Sammâditthi Sutta
La retta conoscenza
Riscrittura a partire
dall'italiano di De Lorenzo, da Pier Antonio Morniroli.
Per distribuzione gratuita esclusivamente.
Questo ho sentito. Una volta il
Sublime soggiornava presso Sâvatthi, nella Selva del Vincitore, nel
parco di Anâtapindiko. Là l'onorevole Sâriputto si rivolse così ai
monaci: ""La retta conoscenza, la retta conoscenza", di questo si parla,
fratelli. Ma fino a che punto un nobile uditore ha la retta conoscenza,
la sua conoscenza è giusta, il suo amore alla dottrina provato ed egli
appartiene a questa nobile dottrina?"
"Verremmo dall'onorevole
Sâriputto persino da lontano per avere su ciò un chiarimento: se egli
vorrà spiegare ciò i monaci conserveranno le sue parole."
"Allora, fratelli, ascoltate con
attenzione. Se il nobile uditore conosce ciò che è dannoso e ne conosce
la radice, egli ha retta conoscenza, la sua conoscenza è giusta, il suo
amore per la dottrina è provato, egli appartiene a questa nobile
dottrina. Ma cos'è dannoso, cos'è la radice del dannoso, cos'è salutare
e qual è la radice del salutare? Uccidere è dannoso e tutte quest'altre
cose sono dannose: rubare, darsi a stravizi, mentire, dire male, parlare
aspramente, ciarlare, bramare, infuriarsi, avere falsa conoscenza.
La radice di ciò che è dannoso
poi sono la brama, l'avversione e l'errore.
E cosa è salutare? Astenersi da
tutte le cose dannose. E qual è la radice del salutare? Mancanza di
brama, di avversione e di errore è la radice del salutare.
Se ora il nobile uditore conosce
ciò che è dannoso, ciò che è la radice di quello, ciò che è salutare e
ciò che è la radice del salutare, e se ha completamente rinnegata
l'agitazione del bramare, fugata quella della ripugnanza, schiantata
l'agitazione dell'Io, se ha perduta l'ignoranza e acquistata la
sapienza, allora egli già in questa vita mette fine al dolore."
"Bene, fratello, ma vi è anche
un altro modo per il nobile uditore per raggiungere tutto ciò?"
"Certo, fratelli, se l'uditore
conosce il nutrimento e l'origine del nutrimento, conosce la sua
distruzione e la via che conduce alla distruzione del nutrimento, egli
ha retta conoscenza, giusta conoscenza, il suo amore per la dottrina è
provato, egli appartiene a questa nobile dottrina. Ma che cos'è il
nutrimento, qual è la sua origine, come lo si distrugge e qual è la via
che conduce a ciò? Vi sono quattro specie di nutrimento: primo, cibo
elementare, grosso o fino; secondo, contatto fisico; terzo, percezione
spirituale; quarto, coscienza. L'origine della sete di vivere determina
l' origine del nutrimento; la sua distruzione determina la distruzione
del nutrimento. La via che conduce a ciò è il nobile sentiero
ottopartito, cioè: retti conoscenza, intenzione, parola, azione, vita,
sforzo, sapere, raccoglimento.
Se ora il nobile uditore conosce
il nutrimento, la sua origine, la sua distruzione e la via che conduce a
ciò, e ha completamente vinto la brama e l'avversione, se ha schiantata
l'agitazione dell'Io, se ha perduto l' ignoranza e acquistato la
sapienza, egli già in questa vita mette fine al dolore."
"Bene, fratello, ma vi è ancora
un altro modo per il nobile uditore per raggiungere tutto ciò?"
