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Il gioco dell'incertezza (intervista a Jean Baudrillard)
A Jean Baudrillard sono legato da lunga frequentazione. Recentemente è uscito un saggio che egli considera tra i suoi principali, al pari della Società dei consumi , dello Scambio simbolico e la morte, della Seduzione , delle Strategie fatali . Si tratta di L'Èchange impossible ("Lo scambio impossibile", editore Galilée), il quale si basa su tre teoremi. Il primo riguarda l'incomprensibilità del mondo, ove sembra che compito del pensiero umano sia quello di renderlo ancora più enigmatico e incomprensibile. Col secondo teorema si afferma che questo nostro mondo delirante va osservato da un punto di vista delirante. L'ultimo punto riguarda il gioco e il giocatore, con l'affermazione che il giocatore non può mai essere più grande del gioco stesso.
"Vi è una situazione instabile che può essere sfruttata, non dico in termini positivi, non amando io questo aggettivo, ma per fini poetici, singolari. Voglio dire che la stessa situazione, l'incertezza, può essere angosciante, ma può anche essere esaltante, a condizione di farne un gioco e di fare quindi del principio di incertezza una regola, la regola del gioco. Non si tratta necessariamente di gioco ludico, né tanto meno di videogiochi. Alludo piuttosto a un principio di gioco arbitrario, pur tuttavia disciplinato da una regola, quindi arbitrario, ma non aleatorio. Il gioco degli scacchi, i giochi di denaro, possono anche essere arbitrari e aleatori, eppure contengono anche la regola. Una regola dico, non una legge".
"No. Le legge tu puoi trasgredirla, anzi
diciamo che la legge è fatta per essere violata. La regola invece è fatta per
essere osservata; ma all'interno della regola tu puoi far saltare i limiti del
reale con le sue leggi e il suo principio di economia e quindi puoi finire a
trovarti al di là dell'economico, al di là delle cose. Il giocatore può arrivare
a questo porsi al di là: ma il gioco, a mio avviso, è un principio duale, non è
un principio individuale.
"Quelli sono giochi competitivi, sono altra cosa. Roger Caillois per il gioco dava quattro categorie: Mimesis , ovvero la rappresentazione e il gioco di teatro; Agon , ovvero la competizione; Alea , ovvero i giochi aleatori; Ilinx , ovvero di giochi di vertigine. Ho sempre trovato questa distinzione geniale perché in tutte le opere creative, siano esse oggetti, pitture, fotografie o avvenimenti, è pur necessario che vi sia una parte di rappresentazione, ovvero di competizione, l'azzardo dell' Alea , e anche un senso di vertigine".
"L'evasione è una visione facile, quasi marginale della realtà, mentre quando parlo del gioco parlo del grande gioco del mondo, del mondo stesso che è un gioco ed è in gioco. Qui non si gioca a nascondino perché si partecipa totalmente e molte cose sono riconducibili al gioco. Anche la seduzione è un gioco, naturalmente a due".
"La scrittura automatica virtuale, nei termini delle nuove tecnologie virtuali e informatiche, significa la tentazione di produrre un mondo che si svolge da solo. A questo punto è la tecnologia che marcia da sola, è la scrittura automatica della tecnica che marcia senza soggetto. È quello che avviene nel virtuale: non c'è più soggetto, è il calcolo che funziona da solo, è il numero, è la sintesi logico-matematica, è un'autoproduzione di un sistema che gira su stesso in modo tautologico".
"Possiamo certo immaginare un ciclo in cui si finisce sempre per essere nello stesso punto. L'eterno ritorno è un punto, come dice Nietzsche, che è sempre nello stesso punto. Possiamo considerare l'esistenza di tre forme del tempo. Anzitutto vi è il tempo ciclico che è il tempo mitologico di culture passate. Poi c'è il tempo lineare, che è il tempo storico. Oggi siamo nel tempo reale, che non è più il tempo storico, ma il tempo in cui contemporaneamente siamo in tutti i luoghi del globo e in tutti gli angoli del tempo. Si tratta della "frattalizzazione" del tempo lineare, che sarebbe la risultante di una somma di frattali, che ci portano ben lontani dal tempo ciclico. Quindi il tempo ciclico scompare nel tempo lineare, e il tempo lineare scompare dentro il tempo reale. In definitiva si può dire che prima vi è un cerchio, poi una linea dritta e finalmente una linea retta formata da una serie di punti".
"La grande opposizione tra cambiamento e divenire è importante ed è già evidente tra noi. Nietzsche, parlando degli individui moderni, afferma: "Quelli cambiano, cambiano continuamente, ma non diventano mai niente". Questo fatto lo si vive tutti i giorni e l'osservazione è valida anche per gli avvenimenti e l'informazione. Questo cambiare senza divenire è il mondo del virtuale. È la possibilità di adottare tutte le forme che è specifica di un certo lavoro sul computer e che costituisce una sorta di morfismo. E il morfismo in questo continuo cambiamento formale è esattamente il contrario del concetto di metamorfosi".
"Le immagini, osservandoci, diventano autonome, acquistano una potenza autonoma e ci prendono in ostaggio. Al punto che diventiamo noi stessi un'immagine, senza identità, se mai questa sia esistita. A questo punto, nel concatenamento delle immagini, non siamo che un anello. Non c'è più il soggetto che guarda con un principio di giudizio, di piacere e altro. Al posto di tutto ciò subentra un passaggio di immagini su una banda magnetica. E là ritroviamo una sorta di scrittura automatica del virtuale".
"L'individualità è una sorta di modello di rappresentazione, che esiste in quanto vi è una sorta di consenso, ma è un sistema di valori estremamente fragile".
"Quella di Ceronetti è una metafora, che val quanto dire che i mezzi tradizionali non possono competere con i media. Quanto al male e al bene, essi sono il riflesso l'uno dell'altro: sono asimmetrici. Anche il discorso del bene e del male è riferibile ad una forma, quella dell' iceberg . Il bene sta sopra, separato dalla parte inferiore, che è molto più grossa, dalla linea di galleggiamento, la quale è una linea oscillante. Il male, stando sotto, non lo si vede. Questa figura di iceberg si scontra, nella realtà, come nell'immaginario, con un suo omologo duale, il Titanic . E succede quel che succede. Anche nelle grosse imbarcazioni vi è una linea di galleggiamento che divide il galleggiante dal sommerso. Il crimine perfetto, perpetrato in nome del bene, consiste nell'organizzare un universo tecnico e artificiale privo di anticorpi, di cui il Titanic doveva essere un simbolo perfetto. Un mondo fatto per soddisfare i nostri desideri. Quello del desiderio è un discorso a parte, separato dalla seduzione, perché la seduzione gioca con il desiderio, ma non è il desiderio. Ormai anche nel sessuale il desiderio è un'incarnazione secondaria. Il desiderio ha accaparrato il sessuale rendendolo ambiguo e di conseguenza il sessuale è diventato tutto e niente: il discorso sul sesso ormai è un discorso di copertura".
"Se gli uomini cercano macchine originali e geniali è perché non credono più nella loro originalità, quindi vogliono liberarsi della propria riflessione e del proprio sapere. È così che i computer sono prodotti da handicappati e producono handicappati, persone private in parte della loro funzione".
Da: http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/000820.htm#inizio
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