"La conoscenza di Dio non si può ottenere
cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano
la trovano" (Bayazid al-Bistami)
"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un
accattone"
(Yun Men)
: questo concetto indica non la
condizione di validità per dei giudizi, ma la condizione di realtà per degli
enunciati, ossia è l'insieme delle regole che caratterizzano e appartengono ad
una certa pratica discorsiva (per questo è storico e non una struttura
atemporale che governa quasi esternamente gli avvenimenti discorsivi).
Archivio: è la legge di ciò che può essere detto, il
sistema che governa l'apparizione e la trasformazione degli enunciati come
eventi singoli, ossia è ciò che definisce il modo di esistenza attuale
dell'enunciato, costituendone il sistema di funzionamento.
Avvenimenti discorsivi
: studiare i discorsi come
avvenimenti discorsivi significa trattarli nel momento del loro accadere,
spostando quindi l'attenzione sulle condizioni della loro emergenza e sulle
regole di esistenza e funzionamento.
Campo associato
: ogni funzione enunciativa comporta
sempre l'esistenza di un campo associato che si può così definire:
- "è costituito dalla serie delle altre delle altre formulazioni all'interno
delle quali l'enunciato s'inscrive e di cui costituisce un elemento […];
- è costituito anche dall'insieme delle formulazioni a cui l'enunciato si
riferisce (implicitamente o no) sia per ripeterle, sia per modificarle o
adattarle, sia per opporvisi, sia per parlarne a sua volta […];
- è costituito anche dall'insieme delle formulazioni di cui l'enunciato
predispone l'ulteriore possibilità, e che possono venire dopo di lui come sua
conseguenza […];
- è costituito dall'insieme delle formulazioni di cui l'enunciato in questione
condivide lo statuto, tra cui prende posto senza considerazioni d'ordine
lineare, con cui si cancellerà o con cui invece verrà valorizzato, conservato,
sacralizzato e offerto, come oggetto possibile, a un discorso futuro […]" (p.
131-132).
Campo di esistenza della funzione enunciativa
: nella
descrizione degli enunciati, questi non vengono considerati come delle unità
atomiche, ma a partire dal reticolo di relazioni in cui vivono e in cui la
loro identità si conserva o scompare.
Campo di utilizzazione
. l'enunciato cambia a seconda
dell'uso che ne facciamo (a seconda ad esempio che lo consideriamo nella sua
struttura grammaticale o retorica o all'interno di una procedura di verifica
sperimentale), uso che non rappresenta un criterio di individuazione
dell'enunciato, ma un criterio per comprendere le sue variazioni.
Configurazione interdiscorsiva
: nel descrivere le
formazioni discorsive, l'archeologia deve confrontarle, contrapporle, fissarne
i limiti cronologici, presentandosi così come uno studio al plurale.
Comparando diverse formazioni discorsive non si va alla ricerca di forme
generali, ma di configurazioni particolari che si trovano in relazione con
altri gruppi di discorso formando quella che Foucault definisce una
"configurazione interdiscorsiva".
Continuità / discontinuità
: se per la storia classica
la discontinuità coincide con l'insieme di avvenimenti dispersi - dal punto di
vista della loro collocazione temporale e del loro senso - che devono venire
delimitati e ricompresi nell'orizzonte di una continuità progressiva, per la
ricerca archeologica essa diviene un concetto operativo, nel senso che le
formazioni discorsive sono da studiare senza alcuna pretesa teleologica, ma
nelle loro trasformazioni, fratture, equivalenze, singolarità.
Correlazioni archeologiche
: consistono nei rapporti di
subordinazione o complementarietà tra diversi gruppi di positività.
Dispersione
: nella descrizione degli enunciati non
bisogna andare alla ricerca di un unico principio, centro, significato ad essi
sottostante, ma individuare le trasformazioni che si producono nella loro
presunta identità nel corso del tempo.
Divari archeologici
: si riferiscono al fatto che
un'unica nozione abbraccia due elementi archeologicamente distinti.