"Certamente, fratelli. Se egli
conosce il dolore, l'origine del dolore, l' annientamento del dolore e
la via che conduce a ciò, egli ha la conoscenza giusta, è provato il suo
amore alla dottrina ed egli appartiene ad essa. Ma cos'è il dolore, qual
è la sua origine, cos'è il suo annientamento, e cosa la via che porta
all'annientamento del dolore? Nascita è dolore, vecchiaia è dolore, lo è
la malattia, lo è il morire e così pure sono dolore i guai, l
'afflizione, la pena, lo strazio, la disperazione, non ottenere ciò che
si desidera.; in breve, sono dolore i cinque elementi dell'attaccamento
alla vita. E qual è l'origine del dolore? E' questa sete di vivere, che
produce nuova esistenza, alimentata dalla soddisfazione che si nutre qua
e là; è l' attaccamento al sesso, l'attaccamento all'esistenza e al
benessere. E l' annientamento del dolore? E' il completo, totale
annientamento, allontanamento, respingimento; è la soppressione, il
rinnegamento di questa sete di vivere. Ma qual è la via che porta
all'annientamento del dolore? E ' questo nobile ottuplice sentiero,
cioè: retti conoscenza, intenzione, parola, azione, vita, sforzo,
sapere, raccoglimento.
Se ora il nobile uditore conosce
tutto ciò, e più non brama, più non ha repulsione, ed ha schiantato il
turbamento dell'Io, se, perduta l'ignoranza, ha acquistato la sapienza,
allora egli già in questa vita mette fine al dolore."
"Bene, fratello! Ma vi è forse
anche un altro modo?"
"Certo, fratelli. Se il nobile
uditore conosce vecchiaia e morte,(jarâ-marana), e la loro origine; se
ne conosce l'annientamento e la via che a ciò conduce, allora egli ha
retta e giusta conoscenza. Ma cosa sono la vecchiaia e la morte, qual è
il loro annientamento e qual è la via che lo consente? Vecchiaia è per
ognuno il consumarsi del corpo, il divenire fragili, grigi, pieni di
rughe, il decadere delle forze, l' appassire dei sensi. (chiedete a Pam.
;-) E la morte? E' il disfarsi, il dissolversi, il decomporsi, il
tramontare, l'estinguersi di ciascun essere, il separarsi degli
elementi, il putrefarsi del cadavere. L'origine della nascita (jâti)
determina l'origine della vecchiaia e della morte, l' annientamento
della nascita prova il loro annientamento. E la via che porta a ciò è il
nobile ottuplice sentiero.
Se ora, fratelli, il nobile
uditore conosce tutto ciò ed è lontano da brama, repulsione, non è più
turbato dall'Io, se, vinta l'ignoranza, ha acquistato la sapienza,
allora egli già in questa vita mette fine al dolore.
Ma cos'è la nascita, la sua
origine, il suo annientamento e la via che porta al suo annientamento?
Nascita, formazione, germinazione, concepimento di ciascun corpo in ogni
essere, l'aggregarsi degli elementi, l'entrare in contatto col mondo
esterno: questo è la nascita. L'origine dell'esistenza (bhava) determina
l'origine della nascita, il suo annientamento produce l' annientamento
dell'altra. E la via che porta a ciò è il nobile sentiero ottopartito.
Se ora il nobile uditore conosce
tutto ciò, e più non brama, più non ha repulsione, ed ha schiantato il
turbamento dell'Io; se, perduta l'ignoranza, ha acquistato la sapienza,
allora egli già in questa vita mette fine al dolore.
Ma cos'è l'esistenza, qual è la
sua origine, qual è il suo annientamento e quale la via che conduce a
ciò? Vi sono tre specie di esistenza, fratelli: esistenza sessuale,
esistenza formale ed esistenza senza forma. L'origine dell'attaccamento
alla vita (upâdâna) determina l'origine dell'esistenza, e il suo
annientamento provoca l'annientamento dell'altra. E la via che conduce a
ciò è il nobile sentiero ottopartito. Se ora, fratelli, il nobile
uditore conosce tutto ciò ed è lontano da brama, repulsione, non è più
turbato dall'Io; se, vinta l'ignoranza, ha acquistato la sapienza,
alloraegli già in questa vita mette fine al dolore.
