrontiamo un giorno della nostra vita è sbagliato perché a causa dell’abitudine è arrivato a pietrificarsi e in questo modo è diventato meccanico. Allora, in verità, siamo meccanici e per questo manchiamo di ogni sentimento vero in ciò che stiamo facendo e i nostri giorni passano in uno strano modo senza senso, per esempio, ripetiamo sempre la giornata in  modo meccanico e così non avremo una vera vita e non riceveremo nuove impressioni. “Ciò”, si dice, mette in moto la macchina. Ma se un uomo inizia il suo giorno coscientemente, tutto il giorno sarà diverso per lui. Ma deve cominciare a conoscere cosa significa lavorare su di se, e non credere che un giorno non abbia importanza perché è così ordinario e che il lavoro ha un significato per il futuro – o che il lavoro è qualcosa che nessuno può applicare a se, perché si è troppo occupati con il lavoro del giorno. In questo modo, una volta, qualcuno me lo confessò con tutta sincerità.

Quando vi svegliate, qual’è il vostro stato d’animo a colazione, cos’è che vi fa cambiare continuamente, ecc.? Vi prego di non pensare che il cambio di se  significa un mero fumare di meno o mangiare di meno. Ricordo che questo lavoro è psicologico. La nostra vita quotidiana, la nostra professione, i nostri interessi, la nostra occupazione, ecc., non sono soltanto un sogno col quale identificarci, ma questa comprensione arriva lentamente – quando comprenderemo meglio cosa significa il sonno e la meccanicità e perché si dice che l’umanità sta dormendo e la vita è meccanica. Per lavorare su di se, è necessario lavorare sulla vita quotidiana e allora si comprenderà cosa significa la strana frase: “ Dacci il nostro pane di ogni giorno”, nell’orazione del Padre Nostro. Perché le parole ogni giorno qui significano il pane supersustanziale in greco o il pane dall’alto. Le idee di questo lavoro ci danno il pane per la vita nel suo duplice significato di idee e ci costringono ad affrontare i dispiaceri della vita meccanica quotidiana, ci offrono il pane supersustanziale; e ci indicano la nuova vita che comincia in noi stessi: perché con il lavoro tutti diventano persone nuove.

Orbene, niente può alterare la nostra vita o cambiare alcunché rispetto alle reazioni meccaniche della nostra vita quotidiana se non ci si affida alle nuove idee e si sia aiutati dalla forza proveniente da queste nuove idee e dai nuovi pensieri che sorgono dalla nostra mente se si inizia a comprenderle. È necessario ricordare che anche la cosa più piccola ha valore nei confronti delle reazioni meccaniche alla vita ordinaria; la più piccola reazione negativa ha la sua importanza, e nello stesso modo il più piccolo pensiero sbagliato su di se o su un’altra persona. Preparare i centri inferiori per ricevere le idee e la forza che provengono sempre dai centri superiori ( ma che non si avvertono a causa del pesante stato di sonno interiore) è un lavoro lungo, ma fatto con convinzione, fatto volontariamente, per correggere una reazione negativa o separarsi da essa,  avendo lo scopo di ricordare se stessi di fronte ad una difficoltà, con l’intenzione di fare una sincera osservazione di se, come quando si mente o ci si pavoneggia, o ci si da eccessiva importanza a causa della falsa personalità, o si deforma la verità per ferire un’altra persona, aiuta a fare le connessioni corrette nei centri inferiori e li si prepara così alla loro unione con i centri superiori e per ricevere l’aiuto che proviene da essi.

 

