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Capitolo 4: Nota introduttiva ai
Commentari sulle idee del lavoro (Maurice Nicoll)
Traduzione dallo spagnolo di Buffa Claudio Casa Editrice Kier S.A. Argentina OTTAVA EDIZIONE DELLA VERSIONE SPAGNOLA della quarta edizione inglese Autore Dr. Maurice Nicoll COMMENTARI PSICOLOGICI SULL’INSEGNAMENTO DI GURDJIEFF E OUSPENSKY VOLUME 1 4 capitolo
Birdlip, 29 marzo 1941 NOTA INTRODUTTIVA AI COMMENTARI SULLE IDEE DEL LAVORO Nell’insegnamento delle idee di questo sistema di lavoro è necessario presentare le idee di lavoro nella loro forma pura, cioè, le idee di lavoro devono essere presentate esattamente così come furono insegnate. Questo è il compito di chiunque abbia ricevuto il permesso di insegnare il lavoro agli altri. Altrimenti la gente comincerebbe ad alterare un pochino le idee a secondo del suo livello di comprensione, con il risultato che col passar del tempo diventeranno sempre più differenti, arrangiate con i pregiudizi, e la parzialità di ognuno. Nel tema che si riferisce al lavoro stesso, le idee furono date nella loro forma originale. Ma lo scopo delle idee del lavoro è di far si che per mezzo di dette idee, la gente pensi da sola, poiché nessuna delle idee del lavoro può essere compresa da una persona a meno che questa cominci a ragionare su queste e cerchi di vedere cosa significhino ognuna individualmente e cominciare avalorizzarle e pensare alla vita e al suo significato e cercare da soli dal punto di vista di queste idee. È necessario aggiungere adesso che nessuno può essere diverso da come è ora a meno che non cominci a pensare in modo nuovo. Il lavoro serve a farci pensare e risvegliare la nostra mente individuale o ciò che in questo sistema è chiamato il cocchiere in noi, che nella maggioranza degli uomini è profondamente addormentato e rimane così per tutta la vita a dispetto dei dispiaceri e dei disastri, ed é una delle ragioni per cui l’uomo preferisce vivere nel piano basso di se stesso, nella parte più bassa di se – nei centri istintivo e motorio – cioè, nelle sensazioni, gli appetiti e le attività muscolari. Giacché la prima finalità di questo lavoro è spingere la gente a pensare da sola sulle idee, quelli che chiamiamo Commentari hanno il loro posto nel lavoro. I
Commentari sono la riflessione sul lavoro, i pensieri individuali che
sorgono da esso attraverso l’osservazione personale e di applicazione pratica
delle idee del lavoro, di chiarimenti ulteriori. Questi Commentari
costituiscono, pertanto, un aspetto ulteriore del lavoro, ma sono contributi
personali al sistema generale delle idee di lavoro e di conseguenza non devono
essere presi come fossero il vero insegnamento del lavoro stesso e confonderlo
con esso, e può essere accettato o no, secondo le preferenze individuali.
L’insegnamento delle idee di lavoro sono una cosa; i Commentari sono un’altra
cosa.. L’insegnamento delle idee di lavoro sono permanenti. I Commentari
partecipano ad un altro ordine e per la loro natura stessa sono al massimo
suggerimenti, possibili estensioni, spiegazioni, ecc.. Come spessore, i
Commentari sono puramente addizionali e possono essere cambiati a seconda delle
circostanze. L’importante è essere capaci di riconoscere che cosa è il lavoro
stesso e che lo è quello che si riferisce puramente ai Commentari, così come
sono stati chiamati. A questo riguardo ho capito che ci sono alcune cose nel
lavoro, nel modo in cui l’ho presentato fin’ora, che non sono chiare ed è
necessario fare alcune riflessioni aggiuntive, con lo scopo di chiarificarle
ulteriormente. Ma quelle che chiamo riflessioni aggiuntive non sono niente altro
che i Commentari. Sono un materiale aggiuntivo, e nulla di più, e, come
ho già detto, possono essere accettati o no a secondo del gusto personale. Se
aiutano a comprendere meglio il lavoro, sono utili, e se non lo fanno, non è
giusto considerarli come il lavoro stesso. I Commentari sul lavoro sono sotto
due titoli. Il primo è: Commentari che
contengono idee che non s’incontrano esclusivamente nel lavoro stesso. Il
secondo è: Commentari che sono mere riflessioni
aggiuntive ed esempi che si riferiscono direttamente ad unoo ad un altro aspetto
del lavoro – così come i Commentari sull’osservazione di se, il ricordo di se, e
così via.
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