Effetto di superficie
: l'analisi archeologica comporta
il moltiplicarsi delle fratture nella storia delle idee, in quanto, non
andando alla ricerca di qualcosa di più profondo e veritiero rispetto a ciò
che appare, si concentra sui diversi livelli, sulle varie relazioni che
compaiono appunto alla superficie.
Enunciati effettivi: si tratta dell'insieme finito e
concretamente individuato degli enunciati che sono stati formulati.
Enunciato atomico
: l'enunciato non deve essere
descritto come una unità autonoma, autosussistente, perché si presenta sempre
inserito in una complessa rete di relazioni, di campi, di regole.
Enunciato-evento
: si parla di evento perché il discorso
viene studiato nella limitatezza e singolarità del suo accadere, ossia
cogliendolo nel momento stesso del suo farsi realtà, secondo determinati
meccanismi di emergenza ed esistenza.
Esteriorità: gli enunciati sono considerati nella
loro esteriorità - intesa come pura irruzione, nel luogo e nel momento in cui
si produce - che non rimanda a nessuna forma contraria di interiorità, ma
solamente alla loro esistenza manifesta in quanto eventi descrivibili.
Formazione discorsiva
: è quell'unità che la storia
tradizionale individuava a partire dall'identità degli oggetti trattati, dei
concetti e del vocabolario utilizzati e dei temi sviluppati; per l'archeologia
invece si tratta di un sistema di cui descrivere le regolarità - un ordine,
delle trasformazioni, delle correlazioni, dei funzionamenti.
Funzione di esistenza
: l'enunciato non è una struttura
che mette in relazione degli elementi variabili, ma è invece "una funzione di
esistenza" nel senso che è esso che decide se i diversi hanno senso oppure no,
in base a quale regola si succedono o si sovrappongono, di che cosa siano
segno e quale tipo di atto si trovi ad essere effettuato grazie alla loro
formulazione.
Griglie di specificazione
: sono quei "contenitori" a
cui ci si riferisce parlando di un certo oggetto (ad esempio l'anima, il
corpo, la vita e la storia degli uomini, i meccanismi delle correlazioni
neuro-psicologiche come griglie del discorso psichiatrico del XIX secolo).
Isomorfismi
archeologici: sono gli elementi
discorsivi differenti che si formano a partire da regole analoghe.
Isotopia archeologica
: consiste nel fatto che concetti
diversi occupano un posto analogo nei diversi sistemi di positività.
Istanze di delimitazione: ci si riferisce ai vari
campi del sapere che individuano in modo differente e così delimitano gli
oggetti.
Legge di rarità
: si tratta di studiare gli enunciati
nel momento e nei modi in cui sorgono, a partire dall'esclusione di altri
enunciati, non perché rimasti non detti o nascosti, ma perché ciò che
interessa è un limitato sistema di presenze ( in questo senso si parla di
"principio di scansione" dei discorsi e di "principio di vacuità" nel
linguaggio: si parte dalla consapevolezza che non si dica mai tutto, ossia che
rispetto alla combinatoria illimitata del linguaggio, gli enunciati non
esauriscano tutta la gamma di possibilità).
Livello del "si dice"
: l'analisi degli enunciati si
effettua senza alcun riferimento ad un cogito, non chiama in causa
colui che parla o che si nasconde dietro ciò che viene detto: essa si colloca
in quel piano definito "livello del "si dice"", non da intendersi come una
sorta di opinione comune o collettiva o di grande voce anonima, ma come
l'insieme delle cose dette, le relazioni, le regolarità e le trasformazioni
che vi si possono osservare, il campo che con certe figure, con certe
intersecazioni indica la posizione particolare di un soggetto parlante che può
ricevere il nome di autore.
Modalità enunciative
: sono le leggi delle diverse
enunciazioni, nel senso che definiscono il luogo da cui esse provengono
(status di chi parla, posizioni istituzionali, rapporto tra la posizione dei
soggetti e i gruppi di oggetti).
Modello archeologico
: evidenzia come le regole si
applichino o meno, si concatenino o no nei vari tipi di discorso.
Positività
: trattiamo gli enunciati come delle
positività quando non cerchiamo di riportarli ad un soggetto fondatore, ad
un'origine nascosta, ad una ragione ad essi sottesa, ma quando li descriviamo
nella loro rarità, esteriorità, nelle loro concrete relazioni.