NOTA AGGIUNTA  1941

Parleremo un poco sul lavoro personale in questo preciso momento, in cui c’è, in aggiunta, il problema della guerra. In questo lavoro l’uomo deve separarsi dagli eventi della vita, in altro modo è divorato dalla vita. Tutto il lavoro su di se affinché qualcosa possa crescere e svilupparsi dipende dall’isolamento, perché le basse influenze della vita non possono farlo, dato che la vita può sviluppare in noi solo la personalità, e questa, sebbene sia necessaria, non crea lo sviluppo della vera parte di noi, essendo qualcosa di artificiale. Se un uomo non si isola, se si identifica con tutto e dissipa la sua forza in emozioni negative e in considerazioni, in immaginazione e parlare meccanico, nulla può svilupparsi, al di là di ciò che è, meccanicamente. In realtà, nell’esoterismo, l’uomo deve essere ermeticamente sigillato, come lo esprime una frase antica, e ciò si riferisce a qualcosa di interiore, del quale parleremo in un'altra occasione, in relazione al potere del silenzio. La frase appartiene al linguaggio degli antichi tempi dove esisteva un insegnamento sull’evoluzione interiore dell’uomo vincolata al nome di Hermes. Inoltre, è necessario sapere come separarsi dalle cose e lottare contro la vita ogni giorno. È per questo che a volte si dice che questo lavoro va contro la vita, almeno, questo è uno dei significati. Ma se la sua disposizione d’animo verso la vita è fondamentalmente sbagliata e crede che tutte le cose della vita gli debbano andare bene, i dispiaceri più comuni lo colpiranno come fossero eccezionali e subirà disinganni continui, inquietudini e perderà la forza e sarà semplicemente una persona debole, cioè, debole nella vita. Si dicono e si scrivono grandi quantità di stupidaggini sentimentali. Ma questi argomenti non si incontreranno nel lavoro. Il lavoro dice che la vita è meccanica e l’umanità dorme e l’uomo non può fare nulla e tutto succede. Al contrario la gente desidera crederlo, anche quando capitano cose terribili, e immagina che è colpa di questa o quella persona e che è qualcosa di insolito (eccezionale). Tutto ciò è dovuto ad un atteggiamento sbagliato. Tenete presente qual’è la definizione del buon padre di famiglia in questo sistema, un uomo che compie il suo dovere ed è una persona responsabile, ecc., ma che non crede nella vita. Orbene, ognuno vedrà che questa è una cosa molto difficile da capire, così difficile che non voglio dire più nulla su di essa, eccetto che, in questo momento è molto importante non permettere che quello che succede nella vita, debiliti i nostri pensieri e sentimenti e esperienze del lavoro stesso, come succede a tante persone comuni che, nel vedere gli orrori della guerra, hanno la convinzione che non c’è alcun significato nelle cose, e che Dio non esiste. Ricordate che il lavoro dice che la vita è meccanica e l’uomo è addormentato. In altre parole, non si inizia con false idee sulla natura della vita o la natura dell’uomo. Se prende la scena esteriore – cioè, la vita – come criterio e norma non è un caso che la guerra lo travolga e gli faccia perdere la sua forza? Orbene, non vi rendete conto che se si guarda la vita dal punto di vista del lavoro, la guerra aumenta la realtà del lavoro? Cercate di trovare il significato di quello che il lavoro dice in sintesi e di lavorare secondo esso, cioè, pensare in accordo con le idee del lavoro e ottenere così una condotta corretta nei riguardi della vita sulla terra, che, come voi sapete, è il posto più infimo con tante leggi, per cui in verità, per questa ragione ci troviamo nel posto peggiore di tutta la creazione. Ho sentito dire molte volte che in questo lavoro è necessario trasformare le impressioni e che questa è l’essenza del primo shock conscio.

So che molti di voi non comprendono in modo pratico la natura del primo shock conscio, e dicono semplicemente che significa il ricordo di se. Ma in realtà una parola non può spiegare il suo significato. La trasformazione della vita quotidiana, cioè, del suo impatto su di noi, dipende dall’aver compreso tutto  quello che fu insegnato sul lavoro pratico, sull’osservazione di se, sul lavoro sugli stati negativi, e sul lavoro contro l’identificazione. È questo che lo isola. Quando ci si rende conto che non è necessario prendere una cosa o una persona nel modo solito in cui si prende, questo trasforma qualcosa e allo stesso tempo isola. Il ricordo di se, la non identificazione e il non considerare internamente sono tutti aiuti che servono per isolarsi dalle influenze della vita. Agire coscientemente in un momento difficile produce lo stesso effetto. In modo similare, se voi sperimentate un momento di vera coscienza, un momento di ricordo di se, sentirete che è la stessa cosa di sentirsi isolati dalla vita e che nulla può toccarvi. E così succederà, se saremo sempre in uno stato di ricordo di se. Il nostro compito è tentare di imitare stati di coscienza superiore con lo scopo di attrarli.

 

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