Ma cos'è l'attaccamento alla
vita, da cosa è originato, cos'è il suo annientamento, e qual è la via
che provoca il suo annientamento? Ci sono quattro specie di attaccamento
alla vita: attaccamento alla sessualità, alla multiscienza (i Veda),
all'ascesi come scopo a se stessa, l'attaccamento al perdurare
personale. L'origine della sete di vivere (tanhâ) determina l'
attaccamento alla vita, e il suo annientamento determina l'annientarsi
dell' attaccamento alla vita. E la via che conduce a ciò è il nobile
ottuplice sentiero. Se ora, fratelli, il nobile uditore conosce tutto
ciò, ed è lontano da brama, repulsione, non è più turbato dall'Io; se,
vinta l' ignoranza, ha acquistato la sapienza, allora egli già in questa
vita mette fine al dolore.
Ma cos'è la sete di vivere, qual
è la sua origine e la sua distruzione, e quale la via da percorrere?
Vi sono sei specie di sete di
vivere: sete delle forme, dei suoni, degli odori, dei sapori, dei
contatti e delle cose. L'origine della sensazione (vedanâ) determina
l'origine della sete di vivere, il suo annientamento ne determina
l'annientamento, e la via che vi conduce è il nobile ottuplice sentiero.
Se ora, fratelli, il nobile uditore conosce tutto ciò, ed è lontano da
brama, repulsione, non è più turbato dall'Io; se, vinta l' ignoranza, ha
acquistato la sapienza, allora egli già in questa vita mette fine al
dolore.
Ma che è la sensazione, da cosa
origina, cosa la distrugge e qual è la via che lo consente? Vi sono sei
specie di sensazioni: sensazioni prodotte da contatto visivo, uditivo,
olfattivo, gustativo, tattile, intellettivo. L' origine del contatto
(phassa) determina l'origine della sensazione, il suo annientamento
determina quello della sensazione. E la via che conduce a ciò è il
nobile santiero ottopartito. Se ora, fratelli, il nobile uditore conosce
tutto ciò, ed è lontano da brama, repulsione, non è più turbato dall
'Io; se, vinta l'ignoranza, ha acquistato la sapienza, allora egli già
in questa vita mette fine al dolore.
Ma cos'è il contatto, da che è
originato, cosa lo annienta e qual è la via per annientarlo? Vi sono sei
specie di contatti: quelli legati ai rispettivi sei sensi compreso
quello mentale. L'origine della sestupla sede (salâyâtâna) determina
l'origine del contatto, e il suo annientamento annienta il contatto. E
la via per annientarla è il nobile sentiero ottuplice. Se ora, fratelli,
il nobile uditore conosce tutto ciò, ed è lontano da brama, repulsione,
non è più turbato dall'Io; se, vinta l' ignoranza, ha acquistato la
sapienza, allora egli già in questa vita mette fine al dolore.
Ma cos'è la sestupla sede, cosa
la origina, cosa l'annienta e quale via conduce a ciò? Vi sono sei sedi
dei sensi compresa la sede del senso del pensiero. L'origine di immagine
e concetto, di nome e forma (nâma-rûpa) determina l'origine delle sei
sedi dei sensi, la sua distruzione conduce alla loro distruzione, e la
via che conduce a ciò è l'ottuplice sentiero. Se ora, fratelli, il
nobile uditore conosce tutto ciò, ed è lontano da brama, repulsione, non
è più turbato dall'Io; se, vinta l'ignoranza, ha acquistato la sapienza,
allora egli già in questa vita mette fine al dolore.