Rapporti di senso
: la funzione di un enunciato non
coincide, come per la frase, con il suo senso: è possibile infatti che una
frase sia senza senso, ma non l'enunciato a cui essa appartiene (ad esempio se
fa parte di un sogno).
Regime di esistenza
: nello studio dei discorsi, questi
non devono più essere considerati come un insieme di segni che si riferiscono
a dei contenuti o a delle rappresentazioni già date, ma come delle pratiche
che formano gli stessi oggetti di cui parlano.
Regione d'interpositività
: l'analisi archeologica non
vuole essere esaustiva, proprio perché il suo obiettivo non è la descrizione
dello spirito di un'epoca, del volto di una cultura ma la descrizione di una
"regione d'interpositività", ossia di alcune delle formazioni discorsive
esistenti, e delle loro relazioni, tra tutte quelle appartenenti ad una data
epoca.
Regole di formazione del discorso
: sono le condizioni
di esistenza a cui rispondono gli elementi di una formazione discorsiva (un
ordine, delle trasformazioni, delle correlazioni, dei funzionamenti).
Regole di formazione
: costituiscono il meccanismo delle
analogie e delle differenze che caratterizzano le formazioni discorsive così
come esse appaiono a livello delle regole di formazione e che l'analisi
archeologica vuole analizzare.
Singolarità di un enunciato
: descrivere un enunciato
significa rispondere alla domanda che chiede: "qual è quella esistenza
specifica, concreta che viene alla luce in quello che si dice, e non mai
altrove?"
Sistema di formazione
: si deve dunque intendere un
complesso fascio di relazioni che funzionano come regola: esso prescrive ciò
che si è dovuto mettere in rapporto, in una pratica discorsiva, perché essa si
riferisca a questo e a quell'oggetto, perché essa faccia intervenire questa e
quella enunciazione, perché essa utilizzi questo e quel concetto, perché essa
organizzi questa e quella strategia.
Sistemi enunciativi
: i concetti vengono portati dal
piano della loro produzione ideale a quello della loro formulazione: si
studiano cioè i sistemi caratterizzati da precise regole di emergenza e di
esistenza che esercitano una funzione concreta nella storia delle idee e delle
istituzioni.
Soglie di emergenza
: sono i livelli in cui le
formazioni enunciative svolgono una determinata funzione (soglia di
positività, soglia di epistemologizzazione, soglia di scientificità, soglia
della formalizzazione).
Strategie
: sono delle organizzazioni di concetti;
potremmo pensare ad esse come ad una sorta di temi e teorie, che sorgono
all'interno di certi discorsi: ad esempio la grammatica del XVIII secolo diede
luogo al tema della lingua originaria, la fonologia del XIX secolo al tema
della parentela tra tutte le lingue indoeuropee.
Superfici di emergenza
: ci si sta riferendo
all'emergenza degli oggetti in quanto oggetti del discorso che appaiono in
determinati spazi che variano a seconda delle epoche (ad esempio le superfici
di emergenza dei concetti della psicopatologia nel XIX secolo possono
rinvenirsi nella famiglia, nell'ambiente di lavoro, nella comunità religiosa).
Tema della precessione e della somiglianza
: la storia
delle idee ritiene che tutti gli avvenimenti e i discorsi siano collocabili in
un'unica grande serie in grado di fissare dei punti di riferimento cronologici
omogenei, che tra i vari dati sia possibile, cioè, distinguere l'elemento
originario, primario dal punto di vista temporale (tema della precessione) e
l'elemento somigliante o identico tra i diversi tipi di formulazioni (tema
della somiglianza).
Tema storico-trascendentale
: è il tema che attraversa
la ricerca storica e filosofica tradizionali che ricercano dietro i discorsi e
gli avvenimenti manifesti un Logos unificatore, il nucleo di una ragione e di
una soggettività fondatrici.
Valori di verità
: la funzione di un enunciato non
coincide, come per la proposizione, nella corrispondenza con il suo referente:
anzi è proprio l'enunciato a fissare lo spazio ed il tipo di relazione tra
questa ed il suo referente.