in quiete
Il Sito di Gianfranco Bertagni

 

"La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano"
(Bayazid al-Bistami)

"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un accattone"
(Yun Men)

  home page   cerca nel sito   iscrizione newsletter   email   aggiungi ai preferiti   stampa questa pagina    
 

 

  SU DI ME
 Vita       
 Pubblicazioni

 Corsi, seminari, conferenze

 Prossimi eventi
 
  DISCIPLINE
 Filosofia antica       
 Mistica
 Sufismo
 Taoismo
 Vedanta              
 Buddhismo              
 Zen
 Filosofia Comparata
 Musica / Mistica
 Filosofia Critica
 Meditazione
 Alchimia
 Psiché
 Tantrismo
 Varia
 
  AUTORI
 Mircea Eliade       
 Raimon Panikkar
 S.Weil e C.Campo
 René Guénon, ecc.
 Elémire Zolla     
 G.I.Gurdjieff  
 Jiddu Krishnamurti
 Rudolf Steiner
 P. C. Bori       
 Silvano Agosti
 Alcuni maestri

 

Capitolo 4: Nota introduttiva ai Commentari sulle idee del lavoro (Maurice Nicoll)
Dai Commentari Psicologici sull'Insegnamento di Gurdjieff e Ouspensky (Psychological Commentarie on the Teaching of GURDJIEFF and OUSPENSKY)


 

Traduzione dallo spagnolo di Buffa Claudio                        Casa Editrice Kier S.A. Argentina

OTTAVA EDIZIONE DELLA VERSIONE SPAGNOLA della quarta edizione inglese

Autore Dr. Maurice Nicoll

COMMENTARI PSICOLOGICI

 SULL’INSEGNAMENTO DI GURDJIEFF E OUSPENSKY

VOLUME 1

4 capitolo

 

 

                                                                      Birdlip, 29 marzo 1941

NOTA INTRODUTTIVA AI COMMENTARI SULLE IDEE DEL LAVORO

Nell’insegnamento delle idee di questo sistema di lavoro è necessario presentare le idee di lavoro nella loro forma pura, cioè, le idee di lavoro devono essere presentate esattamente così come furono insegnate. Questo è il compito di chiunque abbia ricevuto il permesso di insegnare il lavoro agli altri. Altrimenti la gente comincerebbe ad alterare un pochino le idee a secondo del suo livello di comprensione, con il risultato che col passar del tempo diventeranno sempre più differenti, arrangiate con i pregiudizi, e la parzialità di ognuno. Nel tema che si riferisce al lavoro stesso, le idee furono date nella loro forma originale. Ma lo scopo delle idee del lavoro è di far si che per mezzo di dette idee, la gente pensi da sola, poiché nessuna delle idee del lavoro può essere compresa da una persona a meno che questa cominci a ragionare su queste e cerchi di vedere cosa significhino ognuna individualmente e cominciare avalorizzarle e pensare alla vita e al suo significato e cercare da soli dal punto di vista di queste idee.

È necessario aggiungere adesso che nessuno può essere diverso da come è ora a meno che non cominci a pensare in modo nuovo. Il lavoro serve a farci pensare e risvegliare la nostra mente individuale o ciò che in questo sistema è chiamato il cocchiere in noi, che nella maggioranza degli uomini è profondamente addormentato e rimane così per tutta la vita a dispetto dei dispiaceri e dei disastri, ed é una delle ragioni per cui l’uomo preferisce vivere nel piano basso di se stesso, nella parte più bassa di se – nei centri istintivo e motorio – cioè, nelle sensazioni, gli appetiti e le attività muscolari. Giacché la prima finalità di questo lavoro è spingere la gente a pensare da sola sulle idee, quelli che chiamiamo Commentari hanno il loro posto nel lavoro.

I Commentari sono la riflessione sul lavoro, i pensieri individuali che sorgono da esso attraverso l’osservazione personale e di applicazione pratica delle idee del lavoro, di chiarimenti ulteriori. Questi Commentari costituiscono, pertanto, un aspetto ulteriore del lavoro, ma sono contributi personali al sistema generale delle idee di lavoro e di conseguenza non devono essere presi come fossero il vero insegnamento del lavoro stesso e confonderlo con esso, e può essere accettato o no, secondo le preferenze individuali. L’insegnamento delle idee di lavoro sono una cosa; i Commentari sono un’altra cosa.. L’insegnamento delle idee di lavoro sono permanenti. I Commentari partecipano ad un altro ordine e per la loro natura stessa sono al massimo suggerimenti, possibili estensioni, spiegazioni, ecc.. Come spessore, i Commentari sono puramente addizionali e possono essere cambiati a seconda delle circostanze. L’importante è essere capaci di riconoscere che cosa è il lavoro stesso e che lo è quello che si riferisce puramente ai Commentari, così come sono stati chiamati. A questo riguardo ho capito che ci sono alcune cose nel lavoro, nel modo in cui l’ho presentato fin’ora, che non sono chiare ed è necessario fare alcune riflessioni aggiuntive, con lo scopo di chiarificarle ulteriormente. Ma quelle che chiamo riflessioni aggiuntive non sono niente altro che i Commentari. Sono un materiale aggiuntivo, e nulla di più, e, come ho già detto, possono essere accettati o no a secondo del gusto personale. Se aiutano a comprendere meglio il lavoro, sono utili, e se non lo fanno, non è giusto considerarli come il lavoro stesso. I Commentari sul lavoro sono sotto due titoli. Il primo è: Commentari che contengono idee che non s’incontrano esclusivamente nel lavoro stesso. Il secondo è: Commentari che sono mere riflessioni aggiuntive ed esempi che si riferiscono direttamente ad unoo ad un altro aspetto del lavoro – così come i Commentari sull’osservazione di se, il ricordo di se, e così via.
 

 
                                                                                                                                           TORNA SU