Ma cos'è immagine e concetto,
cosa ne è l'origine, cosa produce il suo annullamento e con quale via lo
si ottiene? Per concetto si intende la sensazione, la percezione, la
comprensione e la riflessione. Le quattro materie principali e ciò che
esiste come forma di esse è ciò che si chiama immagine. L'origine della
coscienza (viññana) determina l'origine di immagine e concetto, il suo
annientamento ne determina l'annientamento. E la via che conduce a ciò è
l'ottuplice sentiero. Se ora, fratelli, il nobile uditore conosce tutto
ciò, ed è lontano da brama, repulsione, non è più turbato dall'Io; se,
vinta l'ignoranza, ha acquistato la sapienza, allora egli già in questa
vita mette fine al dolore.
Ma cos'è la coscienza, qual è la
sua origine, cosa l'annienta e quale viaporta a ciò? Vi sono sei specie
di coscienza che coinvolgono i sei sensi compreso quello mentale.
L'origine delle distinzioni che predispongono (samkhâra) determina
l'origine della coscienza, il loro annientamento annienta la coscienza.
E la via che conduce a ciò è il sentiero ottopartito. Se ora, fratelli,
il nobile uditore conosce tutto ciò, ed è lontano da brama, repulsione,
non è più turbato dall'Io; se, vinta l' ignoranza, ha acquistato la
sapienza, allora egli già in questa vita mette fine al dolore.
Ma cosa sono le distinzioni,
qual è la loro origine, come annientarle e qual è la via per farlo? Vi
sono tre specie di distinzioni: quella fisica, quella verbale e quella
spirituale. L'origine dell'ignoranza (avijjâ) è ciò che determina
l'origine delle distinzioni, il suo annientamento le annienta, e la via
che permette ciò è il nobile ottuplice sentiero. Se ora, fratelli, il
nobile uditore conosce tutto ciò, ed è lontano da brama, repulsione, non
è più turbato dall'Io; se, vinta l'ignoranza, ha acquistato la sapienza,
allora egli già in questa vita mette fine al dolore.
Ma cos'è l'ignoranza, cosa la
origina, cosa la distrugge, e quale via lo consente? Non conoscere il
dolore (dukkha), non conoscerne l'origine, non conoscere come
annientarlo, e non conoscere la via che lo permette; ciò, fratelli, si
chiama ignoranza. L'origine della mania (âsava) determina l' origine
dell'ignoranza, il suo annientamento ne determina l'annientamento.
E la via che conduce a ciò è il
nobile ottuplice sentiero. Se ora, fratelli, il nobile uditore conosce
tutto ciò, ed è lontano da brama, repulsione, non è più turbato dall'Io;
se, vinta l'ignoranza, ha acquistato la sapienza, allora egli già in
questa vita mette fine al dolore.
Ma cos'è la mania, qual è
l'origine della mania, cos'è l'annientamento della mania, qual è la via
che porta all'annientamento della mania? Vi sono tre specie di mania,
fratelli: mania di desiderio (kâma-âsava), mania d' esistenza (bhava-âsava),
mania d'ignoranza (avijjâ-âsava). L'origine dell' ignoranza determina
l'origine della mania, l'annientamento dell'ignoranza determina
l'annientamento della mania. Ma la via che conduce all' annientamento
della mania è il nobile ottuplice sentiero, cioè: retta parola, retta
azione, retta vita, retto sforzo, retto sapere, retto raccoglimento. Se
ora, fratelli, il nobile uditore conosce così la mania, così la sua
origine, così il suo annientamento, così la via che conduce al suo
annientamento, e ha completamente rinnegata l'agitazione del bramare,
fugata l'agitazione del respingere, schiantata l'agitazione dell'Io; se
ha perduta l'ignoranza, acquistata la sapienza, allora egli già in
questa vita mette fine al dolore. Pertanto, fratelli, un nobile uditore
ha la retta conoscenza, la sua conoscenza è giusta, il suo amore alla
dottrina provato, egli appartiene a questa nobile dottrina."
Così parlò l'onorevole Sâriputto.
Contenti si rallegrarono quei monaci per la sua parola.
Da:
http://membres.lycos.fr/zenmontpellier/majjhimait.html |